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Tra salario minimo e lavoro. Cosa si è detto alla Terza Camera

Le parole del sottosegretario al ministero del Lavoro e politiche Sociali Tiziana Nisini, insieme a Valter Quercioli, vicepresidente Federmanager, che ha parlato di reddito di cittadinanza

“Il salario minimo non può essere una bandierina da campagna elettorale. Rischia inoltre di diventare uno strumento dannoso e riduttivo per i lavoratori. Dobbiamo invece rafforzare la contrattazione collettiva per evitare una corsa al ribasso. Ed è necessario ascoltare e riuscire ad interpretare i bisogni del Paese. La politica è un puzzle, non si può ragionare per compartimenti stagni ma va invece trovato il giusto equilibrio tra le diverse istanze”.

È quanto ha dichiarato il sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e politiche Sociali Tiziana Nisini, in esclusiva su Business+, la nuova piattaforma streaming ideata dal team Zwan e dedicata al mondo dell’economia e delle imprese, nel corso de La Terza Camera il programma in cui le istituzioni si confrontano con il mondo delle imprese, condotto da Claudio Brachino.

Valter Quercioli, vicepresidente Federmanager, associazione che dal 1945 rappresenta in modo esclusivo i manager delle aziende produttrici di beni e servizi stipulando contratti collettivi e garantendo servizi e tutele tramite enti e società. Con 180 mila dirigenti è l’Associazione maggiormente rappresentativa nel mondo del management e cura gli aspetti contrattuali, istituzionali, sociali, professionali e culturali. Secondo Quercioli, “il reddito di cittadinanza come sussidio al fine di combattere la povertà può essere un ottimo strumento, Federmanager lo sostiene; il mondo dei manager valorizza il quadro di stabilità sociale all’interno del quale le imprese possono prosperare. Siamo scettici sul reddito di cittadinanza come mezzo di politica attiva per incentivare i disoccupati a trovare una nuova occupazione”.


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