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Atlantismo e sicurezza. Cosa dice il programma del centrodestra

Presentato dalla coalizione di centrodestra l’Accordo quadro di programma di governo. All’interno del documento, le posizioni della coalizione sul piano internazionale e geostrategico. Assicurata la collocazione atlantista ed europea, ma il focus sembra passare dalla Difesa alla sicurezza

Difesa della Patria e dell’interesse nazionale, rimanendo integrati all’Europa e all’Alleanza Atlantica. È quanto espresso dalla coalizione di centrodestra nell’accordo quadro di programma presentato in vista delle elezioni di settembre. La posizione internazionale dell’Italia apre il primo punto del programma, ed è orientato a rimuovere le ambiguità sulla collocazione atlantista del centrodestra, sebbene si sottolinei un maggiore impulso al rafforzamento diplomatico del ruolo italiano nel contesto geopolitico globale e delle alleanze.

Collocazione atlantica

Per quanto riguarda il posizionamento atlantista, uno dei tradizionali caposaldi della politica estera italiana e profondamente rispettato dall’agenda politica tenuta dal governo Draghi, alcune delle posizioni assunte nel corso degli anni da Fratelli d’Italia e Lega facevano supporre un possibile distanziamento dalla linea atlantica, verso una sorta di “equidistanza”. Ad avvalorare questa ipotesi c’erano anche i contatti intrattenuti dai due partiti con la formazione Russia unita di Vladimir Putin. Ora, invece, fin dal primo punto la colazione si presenta intenzionata a rimanere “a pieno titolo” parte della Nato e dell’Occidente. La coalizione di centrodestra, inoltre, conferma il rispetto degli impegni assunti in sede Nato per quanto riguarda “l’adeguamento degli stanziamenti per la Difesa”, nel quale dovrebbero ricadere gli sforzi avviati fin qui dal governo dimissionario di aumentare le spese per il settore fino alla soglia del 2%. Più ambigua la posizione sull’Ucraina, dove viene indicato un generico “sostegno di fronte all’invasione della Federazione Russa”, sottolineando al contempo il “sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto”.

Più Italia in Europa

Anche sull’Unione europea, la coalizione conferma l’adesione al processo di integrazione del Vecchio continente, che sia “più politica e meno burocratica”. In questo caso, però, i partiti di centrodestra sono più attenti a sottolineare l’intenzione a tutelare gli “interessi nazionali nella discussione dei dossier legislativi europei”, una sottolineatura importante che potrebbe condizionare le relazioni non sempre facili tra la destra italiana e l’Ue.

Il Mediterraneo

La coalizione sembra ereditare anche un altro punto cardine dell’azione geostrategica nazionale dal governo Draghi, con l’indicazione della “centralità dell’Italia nell’area mediterranea”. In questo caso, l’attenzione sembra essere posta maggiormente sull’aspetto securitario, con l’indicazione di un “piano straordinario” per lo sviluppo del continente africano, anche attraverso politiche di cooperazione internazionale finalizzate alla crescita socioeconomica e alla stabilità politica, progetto che sembra collegarsi con l’intenzione presentata nel documento di adottare ulteriori forme di contrasto all’immigrazione, con l’implementazione dei cosiddetti “decreti sicurezza”.

Tra sicurezza e Difesa

Sempre sul fronte securitario, in questo caso interno, l’Accordo quadro registra l’intenzione di implementare ulteriori strumenti per la sicurezza delle città con il rafforzamento dell’operazione Strade sicure. L’operazione, tuttavia, è stata più volte criticata anche dalle Forze armate, in quanto distoglie personale e risorse dal compito principale dello strumento militare, la Difesa del Paese. L’ulteriore dirottamento dei soldati da impiegare per compiti di ordine pubblico e sicurezza potrebbe richiedere uno sforzo eccessivo alle Forze armate, specialmente in un contesto internazionale sempre più instabile e insicuro come quello attuale. In questo contesto, il documento registra anche il parallelo adeguamento dell’organico per le Forze dell’ordine e di emergenza, con l’implementazione del “poliziotto di quartiere” e di sistemi di videosorveglianza.

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