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Guerini chiama Parigi. Bene Difesa Ue, ma come pilastro Nato

Guerini

Nel colloquio telefonico tra il ministro Lorenzo Guerini e il collega francese Sébastien Lecornu si è parlato di collaborazioni e sinergie, dal Sahel all’industria europea della Difesa. L’Italia, ha ribadito poi il ministro italiano, “intende il rafforzamento dell’Unione europea nel campo della Difesa come rafforzamento del pilastro europeo della Nato”

Rafforzare la collaborazione sul piano militare e industriale e contribuire in maniera sinergica al rafforzamento della Difesa europea e dell’Alleanza Atlantica. Questi i temi al centro della telefonata tra il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e l’omologo francese Sébastien Lecornu, nel primo incontro (a distanza) da quando quest’ultimo ha assunto la guida del ministero delle Forze armate transalpino. Guerini, che in apertura si è complimentato con il collega per l’incarico, ha voluto subito ribadire la forte sinergia tra i due Paesi, “rafforzata, in prospettiva, dal recente Trattato del Quirinale”, accolto molto positivamente dal ministro italiano, “perché promette di cementare ulteriormente le nostre già solide relazioni”.

La collaborazione nel Sahel

In particolare, è stata affrontata dai due ministri la collaborazione italo-francese nel cosiddetto Mediterraneo allargato, un quadrante di primaria importanza sia per Roma, sia per Parigi. Il colloquio si è concentrato soprattutto sulle attività comuni svolte dalle rispettive Forze armate nella regione, a partire dall’area del Sahel, la cui stabilità e ritenuta da entrambi decisiva per gli equilibri di sicurezza dell’intera Europa, dove i due ministri si sono confermati reciprocamente la volontà di continuare a cooperare. Tuttavia, c’è da registrare come proprio in Sahel, Parigi registri le difficoltà maggiori, come dimostrato anche dalla decisione di Parigi di ritirarsi dalla missione “Barkhane” in Mali, operazione alla quale invece l’Italia continua a partecipare con i duecento militari della “Task Force Takuba”.

Mantenere il legame transatlantico

Anche per quanto riguarda l’approccio da tenere nei confronti delle principali alleanze di riferimento, il ministro Guerini ha ribadito ulteriormente la posizione italiana che “intende il rafforzamento dell’Unione europea nel campo della Difesa come rafforzamento del pilastro europeo della Nato”. Questa precisazione è un tema cruciale nei rapporti con Parigi, con l’Eliseo che ha più volte espresso una posizione maggiormente “autonomista” dell’Europa rispetto al legame transatlantico. Secondo Guerini, invece, Italia e Francia “in virtù della propria storia, delle ottime relazioni e delle ambizioni condivise, non possono che essere protagoniste attive del futuro, come del presente, dell’Unione europea e dell’Alleanza Atlantica, anche a fronte delle sfide inedite poste dallo scenario internazionale”. Su questi temi, è comunque previsto che vengano svolti degli approfondimenti in occasione della futura visita di Lecornu a Roma, di cui è stata annunciata la pianificazione

Chi è Sébastien Lecornu

Sébastien Lecornu ha assunto la guida del ministero delle Forze armate di Parigi a fine maggio, nel secondo governo del presidente Emmanuel Macron, guidato dalla primo ministro Élisabeth Borne, prendendo il posto di Florence Parly, che ha guidato il dicastero negli ultimi cinque. Il ministro, membro del Senato, a 35 anni è il più giovane a ricoprire l’incarico dall’istituzione della Quinta Repubblica nel 1959. Il neo-ministro eredita una situazione complicata per la politica estera e di Difesa francese, con il ritiro delle truppe dall’operazione Barkhane e la guerra in Ucraina con il rafforzamento del fianco orientale della Nato.

La presenza militare francese

Attualmente le forze armate francesi sono impegnate in diverse operazioni dall’Europa orientale, al Medio Oriente, fino all’Africa. A inizio marzo, Parigi ha assunto la guida della Nato Response force, schierata in Romania per rafforzare la posizione difensiva dell’Alleanza Atlantica al suo fianco orientale. Inoltre, la Francia schiera militari anche in Polonia, Estonia e Bosnia-Erzegovina. Nel bacino del Mediterraneo allargato, i militari francesi sono presenti in Siria e in Iraq in appoggio alle forze di sicurezza dei due Paesi, e in Libano, mentre la Marine nationale partecipa alle missioni di sicurezza della navigazione nel Golfo di Guinea e nello stretto di Hormuz. A questi si aggiungono le forze impiegate nella vigilanza anti-terrorismo sul territorio nazionale e le unità posizionate nei territori francesi d’oltremare.



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