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Cybersecurity, Telsy fa rete con il quantum computing

Telsy punta sul Quantum computing. La società del gruppo Tim alla testa dell’ultima frontiera della sicurezza informatica, la Quantum Key Distribution. Il Ceo Santagata: abbiamo sperimentato la trasmissione di informazioni su un fascio di fotoni fino ad una distanza di 110 chilometri

Una settimana fa, con un che di apocalittico, l’Economist ha lanciato l’allarme: “Il mondo soffrirà il più grande e profondo hackeraggio della storia”. E ben presto “decenni di intelligence segrete, dettagli di carte di credito, proprietà intellettuale, dati medici e militari” saranno “tanto facili da leggere come le parole davanti ai vostri occhi”.

Può suonare come allarmismo puro, ma non è così. Al progredire dell’innovazione tecnologica e all’espansione delle comunicazioni digitali deve andare di pari passo la costruzione di un sistema di sicurezza adeguato. Il metodo più antico per proteggere la segretezza delle comunicazioni si chiama crittografia. È nata insieme alla scrittura ed è ancora un punto fermo oggi nel dominio cibernetico. Lo sa l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) lanciata dal governo Draghi, che tra i bandi lanciati per ampliare la squadra di esperti e ingegneri ne ha aperto uno per una squadra di crittografi.

L’avvento dei computer quantistici, in grado di processare un numero di informazioni infinitamente più ampio e complesso dei computer normali, richiede però un cambio di passo. È il caso della Quantum Key Distribution, tecnologia che utilizza chiavi di cifratura simmetriche nella trasmissione di informazioni complesse attraverso segnali di luce, i “fotoni”, che ‘trasportano’ i dati nei cavi in fibra ottica.

In Italia a puntare sulla nuova frontiera della sicurezza informatica è Telsy, società del Gruppo TIM specializzata nella cybersecurity che opera nell’ambito di Tim Enterprise, la nuova business unit del Gruppo guidata da Elio Schiavo. “Si parla molto di quantum computing, di super computer, di velocità, di capacità di calcolo incredibilmente elevate. Pochi conoscono le conseguenze che tutto ciò può avere sulle chiavi di cifratura. Con l’avvento del quantum computer, gran parte delle chiavi di cifratura tradizionali sono destinate inevitabilmente a cambiare”, spiega il Ceo dell’azienda Eugenio Santagata, Chief Public Affairs and Security Officer di Tim.

“La Quantum Key Distribution non è solo un tool, un algoritmo, o un componente: è un sistema che integra tutto questo, che richiede competenze specifiche ed elevate professionalità presenti oggi nel Gruppo TIM, come la capacità crittografica di Telsy, il sistema specifico realizzato da QTI e i cavi in fibra messi a disposizione da Sparkle”, riprende. “La QKD si inserisce a pieno titolo nell’ambito delle soluzioni di crittografia di nuova generazione che offriamo ai nostri clienti e che si affiancano alle nuove app di instant messaging, ad un sistema di videoconferencing sicuro, a telefoni che mirano a minimizzare l’impatto di possibili attacchi informatici, oltre alla più classica linea di cifranti e telefoni fissi a più specifico uso governativo”, spiega Santagata.

Di Qkd parlava già nel suo lavoro, vent’anni fa, il fisico israelo-americano Stephen Wiesner, pioniere del settore ma ha radici più profonde che risalgono agli studi del fisico statunitense Charles H. Bennet e dell’informatico canadese Gilles Brassard, padri del protocollo critografico quantistico BB84. Oggi può essere definita come un protocollo per generare e scambiare chiavi segrete in sicurezza sfruttando le leggi della meccanica quantistica.

In Italia Telsy si è messa alla testa del mercato grazie al suo braccio operativo Qti (Quantum Telecommunications Italy): start-up nata nell’autunno del 2020 come spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) all’interno dell’Istituto Nazionale di Ottica di Firenze (INO). “Tramite la sua società QTI, specializzata in Quantum Key Distribution, ha sperimentato con successo la trasmissione di informazioni su un fascio di fotoni fino ad una distanza di 110 chilometri. Si tratta del più avanzato progetto in Italia e tra i più avanzati in Europa, che vede il Gruppo TIM pioniere in questo campo”, riprende Santagata.

QTI fornisce sistemi e prodotti a livello industriale per reti quantistiche, con soluzioni totalmente made in Italy, progettati e sviluppati con competenze proprietarie, avvalendosi di una supply-chain europea. L’azienda ha partecipato alla prima dimostrazione di comunicazione quantistica intergovernativa internazionale, che ha collegato tre Paesi europei, Italia, Slovenia e Croazia, nel corso del G20 del settembre 2021.

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