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Il Terzo Polo? A tutela della credibilità dell’Italia. Le rassicurazioni di Gelmini

La ministra ed esponente di Azione: “Letta e Meloni sembrano litigare su tutto ma sono d’accordo nello spalleggiarsi per evitare di doversi misurare e per spartirsi così la maggior parte degli spazi d’informazione”. Le sanzioni stanno funzionando. Occhio ai mercati, le turbolenze politiche potrebbero costarci caro…

Né nazionalismi, né protezionismi, all’Italia serve l’agenda Draghi. Ne è convinta la ministra per gli Affari Regionali ed esponente di Azione, Maria Stella Gelmini, secondo cui il Terzo Polo è la polizza assicurativa che serve in questo momento all’Italia.

L’Agcom blocca il dibattito a due: vi soddisfa?

Sì. Ora occorre dare attuazione a questa giusta decisione che ribadisce la necessità di un confronto e un dibattito almeno tra i quattro leader dei quattro principali schieramenti in corsa alle prossime elezioni. La nostra non è una richiesta anti-Pd o anti-FdI, bensì una proposta a favore della trasparenza e del diritto dei cittadini ad essere informati. Letta e Meloni sembrano litigare su tutto ma, come abbiamo visto, sono d’accordo nello spalleggiarsi per evitare di doversi misurare e per spartirsi così la maggior parte degli spazi d’informazione. È inaccettabile che, nonostante sia evidente che gli schieramenti in campo siano essenzialmente quattro – sinistra, destra, M5S, Terzo Polo – vengano esclusi dal dibattito sia Calenda, sia Conte.

Caro bollette e rischio di riduzione della produzione: come evitare, secondo Azione, danni all’Italia?

È urgente promuovere a livello Ue il tetto al prezzo del gas e occorre mettere subito mano alla riforma del mercato dell’energia nazionale con il GSE come acquirente, assegnando un prezzo di mercato per l’energia prodotta tramite gas e uno fisso per quella prodotta con fonti rinnovabili. Questo dovrebbe portare ad una sensibile riduzione del costo dell’energia elettrica.

Nel medio termine proponiamo poi di rilanciare la figura del produttore e consumatore, il “prosumer” cioè l’utente che non usufruisce soltanto di determinate risorse o servizi, ma partecipa attivamente alla produzione e distribuzione. Nel lungo termine, infine, manteniamo l’obiettivo “emissioni zero” entro il 2050 per il quale è indispensabile un’adeguata combinazione energetica composta da rinnovabili e nucleare. Purtroppo non è possibile generare, entro il 2050, tutta l’energia elettrica necessaria con sole tecnologie rinnovabili.

Il nostro programma è centrato anche sulla crescita e dunque indica come tagliare il cuneo fiscale, semplificare la vita delle imprese, completare l’abolizione dell’Irap e detassare una mensilità extra che i lavoratori potrebbero percepire entro la fine del 2022. Proponiamo incentivi al welfare aziendale, che permetterebbero alle aziende di versare ai dipendenti 2000 euro a fronte degli attuali 600.

Nel discorso al Meeting di Rimini, Mario Draghi ha indicato una sorta di testamento politico tarato sulla sua agenda?

Il presidente Draghi è stato chiaro nel dire che l’Italia ce la farà, a certe condizioni. Ha sottolineato sia le qualità del nostro Paese, sia i rischi derivanti dal cedimento al sovranismo e al nazionalismo, forieri di un isolamento dannoso e, aggiungo io, assolutamente anacronistico. La risposta ai grandi problemi legati alle difficoltà economiche, al post-pandemia, alla guerra in Ucraina e all’avanzata di autoritarismi come Russia e Cina, non può trovarsi in nazionalismi e protezionismi ripiegati su se stessi. In questa fase storica servono coesione e visione, per poter far fronte alle sfide menzionate. “L’Italia ha bisogno di un’Europa forte tanto quanto l’Europa ha bisogno di un’Italia forte”, ha detto Draghi tracciando una traiettoria netta e ribadendo la necessità che il nostro Paese assuma un ruolo che, come Paese fondatore dell’Ue, può e deve avere.

Perché le sanzioni alla Russia sono da confermare?

Perché stanno funzionando e perché come ha detto Mario Draghi al Meeting di Rimini, “non c’è alcuna contraddizione tra la ricerca della pace, il sostegno all’Ucraina, l’attuazione di sanzioni efficaci contro la Russia”. Tra l’altro Putin stesso ha ammesso, lo scorso mese, che la Russia sta attraversando “difficoltà colossali”.

I mercati stanno scommettendo contro l’Italia: le turbolenze politiche ci potrebbero costare caro?

Sì. Per questo è fondamentale preservare la credibilità acquisita a livello globale e non cedere sul Pnrr per il quale, non dimentichiamolo, Fratelli d’Italia non ha mai votato a favore. Questo spiega perché tra una destra con un baricentro sovranista su Giorgia Meloni e un Pd alleato di Fratoianni, abbiamo dato vita al Terzo Polo composto da liberali, riformisti, moderati che con responsabilità e serietà vogliono proseguire nel solco delle riforme e degli investimenti del governo Draghi. Rappresentiamo la terza opzione riformista che con competenza e serietà, senza slogan, è determinata a risolvere la crisi energetica, diminuire la pressione fiscale, modernizzare il Paese. Sempre in un quadro europeista ed atlantista su cui non abbiamo né esitazioni né ambiguità.

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