Ricavi a +3,6% (6,6 miliardi) e ordini a +9,4% (7,3 miliardi) e un utile netto a +51% (267 milioni). Sono alcuni dei numeri del semestre di Leonardo, anche a seguito delle operazioni strategiche di lungo periodo sui mercati internazionali, con il completamento della partecipazione in Hensoldt e la fusione di Rada in Leonardo DRS. Confermata la Guidance per l’anno in corso
Di fronte all’aumento nella richiesta di sicurezza, legata al contesto geopolitico internazionale, è cresciuta anche la domanda di sistemi, generando prospettive positive per il settore della Difesa. È quanto emerge dai risultati per il primo semestre ottenuti da Leonardo, che conferma le previsioni per l’intero anno formulate in sede di predisposizione del Bilancio 2021. I primi sei mesi dell’anno hanno registrato risultati solidi, in termini di crescita degli ordini, aumento di profittabilità e rafforzamento della performance di cassa. A fare la differenza per il gruppo di piazza Monte Grappa anche le operazioni strategiche di lungo periodo sui mercati internazionali, con il completamento della partecipazione in Hensoldt e la fusione di Rada in Leonardo DRS.
I numeri
Nel primo semestre dell’anno i ricavi si sono attestati a 6,6 miliardi di euro, +3,6%% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il flusso di cassa operativo (Focf) è negativo per circa 962 milioni, in netto miglioramento rispetto al dato del 2021, negativo per un miliardo e 380 milioni. L’indebitamento sale invece del 3,9%, pari a 4,793 miliardi, per effetto dell’andamento del Focf, e per l’acquisto della partecipazione in Hensoldt. Con ordini pari a 7,3 miliardi, il portafoglio ordini arriva a 36,4 miliardi, assicurando una copertura di lavoro leggermente superiore a due anni e mezzo, con una crescita degli ordini in tutti i business, nei mercati domestici ed internazionali. L’Ebita è pari a 418 milioni, +11,8%. Si conferma solido il business militare e governativo.
La Guidance
Il complesso contesto operativo, in particolare sulla supply chain e sul mercato del lavoro, rappresenta un’importante sfida da affrontare e gestire, ma alla luce di quanto già ottenuto nel primo semestre, il Gruppo conferma le previsioni per l’intero anno formulate in sede di predisposizione del Bilancio 2021. Per l’anno in corso si prevedono nuovi ordinativi pari a circa 15 miliardi, con un occhio particolare per “i mercati-chiave”. Per i ricavi la Guidance indica una forbice tra 14,5 e 15 miliardi, comunque, in crescita rispetto al 2021 grazie “all’aumentata richiesta di sicurezza legata allo scenario geopolitico genera prospettive positive per il settore difesa”. Anche la redditività è prevista in aumento, con Ebita previsto tra 1,180 e 1,220 miliardi. Il flusso di cassa è atteso a circa 500 milioni, mentre l’indebitamento dovrebbe mantenersi a 3,1 miliardi.
Il commento
Per Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, “i solidi risultati del primo semestre ci consentono di confermare la Guidance per il 2022, grazie al miglioramento di tutti gli indicatori, inclusi l’Ebita e la cassa, e all’ulteriore consolidamento della crescita degli ordini in tutti i business, nei mercati domestici ed internazionali, il cui effetto si protrarrà in tutto il 2022. Il giudizio positivo su Leonardo è riflesso anche dalla revisione ad outlook positivo da parte di S&P e Moody’s”. Per quanto riguarda gli indici di sostenibilità “alcune settimane fa, abbiamo organizzato il primo Esg investor day, dimostrando che le tematiche Esg sono al centro del nostro Piano volto a creare crescita sostenibile di lungo periodo e valore per tutti i nostri stakeholders”. Profumo ha anche aggiunto che “oltre al positivo andamento del business e della gestione finanziaria nel corso del primo semestre abbiamo finalizzato importanti operazioni strategiche di lungo periodo che consentono a Leonardo di giocare un ruolo da player globale nel mondo dell’aerospazio e Difesa”. In Europa, Leonardo ha infatti completato l’acquisizione della partecipazione in Hensoldt, mentre negli Stati Uniti ha focalizzato il portafoglio di Leonardo DRS con le cessioni di GES e AAC, e poi rafforzato il suo core business strategico attraverso Rada, “garantendo così ulteriore crescita, espansione dei margini e opportunità per tutto il Gruppo” ha detto ancora Profumo. “Con questa operazione abbiamo inoltre colto l’opportunità di quotare DRS nell’attuale contesto di mercati caratterizzati da alta volatilità, mantenendo così quanto promesso lo scorso anno”.
Leonardo DRS e Rada
Il 21 giugno, infatti, la società di Monte Grappa, attraverso la propria controllata americana Leonardo DRS, e l’azienda israeliana Rada Electronic Industries, società specializzata in soluzioni all’avanguardia per la Force protection militare, hanno siglato l’accordo per la fusione di quest’ultima nella società controllata dal gruppo italiano. Attraverso questa operazione, tra l’altro, Leonardo DRS si è potuto quotare automaticamente al Nasdaq di New York e alla borsa di Tel Aviv. Sulla fusione era intervenuto anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che aveva definito l’accordo “molto positivo, un’importante opportunità per l’industria italiana” e che ha in agenda una visita negli Stati Uniti. Ora, le prossime tappe della fusione prevedono la presentazione alla Securities and exchange commission (Sec), l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Una volta che la Sec avrà esaminato i dati presentati da Leonardo DRS ci sarà il voto degli azionisti di RADA. La data di chiusura è prevista per metà autunno. “Non credo che ci saranno problemi” ha dichiarato il presidente e amministratore delegato di Leonardo DRS, William Lynn.
Operazione Hensoldt
A gennaio, inoltre, Leonardo ha finalizzato l’acquisizione del 25% di Hensoldt, azienda tedesca specializzata nella sistemistica per la difesa, in crescita tra robotica e cyber-security. L’operazione ha avuto un valore di 606 milioni di euro, il cui accordo è stato finalizzato ad aprile del 2021, dopo il quale si attendevano solo le varie autorizzazioni normative necessarie. L’acquisizione porta la società italiana ad essere la maggior azionista dell’azienda tedesca insieme a KfW (controllata all’80% dal governo di Berlino), che ha concordato a marzo del 2021 la stessa acquisizione del 25,1%. Un’intesa definita, allora, “molto positiva” dal ministro Guerini. L’operazione è un importante passo che contribuisce a realizzare l’obiettivo strategico di acquisire una posizione di leadership nel mercato europeo dell’elettronica per la Difesa, come definito nel Piano “Be Tomorrow – Leonardo 2030”, e riflette la determinazione di Leonardo di essere protagonista del processo di consolidamento in corso, anche in vista dei futuri programmi di cooperazione a livello continentale.