La Difesa europea si rafforza grazie alla collaborazione in campo industriale, a partire dal settore dell’elettronica per usi militari. È quanto emerge dall’incontro tenuto all’ambasciata italiana di Berlino, durante il quale i vertici delle istituzioni e dell’industria del settore italiani e tedeschi hanno ribadito la necessità di collaborare per costruire insieme il progetto di una Difesa comune. Obbiettivo, il “procurement cooperativo”, secondo il quale i vari Paesi europei comprano insieme le stesse cose, dopo aver stabilito le necessità operative che si vuole colmare
La Difesa europea passa per il rafforzamento della collaborazione industriale tra Italia e Germania, a partire dalle tecnologie di elettronica e dall’implementazione del “procurement cooperativo” secondo il quale, al di là della produzione in comune, i vari Paesi europei comprano insieme gli strumenti identificati come necessari per le proprie necessità operative.
A dirlo sono stati i vertici delle istituzioni e dell’industria della Difesa riuniti all’ambasciata italiana a Berlino per l’evento Stronger together – towards a common European Defence, promosso da Leonardo e Hensoldt e che ha visto la partecipazione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, a margine dell’incontro bilaterale con la sua omologa tedesca, Christine Lambrecht, della presidente della Commissione Difesa del Senato, Roberta Pinotti (in remoto), del segretario di Stato alla Difesa tedesco, Benedikt Zimmer, del portavoce di politica di Difesa della Spd, Wolfgang Hellmich, del direttore dell’amministrazione esecutiva di Occar, ammiraglio Matteo Bisceglia, del ceo di Hensoldt, Thomas Mueller e della direttrice strategica dell’azienda tedesca, Celia Pelaz e dell’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo.
La deterrenza tecnologica europea
Proprio secondo Profumo, “mai come oggi è importante parlare di Europa della difesa”, ma questa non sarà possibile “senza una componente industriale tecnologicamente avanzata e competitiva; in questo quadro si inserisce la collaborazione tra i sistemi industriali di Italia e Germania”. Secondo il manager italiano, i due Paesi hanno adesso soprattutto “l’opportunità storica di una collaborazione ancora più forte nel settore più importante per la difesa europea: l’elettronica a uso militare”.
Per Profumo, l’industria europea deve mantenere una posizione “tecnologicamente avanzata e competitiva” rispetto ai propri competitor, essenziale soprattutto per costruire quella capacità di deterrenza europea, vero garante della sua sicurezza. “nessuno Stato membro o singola azienda ha le risorse per sostenere da solo le sfide attuali o del futuro”, ha ammonito Profumo, ricordando come l’elettronica per la difesa è una “piattaforma abilitante per le soluzioni multi-dominio”, in quella integrazione e interoperabilità necessarie per l’Ue e la Nato.
Pensare europeo
È in quest’ottica che si inserisce la decisione di Leonardo di investire in una partnership strutturale di lungo periodo con la società tedesca Hensoldt, specializzata nelle soluzioni elettroniche a uso militare, di cui possiede il 25,1%. Come ribadito da Profumo, le due imprese “sono aperte alla collaborazione con altri soggetti europei” in un rapporto di mutuo beneficio. “Con Hensoldt – ha detto il manager italiano – abbiamo l’opportunità di sviluppare un polo di competenza europea al fine di mantenere la superiorità tecnologica”. Della stessa opinione è stato anche Thomas Mueller, amministratore delegato di Hensoldt, secondo il quale le due aziende “possono contribuire al consolidamento del settore e sostenere con il meglio possibile gli Stati membri dell’Ue e della Nato”. Mueller, inoltre, ha esortato tutti gli attori a pensare “in maniera europea”, invitando le aziende di altri Paesi a prender parte a questa cooperazione, comprese quelle del Regno Unito.
Procurement cooperativo
Naturalmente, accanto alle iniziative dell’industria, dovrà esserci il necessario sostegno della politica, come ha ribadito il ministro Guerini: “La cooperazione industriale può e deve adattarsi a un progetto politico condiviso, in grado di allineare priorità urgenti e capacità strategiche a medio e lungo termine, catalizzando gli sforzi congiunti di governi, forze armate e della stessa industria”. Su questo punto, il ministro ha voluto ricordare il supporto del nostro Paese al concetto di “procurement cooperativo”, secondo il quale i vari Paesi europei comprano insieme le stesse cose, dopo aver stabilito le necessità operative che si vuole colmare. “Ciò presuppone – ha continuato il ministro – un lavoro preventivo per l’individuazione delle minacce condivise, delle lacune comuni da colmare, degli aspetti operativi da uniformare; in una parola, di cooperazione”.