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Il suicidio del Pd e gli sbandamenti di Conte. Parla Costa (Azione)

Il parlamentare di Azione: “Il Pd dovrebbe capire che per perseguire l’interesse del Paese, il Movimento 5 Stelle deve essere messo da parte”

Alla fine sembra prevalere la linea Conte-Taverna. Quando scriviamo il summit del gotha grillinino è ancora in corso. Ma già dai toni assunti nel corso della diretta Facebook di ieri sera, il leader pentastellato non sembra voler arretrare. Anche a costo di lasciare sul campo un folto gruppo di parlamentari, pronti a riabbracciare Draghi. “Quello che è davvero inspiegabile è il suicidio del Pd, che sembra negare l’evidenza di fronte ai un partito – i 5 Stelle – completamente allo sbando”. A dirlo è il parlamentare di Azione Enrico Costa, che nelle ultime ore è tra i più duri coi dem.

Costa i suoi rimbrotti verso il Pd potrebbero essere interpretati come una mano tesa ai dem, per invogliarli a scegliere voi come partner del campo largo?

Assolutamente no, nessuna mano tesa. Il Pd ha deciso di intraprendere una strada ben precisa accanto al Movimento 5 Stelle da cui non sembra volersi smarcare. Faranno il loro percorso.

Conte alla fine cederà e tornerà a sostenere Draghi?

Non penso. Questa messa in scena di Conte culminerà con la presa di distanza definitiva da questo esecutivo. Ed è una manovra architettata per meri fini elettorali, con l’obiettivo, peraltro, di soffocare in culla il progetto di Di Maio.

Elettoralmente sarà conveniente per i grillini?

È impensabile che possa esserlo. I presupposti di questa operazione sono sbagliati e pretestuosi: dalla fantomatica chiamata di Draghi a Grillo, passando per l contrarietà all’invio delle armi all’Ucraina. Conte pensa in questo modo di fermare l’emorragia di voti. Ma non accadrà. Tuttavia, ripeto, è il Pd ad avere un atteggiamento incomprensibile.

Le parole del ministro Orlando sul M5S sono molto chiare. 

Una posizione suicida. È il tipico esempio nel quale a prevalere non è l’interesse del Paese ma quello del partito. Pur riconoscendo che con questa legge elettorale a essere premiate sono le coalizioni, il Pd dovrebbe capire che per perseguire l’interesse del Paese, il Movimento 5 Stelle deve essere messo da parte.

Esclude un Draghi bis?

Non lo escludo. Spero che il premier torni sui suoi passi, rivendicando i risultati inconfutabili ottenuti in questi mesi di legislatura. D’altra parte Draghi ha la fiducia del Parlamento e del Paese. I cittadini, disorientati dalle scelte scellerate di Conte, chiedono stabilità.

Sindaci e amministratori hanno firmato una lettera appello per chiedere a Draghi di rimanere. Meloni ha risposto stizzita. Che idea si è fatto? 

Meloni è forse l’unica che ha davvero interesse ad andare alle elezioni anticipate. Sfruttando la sua sostanziale solitudine all’opposizione, in questi mesi, è cresciuta moltissimo in termini di consenso. Ora però è il momento della chiarezza anche da parte degli altri partner di coalizione: scelgano da che parte stare. O con Draghi o con Meloni.


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