In un’intervista per il “Festival del Sarà – Dialoghi sul futuro” in programma a Termoli l’ex consigliere di Barack Obama e guru digitale americano promuove a pieni voti il premier Mario Draghi di fronte alla guerra e lancia un attacco frontale al leader del M5S Giuseppe Conte
“Se non diamo armi agli ucraini, se non sosteniamo gli ucraini è come se non avessimo sostenuto gli ebrei”. Alec Ross non usa i guanti. In un’intervista ad Antonello Barone per la settima edizione del Festival del Sarà – Dialoghi sul Futuro, in programma in piazza Duomo a Termoli dal 22 al 24 luglio, l’ex consigliere di Barack Obama, noto esperto americano di politiche tecnologiche, dà le pagelle alla politica italiana di fronte alla guerra russa in Ucraina.
Promosso a pieni voti il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Voi italiani dovete essere orgogliosi adesso della leadership che avete”, dice Ross. A Washington DC il timoniere di Palazzo Chigi è tenuto in grande considerazione, spiega poi. “Dal punto di vista dei miei amici della Casa Bianca chi sono i leader più capaci oggi in Europa? L’Inghilterra con Boris Johnson? No. Macron? No. Olaf Scholz in Germania? No. In realtà è il governo di Draghi”.
Durissimo invece il giudizio sul leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, reduce da uno scontro aperto con Draghi e tentato da uno strappo alla maggioranza per passare a un appoggio esterno al governo. Il guru tech americano definisce l’ex premier “vergognoso”.
Sotto accusa finiscono “le sue ambizioni” e i suoi “punti di vista sulla guerra Ucraina-Russia”. Ovvero la posizione, difesa a più riprese da Conte e dal Movimento Cinque Stelle, di sostanziale contrarietà all’invio di armi alla resistenza ucraina, su cui si è rischiato un tonfo della maggioranza di governo lo scorso 21 giugno, quando il Parlamento ha votato una risoluzione sulla guerra e il posizionamento dell’Italia.
Per Ross non ci sono vie di mezzo, “Putin uccide tutti”. Rifiutarsi di inviare armi, a suo dire, è un tradimento non lontano da quello perpetrato dai “collaboratori italiani” che, settant’anni fa, “hanno inviato gli ebrei in Germania”.
L’affondo di Ross, oggi visiting professor all’Università di Bologna, aprirà il festival di Termoli e sarà commentato dagli ospiti in presenza. Saranno più di trenta a partecipare al dibattito “Verticale italiana. Diritti. Istituzioni. Imprese”. Tra i protagonisti nelle edizioni passate della kermesse, ormai diventata un punto di riferimento per la regione, l’ex premier Romano Prodi e l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini oltre a presidenti di regione, manager, giornalisti e accademici.