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Ieri colomba, oggi falco. Cosa c’è dietro l’affondo di Medvedev contro l’Occidente

“Vogliono la nostra morte, quella della Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”, scrive il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo. Di Maio: “Affermazioni gravissime e pericolose”

“Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio. Sono bastardi e imbranati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”. È il messaggio affidato a Telegram da Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente della Federazione russa, riferendosi a chi è contro la Russia.

LA RISPOSTA DI DI MAIO

Affermazione “gravissime e pericolose”, ha dichiarato Dmitry Medvedev, ministro degli Esteri italiano. “Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente anche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo”, ha spiegato. “Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace. È doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce, ribadisco: per arrivare alla pace non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina”, ha concluso il ministro.

DA COLOMBA A FALCO

Con le parole di oggi Medvedev ha confermato il suo cambio di tono. Qualche giorno fa le sue parole sulla disponibilità della Russia “a condurre un dialogo su qualsiasi questione, purché sia basato sul rispetto” sembravano un ramoscello d’ulivo. Erano anche state prontamente rilanciate da Matteo Salvini, segretario federale della Lega. Il tutto nonostante poche settimane fa, sempre sul suo canale Telegram, avesse scritto che “gli europei squittiscono e affogano nella saliva della russofobia”. Inoltre, è stato tra i pochi nella cerchia di Vladimir Putin a tuonare contro l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Rimane da comprendere la ragione della svolta. Ecco il tweet di Mattia Bagnoli, già corrispondente dell’Ansa da Mosca.


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