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L’Italia russa sulle interferenze di Mosca

In Italia per fortuna le attività di influenza non costituiscono reato: siamo un Paese libero. Spetterebbe però ai media scavare in profondità e spiegare interessi politici ed economici. In particolare, nel nostro Paese nessuna televisione ha riportato una notizia davvero inquietante

In una interessante intervista a Luca Fazzo su il Giornale il prof. Umberto Saccone ha confermato l’influenza di Mosca sulla crisi di governo in Italia. Umberto Saccone non è noto al grande pubblico, ma è persona di grande esperienza.

È stato per anni uno dei protagonisti della nostra counterintelligence al Sismi e poi vice presidente dell’Eni con la delega alla security in tutto il mondo. È persona riservata e concede interviste raramente – fedele alla tradizione dell’Arma dei Carabinieri da cui proviene.

Saccone ha inoltre scritto importanti libri di testo in materia di sicurezza. Ora insegna alla Luiss come Alessandro Orsini (da mesi al centro dell’attenzione mediatica per le sue stravaganti posizioni sulla guerra).

In un Paese normale, dopo l’intervista di Saccone sul ruolo della Russia nella crisi di governo, decine di giornalisti inseguirebbero l’ex dirigente del Sismi sin sotto casa nella speranza di aver più elementi a supporto delle sue informazioni sulle campagne di influenza di Mosca In Italia.

Da noi, invece, Orsini è di moda, Saccone no. Peccato. Invece di polemizzare con il Copasir (per le notizie inventate su presunte liste di proscrizione) i direttori di giornali e telegiornali (Sansonetti in primis) potrebbero incaricare i loro redattori di indagare con inchieste mirate il fenomeno della influenza russa nel nostro Paese.

Oltre alle dichiarazioni del prof. Saccone ci sono numerosi spunti per incuriosire giornalisti intraprendenti. Ecco un elenco sommario: diramazioni da San Marino, società russe che gestiscono aeroporti civili italiani, missione militare dalla Russia con amore, Invitalia e Gazprom Italia, partito trasversale del gas, banche russe in Italia, esposizione delle grandi banche italiane in Russia, investimenti di grandi aziende energetiche (e non solo) nella Federazione russa.

Invece di scavare sui fatti si da spesso voce a esponenti del regime di Putin, non si intervistano i giornalisti russi dissidenti indipendenti e soprattutto, come ha raccontato Francesco Bechis su Formiche.net, non si dà conto delle bugie che raccontano i giornali di Mosca sull’Italia, crisi di governo compresa, una fake news dopo l’altra.

In Italia per fortuna le attività di influenza non costituiscono reato: siamo un Paese libero. Spetterebbe però ai media scavare in profondità e mettere alla gogna i bugiardi. Nel nostro Paese nessuna televisione ha riportato una notizia davvero inquietante.

Qualche giorno fa il New York Times ha segnalato un video da Mosca in cui un alto dirigente del ministero della Pubblica Istruzione spiega nei dettagli ai maestri delle scuole elementari come è perché il Cremlino sta stravolgendo i programmi scolastici della Federazione Russa. L’obiettivo è creare una nuova generazione di ragazzi”putiniani”.

Questa scelta didattica indica un processo di degenerazione totalitaria del regime di Putin (quasi peggiore della guerra) che richiama alla memoria i pionieri di Stalin e la gioventù hitleriana.

Forse l’iniziativa nelle scuole è una reazione del regime di Mosca al disagio che serpeggia tra i giovani russi per la guerra. Alessandro Di Battista non se ne deve essere accorto nella sua misteriosa missione di corrispondente per il Fatto da Mosca.

Per fortuna il grande disagio dei giovani russi per l’invasione dell’Ucraina lo ha raccontato bene Federico Fubini sul Corriere della Sera.

A proposito di Alessandro Di Battista, mi viene in mente una domanda dopo aver ascoltato il suo video di ieri. Perché da Mosca (se è ancora lì) ha sentito il bisogno di ringraziare come unico leader al di fuori dei 5 Stelle Matteo Salvini?

Probabilmente sapeva che sia Salvini che Conte volevano il voto di sfiducia al Senato. Altrimenti perché la Lega si è così infuriata alla proposta di iniziare dalla Camera dove Conte è in grande difficoltà?

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