Dopo il fallimento degli obiettivi iniziali di Kiev, ora Mosca avanza nel Donbass, dice l’intelligence militare britannica. Stoltenberg (Nato): “Dobbiamo essere pronti per una guerra che avrà un percorso lungo”
Dopo 100 giorni di guerra, “le forze russe non sono riuscite a raggiungere gli obiettivi iniziali di conquistare Kiev e i centri di governo ucraini”, sostiene l’intelligence militare britannica nel suo bollettino quotidiano. “La strenua resistenza ucraina e l’incapacità di rendere sicuro l’aeroporto di Hostomel nelle prime 24 ore hanno fatto sì che le operazioni offensive russe venissero respinte”, aggiunge, spiegando che, fallito il piano iniziale “a causa di errori di pianificazione e di una scarsa esecuzione tattica, la Russia ha adattato il suo disegno operativo per concentrarsi sul Donbass”.
Nel Donbass, le truppe russe stanno “ora ottenendo un successo tattico”, prosegue la nota. Infatti, “attualmente sembrano avere il sopravvento” sull’opposizione ucraina. “La Russia controlla oltre il 90% dell’Oblast di Luhansk e probabilmente completerà il controllo nelle prossime due settimane”, si legge. “La Russia ha ottenuto questi recenti successi tattici con un costo significativo in termini di risorse e concentrando le forze e gli incendi su una sola parte della campagna complessiva”. Inoltre, “non è stata in grado di generare manovre o movimenti su altri fronti o assi, che sono passati tutti sulla difensiva”.
Rispetto al piano originale, “nessuno degli obiettivi strategici è stato raggiunto”. E a questo punto, per raggiungere “una qualsiasi forma di successo”, la Russia deve “continuare a investire ingenti quantità di personale e di equipaggiamento, e probabilmente ci vorrà ancora molto tempo”.
Intanto Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, avverte l’Occidente: deve prepararsi a una “guerra di logoramento” in Ucraina, che avrà una “lunga durata”, ha detto al termine del suo incontro a Washington con il presidente statunitense Joe Biden. “Dobbiamo essere pronti per una guerra che avrà un percorso lungo, perché constatiamo che si tratta di una guerra diventata di logoramento”. Sull’adesione di Svezia e Finlandia, il segretario ha spiegato: “Quando un alleato, la Turchia, solleva preoccupazioni, dobbiamo sederci, affrontarle e quindi trovare una via d’uscita unitaria”.