Nonostante la crisi di governo a Roma il premier è giunto oggi in Algeria per una visita, ridotta da due ad un giorno solo, con lo scopo di firmare importanti accordi con la controparte algerina. Il commento degli analisti algerini a Formiche.net
Nonostante i problemi di politica interna in Italia, Mario Draghi oggi ha effettuato una visita ufficiale in Algeria allo scopo di preservare la sicurezza in campo energetico del nostro Paese. L’aereo del premier italiano è atterrato questa mattina ad Algeri insieme alla delegazione del governo italiano per il quarto vertice intergovernativo italo-algerino. Nonostante la crisi di governo a Roma, che ha costretto il nostro primo ministro a ridurre il tempo di permanenza nel Paese della sponda sud del Mediterraneo, l’appuntamento era considerato di vitale importanza per garantire la sicurezza energetica al nostro Paese, sempre più alla ricerca di una dipendenza dal gas della Russia.
A confermarlo è stato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che durante la missione ha messo in evidenza come il governo abbia subito dato il massimo contro la crisi energetica. Il titolare della Farnesina ha spiegato su Twitter: “Questo lavoro sta pagando. Dopo poche settimane dall’inizio della crisi, oggi l’Algeria è il nostro primo fornitore, grazie anche ai 4 miliardi di metri cubi di gas in arrivo. Avanti con partnership sempre più forti”.
La visita però è andata oltre la questione energetica. Prevedeva infatti una serie di appuntamenti ufficiali tra cui la firma di accordi e la conferenza stampa congiunta tra il premier italiano e il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune. Draghi era accompagnato dai ministri degli Esteri, Interno, Giustizia, Transizione ecologica, Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Pari opportunità e Famiglia, rispettivamente Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia, Roberto Cingolani, Enrico Giovannini ed Elena Bonetti. Inizialmente prevista per due giorni – lunedì 18 e martedì 19 – la visita è stata ridotta ad un solo giorno, per consentire al premier di rientrare a Roma ed aggiornarsi sugli ultimi sviluppi della crisi, in particolare sulle intenzioni dei partiti, in vista delle comunicazioni che egli terrà alle Camere mercoledì 20 luglio.
Questo quarto vertice intergovernativo italo-algerino tenuto oggi ad Algeri “ha confermato il partenariato privilegiato nel settore energetico” tra Italia e Algeria. Lo ha spiegato lo stesso Draghi, nelle dichiarazioni congiunte alla stampa con il capo dello Stato algerino, Tebboune. “In questi mesi l’Algeria è diventato primo fornitore di gas del nostro Paese. Nei giorni scorsi la società algerina Sonatrach ha comunicato il prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas verso l’Italia nell’ambito dell’accordo firmato con Eni ad aprile. Si tratta di un’accelerazione rispetto a quanto previsto e anticipato e di forniture ancora più cospicue nei prossimi anni”, ha detto Draghi.
Tebboune, dal canto suo, si è detto “lieto di accogliere per la seconda volta il presidente Draghi. Questo testimonia la nostra volontà di rafforzare le nostre relazioni di amicizia e cooperazione”. “Questa visita è una tappa ulteriore per il rafforzamento delle nostre relazioni. I nostri colloqui sono stati intensi in tutti i settori e abbiamo parlato di temi internazionali, delle nostre relazioni bilaterali e delle relazioni che riguardano il Magreb, che consideriamo molto importanti insieme ai nostri amici italiani”, ha proseguito. Tebboune e Draghi hanno anche discusso della “situazione internazionale, di questioni della sicurezza internazionale e temi relativi alla situazione nel continente africano e nel mondo arabo”.
I due hanno “deciso di intensificare gli scambi con la partecipazione ad azioni che garantiscano la sicurezza a livello internazionale”. Riguardo alla Libia, “abbiamo deciso di aiutare i libici affinché sviluppino le loro istituzioni e quindi di avviare elezioni verso la creazione di istituzioni, lontano dalle ingerenze straniere”, ha affermato. Per quanto riguarda il Mali e il Sahel, le parti hanno deciso di “sviluppare le nostre azioni per garantire la pace e la sicurezza secondo le iniziative che sono state prese in Algeria”, tra cui il rafforzamento della missione Minusma, “per arrivare alla risoluzione dei problemi che riguardano questa area”, ha dichiarato Tebboune.
