Il razzo Ariane 5 è decollato con successo. La scorsa notte il vettore di Arianespace è partito dalla base europea di Kourou per trasportare in orbita geostazionaria due satelliti destinati alle telecomunicazioni nel continente asiatico. Si tratta del satellite indiano Gsat-24 e della sonda malese Measat-3d, pronti a migliorare la copertura a banda larga nella regione
È partito con successo alle ore 18:03 ora locale (oltre la mezzanotte ora italiana) il razzo europeo Ariane 5 nel suo primo lancio dell’anno. L’ultimo risaliva a dicembre scorso, quando mise in orbita James Webb, il telescopio spaziale realizzato per indagare le origini delle stelle e delle galassie lontane. Il lancio della missione VA257 è partito dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana Francese, e ha collocato in orbita geostazionaria due satelliti per le telecomunicazioni, l’indiano Gsat-24 e il malese Measat-3d, destinati a migliorare la copertura a banda larga nella regione dell’Indo-Pacifico. “Ariane 5 ha dimostrato ancora una volta la sua affidabilità, che oggi ispira fiducia ai clienti internazionali di Arianespace in tutto il mondo”, ha dichiarato André-Hubert Roussel, ceo di ArianeGroup.
Il lancio
Il lancio si è concluso in circa quaranta minuti, terminando nel momento in cui i due satelliti, a pochi attimi di differenza l’uno dall’altro, sono stati rilasciati in un’orbita di trasferimento geostazionaria, a circa duemila chilometri di altezza, per poi proseguire verso l’orbita finale, a circa 36mila chilometri di altezza. È stata la compagnia francese Arianespace a effettuare il lancio per conto di due diversi clienti: l’operatore satellitare di comunicazioni malese Measat e la NewSpace India limited (Nsil), impresa del settore pubblico del governo indiano nonché braccio commerciale dell’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro). La possibilità di trasportare due carichi utili rappresenta un vantaggio dal momento che permette alle due aziende coinvolte di dividere i costi. Per il lancio è stato utilizzato il vettore Ariane 5 “Eca” e non prevede il recupero del primo stadio che si è schiantato invece nell’Oceano Atlantico dopo il distacco. Quello della scorsa stanotte è stato il 66esimo tentativo di lancio orbitale effettuato quest’anno, e corrisponde alla seconda missione di Arianespace effettuata in questa prima metà dell’anno, nonché alla 113esima missione di un Ariane 5.
Due nuovi satelliti nello spazio
Per un totale di circa dieci tonnellate di carico utile, i due satelliti portati nello spazio hanno dimensioni e utilizzi diversi. Measat-3d è una sonda realizzata in Europa da Airbus defence and space per la malese Measat e fornirà trasmissioni video fino a 8K alla regione pacifico-asiatica, aggiungendosi al Measat-3b già in orbita. In particolare, sarà in grado di fornire alla Malesia servizi a banda larga in aree dove prima la connettività dei sistemi era molto scarsa, fornendo video in alta definizione. La sua vita operativa si stima sarà di una ventina d’anni. Il Gsat-24, invece, è un satellite di circa quattro tonnellate progettato per fornire, una volta in orbita, servizi televisivi e per le telecomunicazioni in banda Ku e in alta qualità a tutta l’India. Il satellite rappresenta la prima missione satellitare di comunicazione di Nsil ad essere “demand driven”, il che significa che il satellite aumenterà le proprie funzionalità man mano che un maggior numero di clienti ne richiederà l’utilizzo. “Con il lancio di MEASAT-3d, il quarto satellite che lanciamo per la Malesia, e di GSAT-24, il 25simo satellite indiano che abbiamo lanciato, consolidiamo la nostra collaborazione di lunga data con queste due realtà”, ha raccontato Stéphane Israël, amministratore delegato di Arianespace.
Ariane 5
L’Ariane 5 è il più grande lanciatore della famiglia europea. Si tratta di un programma dell’Agenzia spaziale europea (Esa), condotto in collaborazione dall’industria e dalle istituzioni pubbliche di 12 Stati partner europei. Ad Arianegroup, primo contraente del vettore, è affidata la preparazione del lanciatore per il decollo. Ariane 5 viene lanciato circa sette volte l’anno, con alti livelli di affidabilità: dal 1996, infatti, ha registrato il 95,4% di missioni coronate da successo. Il vettore ha rappresentato un’evoluzione significativa rispetto alle versioni precedenti, grazie a una potenza maggiore e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Ora è stata implementata la nuova configurazione operativa Eca, Evolved cryogenic, modello A, sviluppata da Arianespace per l’Esa , che può lanciare fino a tre satelliti molto grandi utilizzando un adattatore noto come Système de lancement double ariane (Sylda). L’adattatore dispiega uno dopo l’altro i vari sistemi ospitati, in una sorta di “colonna” di satelliti che dal più alto, prosegue fino alla messa in orbita dell’ultimo payload. Al termine di questa missione, restano da lanciare altri quattro Ariane 5, prima che l’Ariane 6 subentri per le future missioni istituzionali europee venendo così incontro alle esigenze in rapida crescita del mercato spaziale commerciale.
Il debutto del Vega C
Prossimo appuntamento per lo spazio europeo è il debutto del vettore Vega C che, secondo quanto dichiarato dall’Esa, effettuerà il suo primo lancio il 7 luglio. Il vettore di nuova generazione decollerà alle 13:13 ora italiana, anch’esso dalla base spaziale europea di Kourou. Il Vega C è il nuovo lanciatore europeo, un razzo a corpo unico alto circa 35 metri e con una massa al decollo di 210 tonnellate, progettato per essere in grado di posizionare oltre duemila chili di carico in un’orbita polare di riferimento di settecento chilometri. Il carico utile della missione inaugurale, denominata VV21, sarà composto da Lares-2, una missione scientifica dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), mentre altri sei cubesat, costruiti da università e istituti di ricerca europei, saranno orbitati come carichi utili secondari. L’Esa sottolinea che Vega C sarà in grado di ospitare carichi di diverse forme e dimensioni che vanno da più piccoli satelliti di un chilogrammo fino a un singolo grande carico utile. Il Vega C, la cui C significa “consolidamento”, è realizzato in Italia, negli stabilimenti di Avio a Colleferro alle porte della Capitale, e vede il contributo di altri Paesi europei. Si tratta di una versione nuova e aggiornata rispetto al Vega, che sarà dotata del motore a combustibile solido P120C oltre che di maggiore capacità di carico (più di duemila chili), sia in termini di massa sia di volume. Le modifiche apportate permetteranno al lanciatore non solo di effettuare lanci multipli, ma anche di rilasciare i carichi su ben tre orbite differenti, grazie alla capacità dell’ultimo stadio di effettuare fino a sette riaccensioni. Molti lanciatori, infatti, se pur in grado di portare in orbita più satelliti nello stesso momento, li portano in un’unica orbita, lasciano poi ai clienti il compito di spostarli verso la destinazione desiderata. Infine sarà possibile indirizzare l’ultimo stadio in un’orbita di rientro, così da bruciare nell’atmosfera senza rilasciare detriti. Vega C userà lo stesso launchpad di Vega ottimizzando in questo modo i costi e limitando l’impatto a Terra.
(Foto: Esa)