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Gli Usa in Ucraina e i laboratori di armi biologiche? La disinfo russa continua

Secondo Mosca, il Pentagono ha finanziato oltre 30 laboratori ucraini, dove sono state sviluppate componenti di armi biologiche. Ma non è la prima volta che le fake news sono al servizio dei russi…

Nuove accuse da parte della Russia contro gli Stati Uniti. Questa volta, la denuncia riguarda il presunto sviluppo di arme chimiche in Ucraina. Serghei Shoigu, ministro della Difesa russo, ha assicurato all’agenzia Interfax, che “il Pentagono ha finanziato oltre 30 laboratori ucraini, dove sono state sviluppate componenti di armi biologiche”.

Shoigu ha anche accusato l’Occidente di usare l’Ucraina come “strumento di guerra ibrida” contro la Russia, in ambito di una campagna in cui si sostiene che le armi fornite dall’Occidente agli ucraini prolungano il conflitto armato e moltiplicano il numero delle vittime.

A marzo, l’Organizzazione delle Nazioni Unite aveva risposto alle accuse russe sull’esistenza di un programma congiunto tra Ucraina e Russia per sviluppare armi biologiche da usare contro Mosca. Izumi Nakamitsu, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per il disarmo, ha spiegato l’inesistenza di prove sull’esistenza di questi presunti laboratori, in seguito a una riunione di emergenza nella capitale russa. Vassily Nebenzia, ambasciatore russo all’Onu, aveva invece assicurato di avere gli indizi di questo accordo, siglato nel 2005 tra Stati Uniti e Ucraina e con un finanziamento diretto dagli americani di circa 32 milioni di dollari. Secondo il diplomatico, le autorità ucraine hanno concesso il permesso agli Stati Uniti di svolgere esperimenti molto pericolosi. E una prova sarebbero alcune malattie trasmesse dai pipistrelli agli esseri umani.

Linda Thomas-Greenfield, rappresentante degli Usa all’Onu, ha detto che si tratta di bizzarre teorie di cospirazione: “Non esistono questi laboratori, né vicino alla frontiera con la Russia né in altri luoghi”.

Quello che sì esiste in Ucraina, alla luce pubblica, sono diverse istallazioni di sanità pubblica, finanziate dagli Stati Uniti, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità e altre istituzioni internazionali.

Ivana Stradner, esperte di disinformazione russa, nonché consulente del Barish Center for Media Integrity alla Foundation for Defense of Democracies, ha spiegato al sito Kyiv Post la dinamica di queste “fake news” filo-russe, dedicate recentemente a teorie come la provenienza del vaiolo delle scimmie dai laboratori biologici statunitensi in Nigeria e Ucraina: “La Russia probabilmente utilizzerà la sua presunta immunità dall’epidemia per giustificare la propaganda gay omofoba del Cremlino del 2013 che enfatizza i ‘valori spirituali e morali tradizionali’”.

E non è una strategia nuova. Come ricorda Stradner, durante la Guerra fredda, “il Kgb ha condotto l’Operazione Denver, una campagna di disinformazione orientata a incolpare il governo degli Stati Uniti per aver creato e rilasciato il virus Hiv che causa l’Aids”.

Ora, secondo la Russia, l’Ucraina sta preparando un attacco chimico false flag per danneggiare l’immagine della Russia. Il sito Euvsdisinfo.eu del servizio diplomatico dell’Unione europea spiega che questo pezzo ricorrente di disinformazione russa è stato sfatato più volte nel contesto dell’Ucraina e altrove: “Non ci sono prove che l’Ucraina stia preparando una provocazione chimica o biologica o qualsiasi altro uso di armi di distruzione di massa. Al contrario, molti leader occidentali, come il segretario di Stato americano Antony Blinken, hanno reali preoccupazioni che la Russia possa usare armi chimiche. Infine, i leader russi non hanno bisogno di aiuto per offuscare la propria immagine. Lo fanno al meglio da soli”.

Mesi fa Formiche.net aveva riferito le voci sull’uso di armi non convenzionali all’interno della guerra voluta da Vladimir Putin in Ucraina. Secondo il ministro della Difesa russo, gli americani addestrano uccelli migratori per volare dall’Ucraina alla Russia e distribuire armi batteriologiche. Storie fantastiche diffuse dalla propaganda russa. Ma per gli Stati Uniti  i rumors sono un rischio concreto: la Russia potrebbe usarle e poi cercare di incolpare altri Paesi (nella fattispecie, Ucraina o gli Usa).



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