Per l’analista dell’università di Algeri, Omar Harun, “l’Algeria è diventata un partner affidabile e strategico per l’Italia nei suoi rapporti con l’Europa nel campo dell’energia attraverso il gasdotto offshore, che ha portato il volume degli scambi a 27 miliardi di metri cubi a cui andranno aggiunti i 4 miliardi di metri cubi concordati oggi. C’è anche il progetto di cavo sottomarino per la trasmissione di energia elettrica, che si estenderà per oltre 270 km e trasmetterà l’equivalente di 2000 megawatt annui, ed è evidente che nello stesso contesto si inserisce la visita in Algeria sottolineando i progetti di sviluppo e rinnovamento delle infrastrutture petrolifere e del gas tra Sonatrach ed Eni, stimati in 39 miliardi di dollari, che si estendono fio al 2026”. Parlando a Formiche.net, Harun ha aggiunto che “gli accordi comprendono anche “l’avvio del processo di produzione di energia elettrica attraverso il verde idrogeno, considerato una rivoluzione nel campo delle energie pulite”. Nella dimensione politica, l’Algeria si allinea con l’Italia sul dossier libico, che è considerato cardine in Nord Africa”.
Secondo quanto ha spiegato invece Ishaq Kharushi, analista economico dei più importanti media algeini, a “Formiche.net“, il vertice intergovernativo di oggi “è un appuntamento fissato sin dall’anno scorso ed ha come obiettivo quello di discutere la quantità di gas aggiuntivo che il nostro Paese dovrà fornire a Roma”. Si è discusso anche delle operazioni commerciali future tra l’Eni e la Sonatrach algerina in quanto “si è parlato di 4 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi che faranno così di Algeri il primo fornitore di gas dell’Italia. Non si è parlato però solo di gas oggi ad Algeri perché Draghi parteciperà a dei vertici con altri ministri per firmare dei memorandum d’intesa in diversi campi che vanno dal commercio alla collaborazione nel settore della giustizia e della sicurezza. In questo modo si rafforza la partnership tra i due Paesi”. Anche secondo l’ex funzionario algerino ed ora analista, Anwar Malek, “questo scambio di visite tra Draghi e Tabboune a Roma e Algeri non fa che rafforzare la cooperazione strategica tra i due Paesi che diventa sempre più profonda. Sono stati firmati nuovi accordi come quello sulla quantità di gas aggiuntivo che l’Algeria fornirà all’Italia che si inserisce in un quadro di accordo su vasta scala tra le parti”. Gli algerini sanno che “l’Italia deve diversificare le sue fonti energetiche e che ha bisogno del gas proveniente da Algeri ed è noto che questa visita, che arriva nonostante le difficoltà che Draghi sta incontrando a Roma per questioni interne, è necessaria per firmare questi accordi che permetteranno un aumento della fornitura di gas algerino all’Italia”. Malek ha aggiunto che “l’Italia si trova a vivere una fase post coronavirus e in piena guerra in Ucraina che la spinge a cambiare le sue alleanze e la sua strategia. Dall’altra parte però anche l’Algeria ha bisogno dell’Italia a causa della crisi con la Spagna e ci sono anche altri conti aperti di Algeri che potrebbero provocare altre crisi con i Paesi europei. Questi accordi con l’Italia quindi hanno lo scopo di riequilibrare le relazioni con i Paesi europei”.
La novità di questa visita è anche l’allineamento dei due Paesi sui principali dossier che riguardano il Mediterraneo. L’Italia continua a lavorare insieme all’Algeria “per la pace nel Mediterraneo, a partire dalla crisi libica e dalle difficoltà che affronta la Tunisia”. A dirlo è stato Draghi, nelle dichiarazioni con Tebboune. “Sono certo che sapremo dare un contributo decisivo alla stabilità di questi due Paesi nel rispetto della loro sovranità. L’amicizia tra Italia e Algeria è essenziale per affrontare le crisi che abbiamo davanti, dalle crisi regionali alla transizione energetica. Vogliamo continuare a lavorare insieme per la prosperità delle nostre imprese e dei nostri cittadini per il futuro del Mediterraneo”, ha detto Draghi.
La giornata si è conclusa con il Business Forum Italia Algeria. Circa 70 aziende italiane erano presenti all’incontro ospitato presso il Centro internazionale di conferenze (Cic) di Algeri – tra cui Eni, Saipem, Ansaldo Energia e non solo – e tre associazioni di categoria quali Confindustria Assafrica. La due giorni di lavori sotto lo slogan “Verso un nuovo approccio del partenariato economico” ha visto gli interventi introduttivi di Draghi, del premier algerino, Aymen Benabderrahmane, del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Di Maio, e del direttore generale dell’Agenzia nazionale per la promozione degli investimenti algerina (Andi).