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Con l’industria, l’Italia protagonista della Difesa europea. Parola di Guerini

In una telefonata con il commissario per il Mercato interno dell’Unione europea Thierry Breton, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha rimarcato l’intenzione del nostro Paesi di giocare “un ruolo da protagonista” nel progetto per una Europa della Difesa, anche grazie al sostegno del settore industriale italiano

L’Italia è pronta a giocare un ruolo da protagonista nel progetto di costruzione Difesa europea. Parola del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che nel corso di un colloquio telefonico con il commissario per il Mercato interno dell’Unione europea, Thierry Breton. Nel corso della telefonata sono state fatte alcune valutazioni di approfondimento sul tema del rafforzamento della Base tecnologica e industriale europea (Editb), tema già discusso nel corso del recente incontro a margine del Consiglio europeo di Bruxelles, avvenuto lo scorso 17 maggio.

Il sostegno italiano alla base industriale europea

Per il ministro Guerini, dunque, il nostro Paese è pronto “ad assumere un ruolo da protagonista nel grande progetto di costruzione della Difesa europea”, e questo soprattutto grazie alla “forza dell’industria italiana nel settore della Difesa, funzionale al rafforzamento della base tecnologica e industriale europea”. Nel corso del colloquio, il ministro ha anche ribadito nuovamente l’importanza di “creare sinergie, all’interno di un modello di mercato cooperativo”. “Il consolidamento dell’autonomia europea nei settori industriali strategici è un progetto in cui l’Italia crede molto – ha aggiunto Guerini – si tratta di un lavoro da fare insieme, con grande serietà e impegno, in pieno spirito di coesione e unità di intenti”.

Procurement condivisa, ma in ottica euro-atlantica

Il ministro Guerini ha inoltre rimarcato alcuni punti fondamentali del percorso, quali la definizione di un concetto di capacità europea, valorizzando il ruolo dell’Agenzia di difesa europea (Eda), nell’espressione delle esigenze militari degli Stati membri, nonché la condivisione di un concetto di autonomia strategica aperta, in cui la necessità dell’Unione europea di ridurre le dipendenze strategiche sia contemperata con l’esigenza di preservare la cooperazione con i principali alleati, anche in un’ottica euro-atlantica. “Serve ora porre le basi – ha detto il ministro – per un mercato europeo basato su un modello di procurement cooperativo che incentivi i programmi di cooperazione, eviti frammentazioni e duplicazioni dei progetti e superi le rivalità”.

La Difesa europea al vertice di Bruxelles

Questi temi sono stati anche recentemente discussi al Consiglio europeo straordinario convocato a Bruxelles, che ha confermato nelle sue conclusioni la volontà dell’Unione di rafforzare ulteriormente le sue capacità militari in complementarietà con la Nato, una necessità emersa con forza dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Durante il vertice i leader dei Paesi europei hanno affrontato gli impatti della guerra a 360 gradi, dalla sicurezza alimentari all’energia, riconoscendo come l’Ue debba potenziare i propri sforzi nel campo della difesa in un contesto geopolitico internazionale sempre più teso: “attuando con determinazione la Bussola strategica”, rafforzando i partenariati e aumentando le sue capacità di difesa “attraverso maggiori e migliori investimenti, concentrandosi sulle carenze strategiche individuate”.



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