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Italia-Ucraina. Il caso dei panzer tedeschi Pzh2000

Secondo il premier olandese Mark Rutte l’Italia potrebbe inviare a Kiev i panzer tedeschi Pzh2000, i più potenti in circolazione e richiestissimi dalla resistenza. È la stessa tipologia dei semoventi fermati mercoledì in autostrada dalla Polizia stradale di Napoli. Numeri, dettagli e scenari

L’Italia invierà i suoi panzer tedeschi all’Ucraina? A riaprire il caso è il premier olandese Mark Rutte. “Dobbiamo ancora vedere”, ha detto a Politico.eu a margine del summit della Nato a Madrid commentando la possibilità di una fornitura italiana degli obici tedeschi Panzerhaubitze (Pzh) 2000 a Kiev. “Gli italiani hanno detto che in aggiunta a quanto stanno facendo Olanda e Germania, forniranno anche loro materiale simile”, ha spiegato.

Considerati tra gli obici più moderni ed efficienti al mondo, i Pzh 2000 sono mezzi cingolati e corazzati dotati di una lunga gittata (fino a 40 chilometri), più potenti di quelli usati dall’esercito russo nel Donbass e per questo richiesti da tempo dall’esercito ucraino. La Germania ne ha inviati sette, dall’Olanda dovrebbero arrivarne cinque.

Sulla fornitura italiana cui accenna Rutte non ci sono conferme. Come scritto da Repubblica, l’Italia ha in dotazione 68 cannoni semoventi Pzh2000, di cui 14 in riserva. Numeri insufficienti perché siano cedibili secondo lo Stato maggiore della Difesa. Il governo Draghi ha finora inviato altri obici a Kiev, gli FH70 calibro 155 millimetri, anche se il numero e il dettaglio dell’equipaggiamento militare fornito rimangono coperti dal segreto. Mercoledì mattina cinque panzer Pzh2000 cui fa riferimento il premier olandese sono stati fermati dalla polizia stradale di Napoli sull’autostrada Salerno-Caserta perché  i mezzi che li trasportavano erano sprovvisti di carta di circolazione e della revisione periodica, secondo quanto riportato dal Mattino.

Gli obici erano diretti in Germania: due hanno proseguito il loro viaggio verso Nord, gli altri tre mezzi fermati hanno fatto ritorno alla base di Persano in attesa di avere le carte in regola. L’ipotesi circolata inizialmente sulla stampa – che gli obici rientrassero in una fornitura destinata all’Ucraina – è stata fermamente smentita dallo Stato Maggiore della Difesa, che in una nota ha spiegato come i panzer dovessero prendere parte a un’esercitazione in Germania. Si tratta dell’esercitazione Dynamic Front 22, in programma dal 6 al 24 luglio nell’area di Grafenwoehr, sotto la guida del 56esimo comando di artiglieria dell’esercito american in Europa e Africa, ha scritto Il Mattino.

Da quando è iniziata l’invasione russa la Germania è stata il centro logistico dei rifornimenti militari inviati al governo di Volodymyr Zelensky. A coordinare le operazioni c’è la base militare americana a Stuggart, da dove sono partiti aiuti per 8 miliardi di dollari. Nel tempo le richieste della resistenza si sono fatte più sofisticate. Se nelle prime settimane di invasione la lista di Kiev si limitava ad armi di piccolo e medio taglio e anti-carro, oggi consiste per lo più di armi pesanti in dotazione alla Nato. Fra queste gli obici occidentali, fondamentali nella guerra di attrito in corso nel Donbass. È il caso degli americani M777, di cui gli Stati Uniti hanno già inviato cento esemplari.

I panzer tedeschi Pzh2000 sono però i più ambiti in assoluto. Oltre alla gittata, vantano un sistema computerizzato e di caricamento automatico dei colpi che permette ai cingolati di sparare più volte (fino a tre colpi in un minuto) per ripararsi velocemente e sfuggire alla rappresaglia del nemico. Anche per questo privarsene non è una decisione facile da prendere. Se l’Italia dispone di una quantità limitata di Pzh2000, nei depositi dell’esercito abbondano gli obici M109, ben 221: mezzi corazzati acquistati ai tempi della Guerra Fredda e oggi non in servizio, sono tra i corazzati al vaglio della Difesa per una possibile fornitura da inviare a Kiev.

(Foto: Wikimedia)

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