Arriva in Gazzetta ufficiale la creazione del nuovo Ufficio per le politiche spaziali e aerospaziali, incardinato all’interno dell’organizzazione di Palazzo Chigi, al quale spetterà l’alta direzione, la responsabilità politica generale e il coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali
Arriva l’ufficialità della creazione dell’Ufficio per le politiche spaziali e aerospaziali nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri, con il decreto firmato ad agosto dal ministro Vittorio Colao pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il nuovo ufficio formalizza l’istituzione di un organo deputato a supportare la Presidenza del Consiglio nelle sue funzioni di “alta direzione, responsabilità politica generale e coordinamento delle politiche dei Ministeri relative ai programmi spaziali e aerospaziali” e di supporto a ogni altra ulteriore funzione del presidente del Consiglio in questo ambito.
Le funzioni del nuovo ufficio
Il nuovo organo è, nei fatti, una strutturazione formale di quanto viene attualmente svolto a livello di Gabinetto del ministro, andando a incardinare le funzioni di supporto all’autorità politica sulle questioni spaziali in un ente specifico, guidato da un dirigente inserito nell’organico della pubblica amministrazione. Il nuovo ufficio, che prende le mosse dal decreto legge n.36 del 30 aprile, non altera in alcun modo le competenze degli altri organi impegnati nella gestione delle politiche aerospaziali, come il Comitato interministeriale per le politiche spaziali e aerospaziali (Comint), che si occupa di elaborare politiche comuni e condivise dalle varie amministrazioni dando poi le indicazioni operative all’Agenzia spaziale italiana, e l’ufficio del Consigliere militare (Ucm) del presidente del Consiglio, a cui la legge di riordino approvata nel 2018 ha affidato il ruolo di supporto generale alle politiche spaziali e di coordinatore del comitato interministeriale per lo Spazio. Intatte, inoltre, tutte le competenze del ministero della Difesa per quanto riguarda l’ambiente extra-atmosferico. Le funzioni dell’Ufficio riguarderanno in generale la preparazione dei documenti o dei dossier per gli incontri istituzionali e internazionali in materia aerospaziale.
Direzione dell’ufficio
Alla guida del nuovo ente dovrebbe esserci Elena Grifoni Winters, che lascia l’incarico di capo di Gabinetto dell’attuale direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Laureata in matematica a Pisa, Grifoni ha svolto fino alla fine dell’estate il ruolo di capo di Gabinetto per Josef Aschbacher. Prima di allora ha avuto diverse esperienze negli Stati Uniti e in giro per l’Europa, entrando in Esa nel 1990 come ingegnere di software presso l’European space research and technology centre (Estec) a Noordwijk nell’ovest dei Paesi Bassi. Sempre per l’Esa è stata ingegnere di avionica e sistemi distaccata presso la Nasa, negli Usa, e poi ingegnere di programma a capo dell’Ufficio strategia e educazione dell’Estec. Nel 2007 raggiunge il quartier generale dell’Esa a Parigi quale capo ufficio coordinamento Human spaceflight and operations e consigliere del direttore generale, diventandone capo di Gabinetto nel 2016.
Verso la ministeriale
La creazione del nuovo ufficio, inoltre, arriva in un momento molto delicato per lo spazio italiano ed europeo in generale. Tra poco più di due mesi, infatti, si terrà a Parigi la ministeriale dell’Esa, il vertice dei capi dei dicasteri europei con delega agli affari spaziali. Al summit si discuterà del rifinanziamento dell’agenzia europea per il prossimo triennio, e si dovranno approvare nuovi programmi e aggiornare quelli pregressi. Il tutto sulla base di una proposta, strategica e programmatica, che il direttore generale dell’ESA sta negoziando con i capi delle agenzie spaziali nazionali. Nel 2019, nel corso dell’ultima ministeriale, il nostro Paese contribuì al budget Esa con 2,2 miliardi di euro, una cifra record e quasi quanto la Francia, tradizionalmente il primo contributore. Il prossimo governo dovrà, dunque, decidere in poche settimane se confermare o meno questo impegno.