Dopo il duro colpo subito dal settore del trasporto aereo e dalle realtà aeroportuali durante la pandemia, si sono aggiunte le conseguenze della guerra in Ucraina. Ora il comparto si ritrova in una fase di ripresa, che secondo Sergio Colella, presidente Europa di Sita, sarà all’insegna della sostenibilità e dell’uso delle nuove tecnologie
Il settore aereo procede resiliente, ma non senza difficoltà. Dopo l’onda lunga della pandemia che ancora fa sentire i suoi effetti, e le ripercussioni della guerra in Ucraina, il trasporto aereo è stato messo a dura prova. Tuttavia, i dati che si registrano nell’ultimo periodo e soprattutto le stime di viaggio di quest’estate, fanno ben sperare per la ripresa del settore che potrebbe anche registrare risultati addirittura maggiori del periodo pre-pandemia, ma bisogna attendere di vedere come andrà al termine del periodo delle vacanze per avere dati più precisi. Abbiamo parlato delle possibilità e sfide future per il comparto con il presidente Europa di Sita, fornitore globale di tecnologia per il trasporto aereo, Sergio Colella.
La ripresa dell’aviazione, e in particolare del settore aeroportuale, procede a ritmi serrati. Il tema è stato anche al centro del recente Congresso annuale di Aci Europe a Roma. A suo avviso, a che punto è la ripresa, e quali prospettive si potranno aprire nel prossimo futuro?
La ripresa è già iniziata e gli operatori del trasporto aereo si stanno attivando per affrontare, non senza difficoltà, la nuova normalità del settore e l’aumento dei flussi di passeggeri. Recentemente abbiamo condotto un’indagine sui viaggiatori, Passenger IT Insights 2022, dove emerge che in futuro le persone desidereranno viaggiare di più rispetto a prima della pandemia: si stimano in media per passeggero quasi tre voli per i viaggi business (+7% rispetto a prima della pandemia) e quasi quattro per il tempo libero (+6% rispetto a prima della pandemia). Tuttavia, rimane una grande incertezza sull’andamento del traffico dopo l’estate. Come è stato discusso durante il recente evento dell’Aci Europe a Fiumicino, è difficile stimare come l’attuale situazione geopolitica, il tasso record di inflazione, gli alti costi dell’energia e la carenza di personale, potranno influenzare i budget e il desiderio di volare dei passeggeri.
Le tecnologie che ruolo giocano in questo contesto?
Le tecnologie diventano i principali alleati per la ripartenza dell’industria, per garantire un viaggio sicuro, touchless e senza intoppi. Dal punto di vista dei passeggeri, infatti, la nuova normalità è un’esperienza di viaggio digitale: i viaggiatori anche quando volano vogliono provare sempre più la stessa esperienza digitale che hanno in altri ambiti della loro vita. Un’esperienza mobile-first per il passeggero, che utilizza il proprio cellulare come telecomando per il viaggio, per gestire facilmente operazioni come il check-in e la stampa delle etichette dei bagagli, in un viaggio aereo dove il proprio volto diventa la carta d’imbarco, offrendo così ai passeggeri un’esperienza comoda, sicura e touchless. Lo stesso vale anche per gli operatori. Secondo le stime della nostra indagine Air Transport IT Insights 2021, l’84% delle compagnie aeree e l’81% degli aeroporti quest’anno hanno previsto la stessa, se non maggiore, spesa in tecnologia rispetto all’anno scorso, con importanti investimenti nell’automazione della verifica dei controlli sanitari e nella biometria per accelerare le fasi del viaggio. La pandemia ha portato il nostro settore a vivere una crisi senza precedenti, ma al contempo ha spinto l’intera industria verso la digitalizzazione. In questo contesto, la tecnologia consente di far fronte ai picchi di domanda che stiamo vedendo in questo periodo, e consente di compensare almeno in parte l’attuale grave carenza di personale che aeroporti e compagnie aeree stanno sperimentando.
