Magnaghi aeronautica group acquisisce la società Five Valleys Aerospace e fa il suo ingresso nel mercato dell’aerospazio e della difesa britannico. Un ulteriore risultato per il gruppo, scelta a inizio anno per fornire i carrelli di atterraggio del Defiant X, l’elicottero all’avanguardia di Sikorsky-Boeing per il programma Future vertical lift (Fvl) dell’esercito Usa
A Farnborough le industrie italiane continuano a ottenere successi. È il caso di Magnaghi aeronautica group (Magroup), gruppo specializzato nella fornitura di componenti per le strutture aeree e elicotteri, in particolare dei sistemi per i carrelli di atterraggio, che ha acquisito la società britannica Five Valleys Aerospace, produttore di parti lavorate per l’industria aerospaziale basata nel Gloucestershire con due business unit principali, Nu-Pro e Stanmar. Grazie all’operazione, Magroup ha effettuato il proprio ingresso nel mercato aerospaziale e della difesa del Regno Unito.
La crescita di Magroup
L’acquisizione è solo l’ultima pietra miliare nell’evoluzione del gruppo guidato da Paolo Graziano, amministratore delegato. Nell’ultimo decennio, infatti, la società ha ampliato significativamente la sua presenza globale con sedi e siti produttivi situati dal Brasile agli Stati Uniti. Oltre all’azienda madre, infatti, fanno parte del gruppo anche le italiane Salver e Metal Sud, specializzate nello sviluppo e nella produzione di strutture aerospaziali ad alte prestazioni e lavorazioni speciali per i componenti aeronautici, la brasiliana Magnaghi do Brasil, specializzata nella produzione di assemblaggi aeronautici, e le statunitensi Blair-HSM, Air Marine e Airlift Hydraulics.
L’Italia nel Fvl
All’inizio di quest’anno, tra l’altro, Magroup è stata selezionata per fornire il sistema di carrello di atterraggio completamente integrato per i velivoli ad ala rotante del Future Long-Range Assault Aircraft (Flraa), progetto inserito nel programma Future vertical lift (Fvl), con cui l’esercito degli Stati Uniti intende rivoluzionare completamente la propria componente ad ala rotante sia dal punto di vista tecnico che operativo e strategico.
Il Flraa
In particolare, il Flraa è stato lanciato nel 2019 per sviluppare un successore dell’elicottero d’assalto UH-60 Black Hawk da mettere in servizio entro il 2030. Sikorsky-Boeing partecipano con il “Defiant X”, dotato di tecnologia detta X2, basata su due rotori sovrapposti le cui pale ruotano in direzione opposta per il movimento verticale, mentre un propulsore di coda garantisce la spinta al velivolo, una combinazione che permette all’apparecchio di raggiungere velocità che hanno raggiunto i 247 nodi, ovvero circa 460 chilometri orari, velocità doppie rispetto ai velivoli ad ala rotante tradizionali, che hanno sempre avuto un limite tecnologico sulla velocità causato dalla cosiddetta “dissimmetria della portanza”, ovvero l’impossibilità degli elicotteri con rotore singolo di superare certe velocità che altrimenti causerebbe uno stallo.
L’interesse dell’Aeronautica
In questo contesto, l’Italia ha più volte ribadito il suo interesse verso il programma Fvl, da ultimo lo stesso capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale Luca Goretti, che ad Airpress ha ricordato come il sistema rappresenti un vero valore aggiunto per le forze aeree del futuro: “Sono convinto che quella del Fvl sia la tecnologia del futuro; una tecnologia per un elicottero propulso che avrà una velocità quasi doppia rispetto agli elicotteri tradizionali”, aggiungendo come “per il settore dell’elicottero propulso, l’Aeronautica militare italiana debba puntare su questo investimento”.