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Macché fascismo. Per Fiano il problema sono gli abbracci a Orban e Polonia

Il deputato dem: “Non è un mistero che i riferimenti di Salvini, Meloni e Berlusconi siano questi per quanto riguarda la politica estera. Addirittura la Lega stipulò un accordo con Russia Unita”. Il rischio del presidenzialismo e di uno scollamento dai principi europei

“Non temo che in piazza del Popolo tornino i manganelli della milizia fascista. Mi preoccupano, piuttosto, i riferimenti internazionali di Giorgia Meloni e del centrodestra”. Dal deputato Pd Emanuele Fiano arriva una sveglia forte e chiara che desta prima di tutto le coscienze a sinistra. In un tweet pubblicato sulla sua pagina, l’esponente dem scrive a chiare lettere che “il problema ai nostri giorni è la destra di oggi, quella amica di Orban e di Putin e della Polonia anti diritti, non le dichiarazioni su quella di ieri. Su quella ha già parlato la storia e sempre su quella continueremo a vigilare, non abbiate timore”.

Il suo suggerimento, insomma, è di uscire dalla logica del timore del rigurgito fascista?

Sono un uomo dell’oggi. Posto che penso di essere il più antifascista del Parlamento, non mi pare che sia quello il problema dell’oggi. Il problema è il discorso sulla preservazione della razza ungherese fatto da Orban nei giorni scorsi. Il problema sono i paesi che sostengono logiche illiberali, la riduzione dei diritti come avviene in Polonia, appunto. Senza contare i flirt tra il centrodestra italiano e gli ammiccamenti con Ungheria e Russia.

Il rischio che lei preconizza è quello di uno scollamento dalla comunità europea del nostro Paese, qualora vinca il centrodestra?

Non è un mistero che i riferimenti di Salvini, Meloni e Berlusconi siano questi per quanto riguarda la politica estera. Addirittura la Lega stipulò un accordo con Russia Unita. Non sono mancate le manifestazioni di apprezzamento per la Polonia nella quale si assiste alla continua negazione dei diritti. Queste sono le cose che più mi inquietano. Senza contare che Meloni non ha mai votato a favore delle misure contenute nel Pnrr. Né a Roma né a Bruxelles.

Tuttavia dire che con Meloni tornerebbe il fascismo è folle.

Ma certo. Non ho mai pensato che Meloni fosse fascista e le ultime parole che ha espresso sul Ventennio confermano l’idea che ho. Anche se mi piacerebbe che da parte sua ci fossero accuse più nette a episodi apologetici che talvolta hanno coinvolto anche suoi dirigenti. Detto questo, da Fini in avanti, la destra ha fatto grossi passi avanti circa la condanna al Regime. Anche la proposta del presidenzialismo non mi lascia tranquillo.

Per quale motivo?

I sistemi presidenziali più evoluti del mondo occidentale, proprio in queste settimane, ci stanno mostrando i loro limiti e le contraddizioni. Detto questo, comunque, in America è previsto un sistema di forte bilanciamento dei poteri. Da quanto emerge, l’orientamento del centrodestra è di tipo autoritario. Ci sono tornanti della storia nei quali c’è qualcuno che tende a trovare scorciatoie per i problemi complessi che affliggono la società. Il mio timore è che la destra italiana voglia proporre un sistema sostitutivo rispetto alla democrazia liberale per come l’abbiamo conosciuta fino a ora.

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