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Caro bollette, ritardi di Draghi. Diversificare? Scelta anti economica. Parla Carabetta (M5S)

Per il deputato uscente “il vero problema del caro energia è che si cerca oggi una soluzione, perché non è stata data importanza al problema ieri”. La diversificazione degli approvvigionamenti? “Scelta anti-economica. Va risolto, in via diplomatica, il conflitto Ucraina-Russia”

“Se adesso imprese e famiglie si trovano a dover fare i conti con il caro bollette, in larga parte, è per colpa di chi nonostante le nostre sollecitazioni, nei mesi scorsi ha sottovalutato il problema”. Luca Carabetta, deputato uscente del Movimento 5 Stelle e candidato nei collegi piemontesi della “cintura” di Torino, punta il dito su uno dei temi più caldi della campagna elettorale.

È giusto individuare i responsabili, ma è altrettanto giusto cercare di trovare una soluzione.

Il punto è che oggi siamo in cerca di una ricetta per superare il problema del caro energia e tentare di dare una risposta a imprese e famiglie. Ma il vero problema è che questa ricetta la si cerca oggi, perché non è stata data importanza al problema ieri. Ed è stato questo, tra gli altri, uno dei punti di tensione tra il Movimento 5 Stelle e l’esecutivo guidato da Mario Draghi, che poi ha portato alla caduta e al ritorno alle urne. Così come le critiche ingiustificate al Superbonus.

È convinto sia stato uno strumento efficace?

Sono i dati a confermarlo. Lo strumento del Superbonus a fronte di 39 miliardi investiti ha avuto un effetto moltiplicatore quantificabile in 125 miliardi. Peraltro, va detto che parte della copertura economica del Dl Aiuti è dovuta all’extragettito generato dal Bonus. Senza contare i 634 mila posti di lavoro creati nell’ambito delle Costruzioni e dell’indotto.

Torniamo all’energia. Qual è la soluzione che il Movimento prevede?

Innanzitutto una via diplomatica alla risoluzione del conflitto tra Ucraina e Russia. Se non si risolve questo problema a monte, quelle a valle potranno essere al massimo soluzioni tampone, e dunque non risolutive.

Beh, c’è la strada della diversificazione sugli approvvigionamenti.

È una strada percorribile, ma è assolutamente anti-economica. Ossia: tutti gli altri possibili fornitori di gas potrebbero avanzare condizioni economiche molto più elevate rispetto a quelle legate al gas proveniente dalla Russia. Anche fissare un tetto al prezzo del gas potrebbe allentare le tensioni ma si tratta di una soluzione molto difficile da raggiungere. Potrebbe inoltre essere utile svincolare il prezzo di riferimento del gas naturale dai meccanismi speculativi della borsa olandese Proposta che peraltro aveva avanzato il ministro Cingolani.

Nel frattempo, uno scostamento di bilancio per aiutare famiglie e imprese. 

Questa ipotesi ci troverebbe d’accordo, tanto più che sono in forte rischio aziende robuste e strutturate, figuriamoci quelle più fragili. Il rischio, se non si fa lo scostamento oggi, è quello della recessione domani.

Tra il Movimento 5 Stelle e il Pd tornerà l’amore?

Posto che non sono mai stato un fan dell’alleanza strutturale, perché Pd e Movimento 5 Stelle hanno due origini e due caratterizzazioni profondamente diverse, i dem sono una formazione con la quale abbiamo lavorato e condiviso un percorso per un certo periodo di tempo. Ora notiamo un forte irrigidimento. Anche perché su di noi è stato posto il “veto Draghi”. Poi, però, Letta ha scelto di allearsi con Fratoianni e Bonelli che hanno sempre votato contro il governo. Insomma, non inseguiamo il Pd. Ma, se su certi temi come il salario minimo ci sarà una convergenza, proveremo a collaborare.

Sul salario minimo non arretrerete?

No, è una battaglia giusta che tutti noi, a partire dal presidente Conte, portiamo avanti con il massimo della convinzione. È una battaglia per i giovani, che guardano peraltro al Movimento con grande interesse. Perché probabilmente il Movimento è in grado di interpretare le loro istanze. Dai diritti civili alle battaglie per l’ambiente.

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