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Verso Ecomondo 2022. Passa da Rimini la transizione ecologica

Un sommesso consiglio a coloro che faranno parte del prossimo esecutivo: facciano un passaggio a Rimini nei primi giorni di novembre. Toccheranno con mano la drammaticità del momento che sta vivendo non solo il nostro Paese ma l’intero pianeta. Esagerato? Provare per credere

“Guidare la transizione ecologica”. È questa la missione primaria  di Ecomondo 2022, giunto alla 25° edizione, la principale manifestazione su innovazione tecnologica e industriale nel settore della green economy, che si terrà alla Fiera di Rimini da martedì 8 a venerdì 11 del prossimo mese di novembre. Negli stessi giorni e nello stesso luogo si svolgerà Key Energy, un appuntamento per un confronto con gli operatori del settore per dare impulso e accelerazione alla diversificazione dell’offerta energetica italiana.

Fin dal 1997 la Fiera di Rimini, oggi Italian Exibition Group, prima con “Ricicla”, poi con “Ecomondo”, si è posta come punto di riferimento “per affrontare i grandi temi dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici e le loro ripercussioni sulla salute dei cittadini e sui sistemi produttivi”. L’obiettivo di oggi e dei prossimi anni è di porsi  al centro delle istanze che giungono sempre più pressanti dalla società civile, dalle imprese, dal mondo accademico, dalle istituzioni, dalla ricerca e dalla scienza per accompagnare “la crescita del Paese secondo i i criteri del Green New Deal, favorendo l’adozione del Pnrr in modo rigoroso affinché rappresenti un grande volano anche per colmare il gap tra Nord e Sud”.

“Quella di quest’anno – ha dichiarato a Formiche.net Alessandra Astolfi, responsabile della manifestazione –  è un’edizione straordinaria perché festeggeremo il suo venticinquesimo compleanno con tutti i protagonisti che hanno contribuito a renderlo l’appuntamento più importante e più inclusivo in Europa e la nuova economia green e circolare. Stella polare sarà il Green Deal Europeo, che ha oggi nel Next Generation EU il suo strumento finanziario operativo per la transizione verde del sistema industriale dei Paesi dell’Unione”.

E proprio la Commissione Europea sarà presente in molti degli appuntamenti convegnistici attraverso l’Agenzia per il clima e l’ambiente, l’Agenzia per l’innovazione e le Pmi e l’Agenzia per la Ricerca. “E dulcis in fundo, ha concluso la Astolfi, Ecomondo parteciperà per la prima volta alla Cop27 (la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, n.d.r.) dal 7 al 19 novembre a Sharm el Sheick, in Egitto, dove verranno valorizzate le best practice del nostro Paese nella lotta al cambiamento climatico”.

Come ben sa chi c’è stato fin dagli inizi (come istituzione, come operatore, come giornalista) il problema principale è sempre stata l’abbondanza. Abbondanza di convegni, seminari, incontri, presentazioni e via discorrendo. Che, a pensarci bene, è solo un falso problema, anche perché nell’abbondanza ogni visitatore, dallo studente all’imprenditore, ha la possibilità di scegliere l’evento che più gli aggrada secondo i propri interessi e i propri gusti. Il vero problema, se di problema vogliamo parlare, è che tutti vogliono esserci, tutti vogliono partecipare, tutti vogliono dire la loro. E quattro giorni non sono molti e passano in fretta.

Tanto per dire, anche quest’anno si comincia con gli ormai collaudati Stati Generali della Green Economy che occuperanno l’intera prima giornata. La Relazione 2022 sullo stato dell’economia verde si focalizzerà sulle “Nuove sfide della transizione ecologica per le imprese italiane” e si concluderà la mattina del giorno dopo con la sessione internazionale dedicata a “Imprese e Governi per la transizione ecologica e la neutralità climatica”.

“In un anno così difficile per l’economia italiana – ci ha detto Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile e coordinatore  del rapporto – non potevano non accendere i riflettori sul tema cruciale di come il sistema economico italiano affronti la transizione ecologica. Tra gli alti costi dell’energia, delle materie prime e della crisi climatica, ritengo che le attuali difficoltà debbano essere interpretate non come un freno, piuttosto come un’occasione per accelerare la transizione ecologica e climatica”.

Per quanto riguarda gli altri temi e appuntamenti sono state identificate quattro macro-aree tematiche che riuniscono tutti i settori a supporto della transizione ecologica: gestione e valorizzazione dei rifiuti e loro trasformazione in materia prima seconda; bioeconomia circolare e bioenergie; trattamento e gestione della risorsa idrica; bonifica e riqualificazione dei siti contaminati e industriali dismessi e rischio idrogeologico. E ancora uno spazio alle start-up innovative nel settore delle green techologies, sostenibilità ambientale e mobilità sostenibile. E un focus sulla riduzione e la prevenzione dello spreco alimentare per garantire la qualità del cibo e ridurre gli scarti in fase di pre e post consumo.

Dietro tutto questo, vi è il lavoro di tutto un anno di un Comitato Tecnico Scientifico, diretto da Fabio Fava dell’Università di Bologna e composto da rappresentati delle istituzioni, delle aziende, da ricercatori e da esperti del settore. “La pandemia – scrive Fava a proposito della prossima edizione di Ecomondo – ha evidenziato la necessità di accelerare la transizione della nostra industria verso la neutralità climatica e la creazione di un mercato unico europeo più resiliente e meno dipendente dalle grandi potenze internazionali. Di qui la necessità di intensificare ed estendere la circolarità e l’uso di materie prime rinnovabili entro le principali filiere industriali europee, calando nelle realtà territoriali la migliore innovazione tecnologica esistente”.

In contemporanea a Ecomondo, l’abbiamo detto, si svolge Key Energy, che quest’anno assume un’importanza strategica vista la drammatica situazione che il settore energetico sta vivendo a causa della guerra in Ucraina e degli ultimi incidenti negli approvvigionamenti. Si parlerà di efficienza e transizione energetica, di mobilità elettrica, di città sostenibili, di comunità energetiche, di solare ed eolico. Ma soprattutto si affronteranno e si cercheranno proposte per soluzioni sostenibili a tutte quelle problematiche legate a un periodo crociale per la nostra economia a causa dell’aumento dei costi delle fonti energetiche tradizionali.

“Il settore dell’energia – ha dichiarato Gianni Silvestrini, presidente del Comitato Scientifico di Key Energy – è in effervescenza a causa degli altissimi prezzi del gas e dell’elettricità. Proprio per questo occorre incoraggiare interventi di efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili per ridurre la dipendenza dal gas russo. Qualcosa si sta muovendo anche in Italia, specie nella produzione del solare e dell’eolico”.

In chiusura ci sentiamo di dare un sommesso consiglio a coloro che faranno parte del prossimo esecutivo; di fare, cioè, un passaggio a Rimini in quei primi giorni di novembre. Toccheranno con mano la drammaticità del momento che sta vivendo non solo il nostro Paese ma l’intero Pianeta. Esagerato? Provare per credere, come si dice in questi casi. Tornerete un po’ sconvolti e frastornati, ma anche più consapevoli delle scelte che dovranno essere fatte, da subito, su ambiente e energia. Prima che sia troppo tardi.


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