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Fornitura a lungo termine. Kiev comprerà gli Himars direttamente dal produttore

L’Ucraina si rifornirà di sistemi missilistici Himars direttamente dal produttore, Lockheed Martin, permettendo una catena di rifornimenti sostenibile a lungo termine. La decisione, inoltre, riduce lo sforzo imposto agli arsenali Usa per rifornire le difese ucraine. Nel frattempo, i direttori degli armamenti dei Paesi che sostengono Kiev hanno deciso di coordinarsi per rafforzare i rispettivi sforzi industriali a favore dell’Ucraina

Il Pentagono stipulerà un contratto con l’industria per oltre un miliardo di dollari in aiuti militari all’Ucraina, tra cui diciotto High-mobility artillery rocket systems (Himars) e relative munizioni. Una delle armi più apprezzate nei sette mesi di guerra con la Russia usate dagli ucraini per colpire i rifornimenti russi. A differenza dei 16 Himars che l’Esercito Usa ha inviato all’Ucraina dalle sue scorte esistenti durante l’estate, queste nuove armi saranno ordinate direttamente dal produttore, Lockheed Martin. La consegna, tuttavia, richiederà “alcuni anni” per essere soddisfatta, con i nuovi armamenti ed equipaggiamenti destinati a soddisfare le esigenze di Kiev a medio e lungo termine.

I sistemi Himars

I nuovi sistemi Himars, destinati a diventare una “componente fondamentale delle forze di combattimento dell’Ucraina in futuro” secondo il Pentagono, saranno forniti nell’ambito dell’Iniziativa per l’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina, un fondo approvato dal Congresso che consente ai leader ucraini di acquistare beni militari direttamente dall’industria della difesa. Il passaggio consente all’Ucraina di equipaggiarsi con equipaggiamenti all’avanguardia, senza dover più incidere sulle scorte (grandi ma non illimitate) degli arsenali militari statunitensi. Un modello di procurement sostenibile, che permetterà a Kiev di sostentarsi nel lungo periodo, garantendole una capacità di difesa anche in caso di una guerra prolungata con la Russia.

Gli altri aiuti

Oltre agli Himars, i nuovi aiuti comprendono venti radar multi-missione in grado di tracciare i colpi di artiglieria e di mortaio, tra gli altri oggetti aerei; due radar da utilizzare con i droni; e sistemi di comunicazione tattica non specificati, sistemi di sorveglianza, ottiche e attrezzature per lo smaltimento degli ordigni esplosivi. Sono inclusi anche più di 300 veicoli, tra cui Humvee, camion e altri veicoli per il traino e il trasporto di armi e attrezzature. “Si tratta di un investimento davvero consistente, destinato a far sì che l’Ucraina disponga di ciò che le serve per il lungo periodo, per scoraggiare le minacce future”, ha dichiarato il Dipartimento della Difesa. “Ma non esclude in alcun modo che continuiamo a investire nelle loro forze attuali con capacità che sono disponibili oggi e che possiamo attingere oggi dalle scorte statunitensi”.

Il vertice di Bruxelles

Nel frattempo a Bruxelles si sono riuniti per la prima volta i Direttori nazionali degli armamenti dei Paesi membri del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, coordinati dal sottosegretario alla Difesa per l’acquisizione e il mantenimento degli Stati Uniti, William A. LaPlante. Alla riunione, a cui ha partecipato anche il Segretario generale della Difesa italiano, generale Luciano Portolano, erano presenti i rappresentanti di 45 nazioni, dell’Unione europea e della Nato, ed è servito ad affrontare le sfide della base industriale della difesa e sulle opportunità di aumentare la produzione di capacità critiche per la difesa a lungo termine dell’Ucraina.

Sinergie industriali

Nel corso della riunione, i direttori degli armamenti sono giunti a indicare la volontà di avviare dei gruppi di lavoro volti a definire strategie multinazionali per risolvere i problemi della catena di approvvigionamento e aumentare la produzione di armi che potrebbero essere inviate in Ucraina. La delegazione statunitense ha illustrato i propri piani per aumentare la produzione di armi a lungo raggio basate a terra, sistemi di difesa aerea, munizioni aria-terra e altre capacità. Quasi venti Paesi hanno presentato sforzi simili per rafforzare ed espandere le basi industriali delle loro nazioni al fine di accelerare la produzione. Secondo il comunicato del Pentagono, i partecipanti “hanno riconosciuto l’importanza di standardizzare i requisiti, creando così sistemi più intercambiabili e interoperabili”, discutendo la creazione di capacità di supporto in Ucraina, comprese le attività di riparazione a distanza, l’accesso ai pezzi di ricambio e altri fattori che favoriscono il supporto.

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