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Dall’Ucraina alla Cina. Così i satelliti (privati) cambiano la guerra

Dalle comunicazioni strategiche all’Intelligence e la ricognizione, l’uso degli asset spaziali commerciali da parte delle forze armate occidentali è sempre più diffuso. In Ucraina, la costellazione Starlink ha vanificato gli sforzi russi di isolare il Paese, mantenendo funzionanti le comunicazioni militari, mentre le immagini di Maxar e di Planet Labs PBC hanno permesso agli analisti del Pentagono di monitorare l’avanzamento dei lavori sulla nuova portaerei cinese

La presenza dei privati oltre l’atmosfera potrebbe rivelarsi un vantaggio anche per un comparto tradizionalmente appannaggio del settore pubblico come la Difesa. Pionieri in questa collaborazione sono gli Stati Uniti, dove la sottocommissione per le Forze strategiche della Camera dei rappresentanti americana, l’organo parlamentare deputato ai programmi militari spaziali, missilistici e nucleari, ha approvato le sue proposte da allegare alla National defense authorization act per il 2023, chiedendo al dipartimento della Difesa di aumentare l’utilizzo della tecnologia spaziale commerciale e dei dati provenienti dai satelliti delle compagnie spaziali private.

Satelliti commerciali a supporto della Difesa

Per quanto riguarda le disposizioni sui satelliti commerciali, il progetto di legge afferma che questi “hanno il potenziale per supportare tutta la varietà di missioni del dipartimento della Difesa” compreso il combattimento. Pertanto, la commissione ha richiesto al Pentagono un briefing su come le capacità satellitari commerciali possano essere sfruttate nelle esercitazioni, nella sperimentazione e nel wargaming dei Combatant command e su come queste capacità commerciali dovrebbero essere integrate nei sistemi informativi della Difesa. Ha inoltre incoraggiato il National reconnaissance office (Nro) a espandere e accelerare l’attuale programma di acquisizione, adozione e integrazione dei radar commerciali.

Ridurre i costi di lancio

La commissione, inoltre, preoccupata per gli attuali sforzi per “ridurre i costi, ridurre i rischi e garantire l’affidabilità e le prestazioni del lancio”, soprattutto in vista dell’aumento del numero totale di lanci previsti nei prossimi anni, ha invitato il Pentagono a ricorrere all’utilizzo di un appaltatore privato che funga da integratore comune per semplificare l’interfaccia dei satelliti con i razzi. “Questo approccio potrebbe essere un metodo efficace per abbassare i costi, ridurre i tempi di preparazione e aumentare la concorrenza”, si legge nel documento.

Il caso ucraino

I vantaggi della collaborazione nello spazio con i privati sono stati dimostrati nel corso della guerra in Ucraina. L’uso della costellazione Starlink di SpaceX, basata su un gruppo di satelliti miniaturizzati a duecento chilometri di altezza che trasmettono Internet ad alta velocità, è diventato un inaspettato asset vitale per Kiev, sia sul campo di battaglia che nella guerra per l’opinione pubblica, vanificando gli sforzi della Russia di isolare il Paese dal mondo esterno. I droni ucraini, infatti, si affidano a Starlink per colpire le postazioni avanzate russe, e le truppe sul campo sono in grado di mantenere i contatti con i comandanti grazie al sistema di SpaceX. Gli abitanti delle città assediate sono riusciti a comunicare con l’esterno attraverso i satelliti, e lo stesso presidente Zelenskyy ha potuto confrontarsi con i leader mondiali grazie alla rete di Musk.

Starlink contro il Cremlino

Un’ora prima che le truppe russe lanciassero il loro assalto il 24 febbraio, il Cremlino riuscì a violare Viasat, il fornitore di satelliti americano la cui rete era utilizzata dall’esercito ucraino per comunicare con le truppe, paralizzando le comunicazioni militari del Paese. Il governo di Kiev, conscio che l’accesso a Internet, per militari e civili, sarebbe stato fondamentale durante la guerra, accelerò i negoziati con SpaceX portare la rete satellitare nel Paese, con l’azienda che posizionò pochi giorni dopo una cinquantina di satelliti sopra l’Ucraina. A differenza dei tradizionali satelliti in orbita, il nuovo sistema basandosi su una costellazione di decine e centinaia di satelliti che lavorano insieme contemporaneamente, rende più difficile, se non impossibile, la messa offline, perché per paralizzare l’intero sistema un attaccante dovrebbe colpire tutti i satelliti in un colpo solo. Inoltre, il codice informatico di ogni dispositivo può essere rapidamente modificato in risposta a possibili cyber-attacchi. Di fronte ai ripetuti tentativi del Cremlino di danneggiare la rete, SpaceX ha ripetutamente riscritto i codici dei suoi satelliti, rimanendo sempre un passo davanti alla Russia.

L’Intelligence dallo spazio

Dai satelliti, inoltre, arrivano informazioni fondamentali per l’Intelligence. Ne sono esempi le immagini satellitari scattate da Planet Labs PBC, una società americana di imaging terrestre con sede a San Francisco, dello stato di avanzamento dei lavori sulla portaerei Type 003, la più avanzata della flotta cinese. La nave è in costruzione dal 2018 presso il cantiere navale Jiangnan a nord-est di Shanghai, e le fotografie suggeriscono che i lavori sulla nave sono quasi terminati. Nelle immagini satellitari si vede chiaramente il ponte della portaerei quasi ultimato e le attrezzature dietro la portaerei sembrano essere state rimosse. Le fotografie scattate da un’altra compagnia privata, la Maxar Technologies, hanno rivelato che una nave più piccola è stata spostata da davanti la portaerei e che l’acqua ora riempie parzialmente una parte del bacino di carenaggio. Tutti segnali che hanno permesso agli analisti del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti di ipotizzare un suo prossimo varo.

Foto: Maxar Technologies


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