È in corso la prima passeggiata spaziale dell’astronauta Esa Samantha Cristoforetti, nonché la prima condotta da un’astronauta donna italiana ed europea, utilizzando una tuta russa Orlan. Insieme a lei, impegnato per sei ore e mezza nello spazio fuori dalla Stazione spaziale internazionale, c’è il cosmonauta russo Oleg Artemyev
Erano le 16:49 del 21 luglio quando l’astronauta italiana Esa, Samantha Cristoforetti, ha iniziato la sua prima passeggiata spaziale, o meglio un’attività extra veicolare (Eva), diventando così la prima donna spacewalker italiana ed europea, termine utilizzato per indicare chi manovra nello spazio mentre è all’esterno rimanendo attaccato a un veicolo spaziale. In queste ore complesse, che si prevede siano circa 6 e mezza, AstroSamantha è affiancata dal cosmonauta russo Oleg Artemyev, comandante della Expedition 67, la missione attualmente in corso sull’Iss. Ad accompagnare il duo spaziale durante le operazioni ci sono le tute spaziali russe Orlan, a strisce rosse per Oleg e a strisce blu per Samantha. Le diverse ore di attività Eva sono seguibili in diretta sulla web tv dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), commentate da Gabriele Mascetti, responsabile dell’Unità coordinamento scientifico e responsabile ufficio volo umano dell’Asi.
La missione extraveicolare
La passeggiata vedrà i due astronauti sospesi a migliaia di chilometri d’altezza sul Golfo Persico impegnati a lavorare a molteplici attività, tra cui l’installazione di piattaforme e hardware per la workstation posizionata sul modulo di laboratorio dell’Iss chiamato Nauka. Inoltre, i due dispiegheranno ben dieci i nanosatelliti, progettati per raccogliere i dati dell’elettronica radio durante lo svolgimento dell’Eva, oltre che azionare un boom telescopico dai moduli Zarya a Poisk, per le future passeggiate spaziali. A supportarli dall’interno dell’Iss prima dell’uscita nello spazio c’è il cosmonauta russo Sergei Korsakov. Nella storia sono state 590 le persone lanciate nello spazio dalla prima missione del 1961, di cui 70 erano donne. Mentre, per quanto riguarda le Eva, i dati sono molto diversi dal momento che si tratta di operazioni rischiose, pericolose e molto costose che si svolgono solo se strettamente necessario. Per questi motivi è spesso difficile programmarle con grande anticipo e precisione al minuto. La prima passeggiata spaziale infatti risale al 18 marzo del 1965, ed è stata svolta dal russo Aleksej Archipovič Leonov per un totale di poco più di 12 minuti di permanenza nello spazio profondo, tra l’altro non senza imprevisti dal momento gli si era gonfiata la tuta rendendo difficoltoso il suo rientro. Mentre la prima donna è stata la sovietica Svetlana Savitskaya il 25 luglio 1984. Dagli anni sessanta sono state 216 le persone ad aver effettuato un Eva (per un totale di 309 operazioni), di cui la più lunga risale al 1993 quando l’astronauta Susan Helms svolse un Eva di ben 8 ore e 56 minuti.
Il braccio robotico europeo
Cristoforetti e Artemyev stanno lavorando inoltre al programma del braccio robotico europeo (European robotic arm – Era), il primo in grado di operare attorno al segmento russo dell’Iss, operando come braccio manipolatore principale nella parte russa. È in realtà molto simile a un braccio umano. Ha un gomito, delle spalle e anche i polsi, ma è un robot autonomo. Leggero e potente nei suoi 11 metri di lunghezza il braccio è in grado di ancorarsi a dei punti fissi della Stazione e di muoversi avanti e indietro da solo. Grazie infatti ai suoi sette giunti Era può gestire anche pesi elevati fino a otto tonnellate, con un’ampia gamma di movimenti per le attività di assemblaggio. Si tratta infatti di un braccio robotico innovativo che introduce nuove modalità di funzionamento delle macchine automatizzate. Era può eseguire diverse attività in modo automatico o semiautomatico, può essere diretto sia dall’interno che dall’esterno della Stazione (ha due stazioni di controllo) e può essere controllato in tempo reale o preprogrammato, permettendo così agli astronauti impegnati di risparmiare tempo ed energie nella manutenzione dell’Iss. Gli astronauti utilizzeranno il braccio robotico per risparmiare tempo e fatica nella manutenzione della Stazione Spaziale. Esso quindi agirà come uno strumento per trasferire piccoli carichi utili direttamente dall’interno verso l’esterno dell’Iss senza la necessità di passeggiate spaziali, e allo stesso tempo anche i camminatori spaziali trasportandoli in giro.
Missione Minerva
Cristoforetti è ripartita è arrivata sull’Iss lo scorso 27 aprile per la missione europea Minerva, dopo aver partecipato alla missione Futura dell’Asi tra il 2014 e il 2015, nel corso del quale l’astronauta aveva stabilito un altro record, quello di permanenza in orbita in una singola missione per una donna totalizzando 199 giorni e 16 ore consecutivi nello spazio. Giunta a bordo della capsula Crew Dragon “Freedom” dal Kennedy space center della Nasa a Cape Canaveral (Florida), grazie a un Falcon 9 di SpaceX, era in compagnia del comandante Kjell Lindgren, anche lui alla sua seconda missione, il pilota Robert Hines e la specialista di missione Jessica Watkins, entrambi al loro primo volo spaziale. Facenti parte dell’Expedition 67, la missione proseguirà in orbita fino alla fine di settembre 2022.