In che modo allora la digitalizzazione potrà contribuire al percorso di trasformazione dell’ecosistema aereo e degli aeroporti?
Le tecnologie sono in grado di snellire le procedure, ottimizzare le operazioni, accelerare le fasi del viaggio e fluidificare il traffico all’interno degli scali. Come Sita stiamo collaborando con gli operatori del settore per studiare il potenziale delle tecnologie emergenti in modo da risolvere le nuove sfide e migliorare le operazioni. I vantaggi per noi sono chiari: secondo le nostre stime, soluzioni digitali come la biometria permettono ai viaggiatori di risparmiare il 30% di tempo, non è un caso quindi che il 75% degli aeroporti che abbiamo intervistato per il nostro rapporto Air Transport IT Insights 2021 preveda di utilizzare questa soluzione IT entro tre anni. C’è anche un tema di sostenibilità ambientale che è sempre più rilevante e che non possiamo ignorare.
Ce ne parli meglio.
Noi abbiamo già delle tecnologie che aiutano le compagnie aeree a realizzare dei piani di volo più “intelligenti” e che al contempo consentano di ridurre il consumo del carburante, con impatti positivi sui costi e sulle emissioni di CO2. Per esempio, la nostra soluzione eWAS Pilot permette di risparmiare 5-6% del carburante nella fase di salita, senza alcuna conseguenza su sicurezza e comfort dei passeggeri. Rendere più efficienti le fasi di volo diventa, quindi, essenziale. Soprattutto se si pensa al fatto che se tutte le compagnie aeree del mondo ottimizzassero la fase di salita si potrebbero risparmiare fino 5,6 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Il risparmio di carburante permesso dalla tecnologia consente inoltre una rilevante riduzione dei costi, in un periodo che ha visto raddoppiare il prezzo del carburante in pochi mesi. Questo è un momento cruciale, dove tutti noi siamo tenuti a fare la nostra parte. Anche i viaggiatori stessi sono intenzionati a contribuire per essere più “green” quando volano, e lo testimonia il fatto che, secondo le nostre rilevazioni, sarebbero disposti a spendere l’11% in più del costo del biglietto sapendo di compensare le proprie emissioni.
Tra le sfide e opportunità del futuro per il trasporto c’è anche un ripensamento del modo di muoversi con lo sviluppo crescente di soluzioni intermodali, che colleghino tra loro i diversi mezzi di trasporto in un’unica rete. Quali saranno i prossimi passi da compiere in questo senso?
L’intermodalità è sempre più al centro delle agende non solo di tutti gli operatori del settore dei trasporti, ma anche del governo, che, con gli investimenti promossi nel Pnrr, ne riconosce la centralità. Le tecnologie possono favorire l’intermodalità dei mezzi di trasporto e far sì che il viaggio diventi connesso a partire dalla porta di casa fino alla destinazione finale. In quest’ottica il primo passo da compiere è quello di favorire la collaborazione tra gli operatori dei vari settori e la condivisione dei dati. Dal canto nostro, cerchiamo di incentivare il dialogo tra tutti gli attori coinvolti per alimentare un dibattito costruttivo e per provare a fare sistema, con l’auspicio di affrontare con un’unica voce e con un approccio comune e condiviso le problematiche che si presenteranno. Il settore dell’aviazione ha già vissuto situazioni simili negli scorsi decenni, quindi la nostra esperienza può essere sfruttata anche per altri mezzi di trasporto. Avere sistemi digitali unificati che semplificano il viaggio dei passeggeri attraverso terra, mare e aria avrà una centralità sempre maggiore. Le tecnologie sono già pronte e adesso vanno estese anche agli altri ambiti del trasporto. Soluzioni come la biometria, già ampiamente diffusa nel settore aereo, sono adatte anche ad altre forme di mobilità come le ferrovie, le crociere o gli ingressi agli eventi, uniti sotto il paradigma dell’intermodalità. Fondamentale in quest’ottica rimane la collaborazione e la condivisione delle migliori pratiche.