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Svezia e Finlandia nella Nato. Ecco il sì definitivo dell’Italia

L’Italia accoglie in via definitiva i protocolli per l’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Con l’approvazione in Senato, dopo quella già avvenuta alla Camera, sale a 22 il numero di Paesi alleati che hanno confermato il loro consenso all’ingresso dei due Stati scandinavi all’Alleanza. Stasera il voto negli Usa. Restano solo sette Paesi, tra cui permane l’incognita della Turchia

Con 202 voti favorevoli, tredici contrari e due astenuti, il Senato ha ratificato in via definitiva il ddl di ratifica dei protocolli di adesione di Svezia e Finlandia al Trattato dell’Alleanza Atlantica. Il provvedimento è stato già approvato dalla Camera dei Deputati, e con il voto di oggi si ratifica la volontà del nostro Paese a far accedere i due Paesi scandinavi alla Nato. Subito dopo il voto sono arrivati i ringraziamenti da parte della Svezia, con la ministra degli Esteri, Ann Linde, che ha ringraziato l’Italia per il supporto dato al processo di adesione del suo Paese.

Il sostegno all’adesione

Il voto in Aula è stato infatti necessario per dare attuazione legislativa ai Protocolli al Trattato del Nord Atlantico sull’adesione di ulteriori Stati all’Alleanza, in quanto si tratta di vero e proprio trattato internazionale, e come tale richiede l’autorizzazione delle Camere, ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione. Secondo il decreto votato oggi l’adesione di Stoccolma e Helsinki “rappresenta un preciso impegno assunto dal governo italiano e si inserisce nel quadro della cooperazione già in atto nell’ambito dell’Unione europea e dell’Alleanza atlantica”, in un’ottica di rafforzamento della cooperazione militare tra i Paesi, contribuendo anche “allo sviluppo dell’identità europea di sicurezza e di difesa”, oltre che all’incremento dei livelli di capacità e di prontezza di reazione nelle situazioni di crisi.

Rafforzamento dell’Alleanza

Per il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, il via libera della Camera “è un’ottima notizia che conferma l’identità atlantista del Paese, ed è coerente con l’azione del governo impegnato a inviare materiali e armamenti all’Ucraina e schierare i nostri militari nel settore orientale”. Secondo il deputato di Forza Italia, inoltre, “nel contesto geopolitico e in termini di sicurezza è un ingresso importante, perché rafforza il fronte europeo dove si sta consumando una guerra insensata e pericolosa”.

Sale il numero di ratifiche

Con l’approvazione del processo di adesione dell’Italia, sale a 22 il numero di Paesi che hanno ratificato i protocolli sottoscritti a Bruxelles lo scorso 5 luglio. Tra il voto in Senato e quello alla Camera, anche il Parlamento francese ha ratificato l’adesione di Svezia e Finlandia con il voto favorevole dell’Assemblea nazionale con 209 voti favorevoli e 46 contrari, che ha visto il sostegno al voto del partito di destra LR, del Partito Socialista (PS) e degli ecologisti, l’astensione del partito di estrema destra RN e il voto contrario del partito di sinistra radicale LFI (La France Insoumise).

Lo scoglio turco

Tuttavia, l’adesione di Svezia e Finlandia deve essere ratificata da tutti i 30 Stati membri dell’organizzazione per poter essere efficace. In serata dovrebbe arrivare anche l’approvazione del Senato degli Stati Uniti, così come annunciato dal leader della maggioranza democratica, Chuck Schumer. All’appello mancano ancora Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Portogallo, Slovacchia, Spagna e, soprattutto, Turchia, che si preannuncia essere lo scoglio più difficile. La Sublime porta, infatti, potrebbe anche decidere di congelare il processo, usando come giustificazione la presunta “benevolenza” dei due Paesi scandinavi verso il Partito dei lavoratori del kurdistan (Pkk) e dei suoi alleati. Una leva che potrebbe essere impiegata da Ankara per ottenere ulteriori concessioni da parte degli alleati Nato.

Foto: Nato



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