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Perché i mercati non stanno strapazzando il debito italiano

La situazione sembra sotto controllo per l’impegno della coalizione di destra di onorare gli impegni fiscali assunti con l’Unione Europea. Il potenziale rischio? Che nei prossimi mesi aumenti drasticamente la spesa pubblica. Ma da qui alla fine dell’anno il grosso (in termini di legge di Bilancio e tenuta dei conti) è nelle mani di Draghi e Franco

È stata una chiusura al ribasso quella dei mercati la scorsa settimana.  L’ombra della recessione ha scatenato diverse reazioni: dai possibili interventi della Banca centrale europea alle tensioni geopolitiche, con la guerra in Ucraina al centro e il voto in Italia.

Le borse internazionali, Wall Street inclusa, sono andate a picco e con rendimenti dei titoli di Stato in forte crescita. In attesa delle elezioni, la Borsa di Milano perde il 3%, bruciando oltre 19 miliardi di euro.

Il quadro dei mercati obbligazionari in Italia sembra diverso. Gli investitori non sono turbati dall’ipotesi che una coalizione di destra alla guida del Paese (qui l’analisi di Formiche.net). Ma, come riferisce un’analisi dell’agenzia Bloomberg, si teme che la calma non durerà molto tempo.

“Il debito italiano è stato sicuramente scosso  – si legge su Bloomberg – spingendo il costo dei Btp 10 anni a livelli visti l’ultima volta nel 2013. Ma lo spread con i bund tedeschi, misura del rischio “speciale” che riguarda il nostro Paese, è inferiore rispetto all’inizio del mese. Il che vuol dire che gli obbligazionisti non si aspettano che le elezioni imminenti causeranno grossi sconvolgimenti”.

Per Bloomberg, c’è interesse per le obbligazioni delle società italiane, rispetto al resto dell’Europa. A tenere la situazione sotto controllo è l’impegno della coalizione di destra di onorare gli impegni fiscali assunti con l’Unione Europea. Il potenziale rischio? Che la promessa si riveli vuota e la coalizione aumenti drasticamente la spesa, mettendo a rischio le centinaia di miliardi di euro previste dal Pnrr, con la crisi energetica e la recessione alle porte.

L’agenzia americana parla di “allontanamento dalle politiche dell’Unione”, che amplierebbe l’incertezza nel Paese, già in difficoltà per l’aumento dell’inflazione e il ritiro del sostegno della banca centrale.

“Con un debito elevato, una crescita lenta e una politica instabile, l’Italia è stata a lungo considerata l’anello più debole dell’Europa – prosegue Bloomberg -. E ci sono molti precedenti per la volatilità legata alle elezioni: un voto del 2018 che ha causato preoccupazioni per il futuro dell’adesione all’euro dell’Italia ha imposto agli investitori obbligazionari le maggiori perdite mensili da quando esistono statistiche”.

C’è da tenere presente un fattore però. Il nuovo governo italiano sarà in carica non prima della fine ottobre, per cui la legge di Bilancio di quest’anno sarà già stata impostata dal premier Mario Draghi e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco. Non ci sarà margine per grandi cambiamenti e un ulteriore aumento del deficit. Di fatto sarà solo dall’anno prossimo che Bruxelles potrà apprezzare (o criticare) la politica economica perseguita dal governo che verrà.

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