Kiev partecipa ai lavori del comitato direttivo a Tallinn in attesa dell’adesione formale. Un’occasione per Finlandia e Svezia per rafforzare le difese informatiche in vista dei prevedibili attacchi russi
Lunedì 30 maggio una delegazione ucraina ha partecipato per la prima volta alla riunione del comitato direttivo del Centro di eccellenza Nato per la difesa cibernetica con sede Tallinn, in Estonia. Vinte le resistenze dell’Ungheria di Viktor Orbán, il 4 marzo scorso tutti i Paesi membri del comitato hanno accolto la domanda di adesione dell’Ucraina al Centro presentata nell’agosto dell’anno scorso. La procedura dovrebbe essere formalizzata prossimamente: l’accordo tecnico è in preparazione.
L’adesione rappresenta “un risultato significativo per il nostro Paese in termini di rafforzamento della cooperazione internazionale nel campo della sicurezza informatica e della difesa informatica, nonché un passo importante verso l’adesione dell’Ucraina alla Nato”, si legge in un comunicato del Consiglio difesa e sicurezza dell’Ucraina che, visto l’ultimo passaggio, potrebbe alimentare nuove accuse da parte della Russia di Vladimir Putin. In ogni caso, il governo ucraino ammette ormai che l’ingresso nella Nato è un obiettivo a lungo termine, molto improbabile che accada nel prossimo futuro.
“Un primo risultato fondamentale della guerra in Ucraina è che il cyberspazio è un’area di competizione strategica e di conflitto tra gli Stati, e che il cyberspazio può essere difeso e reso sicuro solo in uno spirito di collaborazione”, ha dichiarato David van Weel, assistente del segretario generale per le sfide emergenti in materia di sicurezza, durante la 14ª Conferenza internazionale sui cyber-conflitti a Tallinn.
Natalia Tkachuk, a capo del Servizio per la sicurezza informatica e la cybersecurity del Consiglio difesa e sicurezza dell’Ucraina, ha ringraziato i membri del comitato direttivo per il sostegno all’Ucraina e ha sottolineato che l’innalzamento della bandiera ucraina nel Centro rappresenta un segnale importante per il Paese nello sviluppo delle capacità di difesa informatica. L’auspicio della funzionaria è che la decisione sia un esempio per altre organizzazioni internazionali, tra cui la Nato, l’Unione europea e le Nazioni Unite, affinché sostengano l’Ucraina senza alcuna riserva politica. Ciò oggi significa sostenere la sicurezza internazionale e i valori fondamentali dell’intero mondo democratico, ha sostenuto.
Sebbene l’Ucraina sia diventata un terreno di prova per gli attacchi informatici della Russia, nel corso degli anni ha ricevuto un’importante assistenza finanziaria e tecnica dagli Stati Uniti e dall’Unione europea per rafforzare le proprie difese. Dal 2017 gli Stati Uniti hanno investito circa 40 milioni di dollari per aiutare l’Ucraina a rafforzare il suo settore informatico, riporta il sito americano The Hill.
La partecipazione dell’Ucraina ai lavori può rappresentare un’importante fonte di informazioni per la Finlandia e la Svezia. i due Paesi membri dell’Unione europea che, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, hanno deciso di presentare domanda di adesione alla Nato. Infatti, come raccontato su Formiche.net, se è difficile che Mosca reagisca militarmente ciò che Helsinki e Stoccolma più temono nella cosiddetta “zona grigia”, cioè tra la presentazione della domanda e l’adesione alla Nato, sono le minacce ibride come i cyber-attacchi e le interruzioni di approvvigionamento energetico. Obiettivo: alimentare caos nei due Paesi. In ogni caso, però, la strada che li conduce verso la Nato appare in discesa, anche a giudicare dai sondaggi.