La Nato, riunita a Madrid, ha rilasciato il suo Concetto strategico. Nel documento vengono tracciate le linee-guida che indirizzeranno l’agire dell’Alleanza nel prossimo decennio. La Russia è naturalmente in cima alla lista di priorità, definita “la principale minaccia alla sicurezza euro-atlantica”, tuttavia sono molte le sfide che attendono la Nato nel futuro, dalla Cina, al terrorismo, fino al cambiamento climatico
Al vertice di Madrid, i capi di Stato e di governo della Nato hanno approvato il nuovo Concetto strategico, che definisce le priorità, i compiti e gli approcci dell’Alleanza per il prossimo decennio. Il Concetto descrive l’ambiente di sicurezza che l’Alleanza deve affrontare, riafferma i suoi valori ed enuncia lo scopo principale della Nato di garantire la difesa collettiva. Inoltre, ribadisce quelli che sono i tre compiti fondamentali della Nato: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa. Com’era stato più volte preannunciato, il nuovo documento definisce la Russia come la “minaccia più significativa e diretta” alla sicurezza degli Alleati, mentre affronta per la prima volta il tema della Cina e delle sfide che Pechino pone alla “sicurezza, gli interessi e i valori degli Alleati”. Il documento, inoltre, inserisce per la prima volta il cambiamento climatico tre le “sfide fondamentali del nostro tempo”.
Lo Strategic concept
Il Concetto strategico viene aggiornato all’incirca ogni dieci anni – la versione precedente è stata adottata al vertice di Lisbona nel 2010 – ed è uno dei documenti più importanti della Nato, secondo solo al Trattato. Oltre a riaffermare i suoi valori, il testo permette all’Alleanza di fornire una valutazione collettiva delle sfide alla propria sicurezza e guida le attività politiche e militari dell’Alleanza per il decennio successivo. Il nuovo documento lanciato a Madrid riconosce che il mondo è cambiato radicalmente rispetto al precedente Strategic concept: “l’ambiente di sicurezza è diventato più conteso e imprevedibile”, e di fronte alle sfide e alle opportunità che l’Alleanza si troverà ad affrontare, indica quali mosse dovranno essere messe in campo per continuare ad adattarsi in un mondo più pericoloso e competitivo.
L’ambiente strategico
“L’area euro-atlantica non è in pace”. È così che il documento inizia a descrivere l’ambiente strategico dell’area euro-atlantica, la cui sicurezza è minata dalla concorrenza e dall’instabilità dilagante. L’invasione russa dell’Ucraina “ha infranto la pace in Europa” e ha violato le norme e i principi che hanno contribuito a creare un ordine di sicurezza europeo stabile. Secondo la Nato, ora Mosca rappresenta “la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati e alla pace e alla stabilità” nell’area euro-atlantica.
La sfida di Pechino
Il documento riporta anche l’approccio della Nato nei confronti della Cina, le cui “ambizioni dichiarate e le politiche coercitive sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori”. Pertanto, il Concetto strategico invita gli alleati a “lavorare insieme per affrontare le sfide sistemiche” poste dalla Cina. Tuttavia, il testo rimane aperto a un impegno costruttivo con Pechino, al fine di “salvaguardare gli interessi di sicurezza e di costruire una trasparenza reciproca”. Ciò che preoccupa veramente l’Alleanza Atlantica, infatti, è che Mosca e Pechino stiano “sviluppando una partnership strategica” e siano “in prima linea in una spinta autoritaria contro l’ordine internazionale basato sulle regole”, una sfida che deve essere necessariamente raccolta e affrontata anche dalla Nato.
Le altre minacce
Secondo la Nato, inoltre, permangono tutte le instabilità che hanno caratterizzato lo scenario globale fino ad oggi. “Il terrorismo rimane una minaccia persistente ed è la minaccia asimmetrica più diretta alla sicurezza dei nostri cittadini”. L’Alleanza, inoltre, dovrà affrontare anche tutta una serie di altre minacce e sfide globali e interconnesse, “tra cui il cambiamento climatico, le tecnologie emergenti e dirompenti e l’erosione dell’architettura di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione”, che insieme intaccano la stabilità e la sicurezza degli alleati e del mondo intero.
La difesa collettiva
Di fronte a tutte queste minacce e sfide, gli alleati della Nato hanno ribadito che “l’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico è il fondamento della difesa alleata”. Anche se il meccanismo per la sua invocazione rimane lo stesso, con il Consiglio del Nord Atlantico che può decidere di invocarlo in risposta ad un attacco, nuove minacce si aggiungono alle possibili cause di attivazione: attività informatiche ostili, operazioni aggressive verso, da e all’interno dello spazio e operazioni ibride contro gli alleati che potrebbero raggiungere il livello di attacco armato. Secondo il nuovo Concetto strategico, tutte queste situazioni potrebbero portare il Consiglio a invocare l’Articolo 5.
I tre compiti fondamentali della Nato
Anche in un mondo che cambia, la Nato conferma i suoi tre compiti fondamentali di deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa. Questi sono “complementari ed essenziali per garantire la difesa e la sicurezza di tutti gli alleati”. Garantire la resilienza nazionale e collettiva, rafforzare il vantaggio tecnologico dell’Alleanza e integrare pienamente il cambiamento climatico, la sicurezza umana e l’agenda Donne, Pace e Sicurezza “sono tutti elementi che fanno parte dell’adempimento del compito dell’Alleanza”.
La porta è aperta
Inoltre, l’Alleanza ha ribadito nel documento che il dialogo politico e la cooperazione con i partner esterni alla Nato saranno rafforzati, come ha dimostrato la partecipazione al vertice di Paesi dell’Indo-Pacifico e del Nord Africa. “La Nato lavora con le nazioni e le organizzazioni che condividono i suoi valori e interessi, per sostenere l’ordine internazionale basato sulle regole”, recita il documento, che sottolinea come, tra queste, l’Unione europea sia un “partner unico ed essenziale per la Nato”. Inoltre, l’allargamento a Finlandia e Svezia “è stato un successo storico” e “la porta dell’Alleanza rimane aperta alle democrazie europee che vogliono contribuire alla sicurezza e alla difesa collettiva”.
Foto: Nato