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Spie russe, attacchi cyber e vax diplomacy. Così l’Albania si difende

Il presidente Mattarella è in visita nel Paese proprio mentre è alle prese con una serie di insidie. Russia, Cina, Iran hanno mire sui Balcani, stretti tra la voglia di Europa e le tensioni regionali

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita a Tirana, sottolinea la densità delle politiche di euroallargamento a est dei Balcani, dove però i super player esterni come Cina, Russia, Iran e Turchia puntano tutte le loro fiches. Lo dimostra il caso legato all’attacco cyber denunciato dal governo albanese che segue le pressioni cinesi esercitate sul costone balcanico dalla Via della Seta e dalla vax diplomacy attivata in occasione dell’emergenza Covid.

Mattarella

Il Presidente della Repubblica da Tirana stimola l’ingresso dell’Albania nella Ue e incontrando il collega Begaj sottolinea ancora una volta la “grande armonia” tra le due nazioni che distano appena 60 miglia nautiche. Non ha mancato inoltre di confermare come “sia necessario mantenere una forte pressione sulla Federazione Russa, attraverso le sanzioni, per creare finalmente condizioni che aprano spiragli di dialogo e di soluzioni condivise e di pace, per uscire dalla sciagurata iniziativa bellicista scatenata dalla Federazione Russa”. La crisi che si sta sviluppando con l’aumento del prezzo del gas e delle fonti di energia è particolarmente grave, aggiunge. “Questo richiede un ripensamento collettivo sulle fonti di approvvigionamento, naturalmente”.

Iran

L’Albania, come annunciato dal primo ministro Edi Rama, ha interrotto i rapporti diplomatici con l’Iran per l’attacco informatico subito a luglio, che sarebbe stato effettuato da Teheran sui siti web del governo albanese: per questa ragione ha espulso il personale dell’ambasciata del paese. E’ la prima volta di un caso del genere come conseguenza di un attacco informatico. La reazione albanese arriva dopo che la Casa Bianca ha annunciato una rappresaglia contro Teheran per quello che ha definito “un preoccupante precedente per il cyberspazio”, ovvero un attacco “sconsiderato e irresponsabile”.

L’Iran respinge le accuse e condanna l’espulsione dei diplomatici, definendo l’azione sconsiderata e miope: il ministero degli Esteri iraniano in una nota ufficiale ha negato tutto, aggiungendo che è l’Iran il bersaglio di tali attacchi alla sua infrastruttura critica. Tirana però insiste e accusa Teheran di aver reclutato uno dei più noti gruppi di attacchi informatici internazionali che è stato coinvolto in attacchi simili contro Israele, Cipro, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti.

Balcani & Geopolitica

E’ di tutta evidenza come le policies europee di allargamento a est si scontrano con le pressioni dei super players che puntano a moltiplicare in quell’area influenze e relazioni. E’ di tre giorni un caso di spionaggio che ha coinvolto alcuni dei soggetti attualmente impegnati nelle vicende legate alla guerra in Ucraina: la polizia albanese ha accusato di spionaggio due cittadini russi e un ucraino, precedentemente arrestati per aver tentato di entrare in una zona militare ristretta, in una fabbrica militare a Polican, nel sud del paese.

Inoltre ben prima dell’attacco cyber e della cosiddetta vax diplomacy, la Cina aveva puntato molto sull’Albania come prosecuzione del progetto legato alla Bri, effettuando investimenti primari nel trasporto aereo, nell’energia, nell’agricoltura e nell’estrazione mineraria.

Il governo cinese ha per questo messo in campo una strategia tarata su prestiti, investimenti e scambi, con cui esercitare un’influenza sistematica. Nel 2020 la Cina è diventata il terzo importatore dell’Albania con 47,5 milioni di dollari. La Cina organizza anche viaggi di studio, scambi accademici ed eventi culturali per incenticare le relazioni con istituzioni e cittadini al fine di esportare in loco il modello cinese.

@FDepalo


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