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Forza Italia? Il centro del centrodestra. L’agenda economica di Cattaneo

Il responsabile dipartimenti di Forza Italia: “Impallidisco quando sento parlare nei programmi del Pd di una patrimoniale di super tasse su cui agitare il tema della protezione della casa. Noi siamo il centro del centrodestra. È questo un posizionamento politico proprio, pulito, coerente”

Niente nuove tasse, ma uno sforzo per la crescita del Pil, dice a Formiche.net l’on. di Forza Italia Alessandro Cattaneo, responsabile dei dipartimenti del partito. L’occasione è un ragionamento sul merito dei provvedimenti economici da attuare, dopo che il premier Mario Draghi ha ammonito sui rischi che nel breve periodo attendono l’Italia.

Draghi vede nubi all’orizzonte: quale la ricetta economica del centrodestra per diradarle?

Questo è il momento di sostenere la crescita: lo abbiamo detto durante l’esperienza di governo e soprattutto quando abbiamo discusso dei provvedimenti economici, personalmente ho seguito in particolare la delega fiscale. L’unico obiettivo deve essere la crescita del Pil. Se il Pil cresce, abbiamo posti di lavoro, diamo una risposta all’inflazione, mettiamo in protezione dal problema tutte le famiglie. Serve quindi una politica economica di sostegno alla crescita. Impallidisco quando sento parlare nei programmi del Pd di una patrimoniale di super tasse su cui agitare il tema della protezione della casa.

Non è una mossa liberale?

La nostra idea è esattamente un’altra, ovvero quella di sostenere la crescita attraverso tagli fiscali. Accanto al programma ci sono varie idee, che non prevedono altre tasse sugli autonomi e su altre categorie. La flat tax è la strada maestra. Abbiamo già iniziato a fare un lavoro di semplificazione e alleggerimento proprio in virtù della nostra credibilità al governo. E ancora, penso all’abolizione dell’Irap, senza dimenticare il cuneo fiscale, che è un provvedimento atteso sia dai lavoratori che dai datori di lavoro.

Quali sono i punti critici nei territori e dove invece le regioni in cui gli azzurri saranno decisivi nell’ambito dell’alleanza?

Il nostro partito compie 30 anni, che per la politica moderna è un tempo lungo. E questo vuol dire che noi siamo presenti ovunque. Abbiamo una storia fatta di amministratori con un radicamento che è sempre stato da Nord a Sud. Siamo sempre stati un partito a vocazione governativa e nazionale e devo dire che, avendo fatto il sindaco, frequento molto il mio territorio: osservo che i nostri amministratori sono molto motivati, e senza nessun equivoco rispetto al nostro collocamento, ribadisco che noi siamo il centro del centrodestra. È questo un posizionamento politico proprio, pulito, coerente.

La giustizia, invece, sembra essere un po scomparsa dalla campagna elettorale. È un caso?

No, assolutamente: resta uno dei capisaldi di governo. Abbiamo diversi punti sul tema: dalla revisione del codice di procedura penale, alla riduzione dei riti alternativi in procedura penale passando dalla prescrizione processuale e dai reati fallimentari. Forza Italia ha questo tema molto a cuore: la nostra identità è e resta garantista.

La guerra in Ucraina ha portato, tra le altre cose, anche la crisi del vetro e ci sta rimettendo purtroppo il pomodoro italiano. Si stima che il 10% sarà il costo in più sulle bottiglie. Per un Paese come il nostro, che necessita di bottiglie per pomodoro, per olio, vino ma anche per medicinali, come ovviare a questa questa problematica?

C’è un generale aumento delle materie prime e quindi sappiamo bene che il combinato disposto dell’aumento delle materie prime e dei costi dell’energia porta ad una tenaglia che rischia di essere mortale per tante aziende. Al culmine della pandemia abbiamo messo il mondo in pausa e dopo lo abbiamo riacceso. Oggi invece abbiamo dei costi fissi e degli elementi strutturali nell’economia di un’azienda che sono sballati. Questo vuol dire che noi dobbiamo dare risposte su tutto e su entrambi i temi e imparare un po’ la lezione passata.

Ovvero?

La risposta di fronte a questi problemi non è rinchiudersi in qualche recinto come singolo Paese. Io credo che la risposta generale dovrà essere europea, come abbiamo iniziato a fare sul gas e come dobbiamo fare su tutte le altre materie prime. Viviamo in un mondo complesso e abbiamo vissuto il globalismo accentuato dove sembrava che avere la manifattura delle mascherine in Cina fosse normale o che non ci fosse nessun problema se il granaio del mondo era in Ucraina. Ma ora ci si scopre fragili. Per cui su ogni tema di materie prime e di energia dobbiamo avere sempre una diversificazione di approvvigionamento. Questa la sfida che abbiamo davanti.

@FDepalo

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