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La missione di difesa planetaria entra nel vivo con il distacco di LiciaCube

A fine settembre la sonda della Nasa Dart si schianterà contro un asteroide e il nanosatellite LiciaCube, che si è appena distaccato con successo, avrà il compito di documentare l’impatto e i fenomeni successivi. Così si testeranno le capacità di deviare la traiettoria di un asteroide

La prima missione di difesa planetaria, che prevede di deviare la traiettoria di un asteroide, entra nella sua fase finale. A 14 milioni di chilometri dalla Terra è iniziato il viaggio in solitaria del fotoreporter spaziale, il nanosatellite LiciaCube dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), costruito in Italia dall’azienda torinese Argotec. Oggi si è distaccato dalla sonda Dart della Nasa e ha spiccato il volo verso lo spazio profondo, in attesa di catturare le immagini dell’impatto tra la sonda statunitense e l’asteroide Dimorphos, previsto nella notte tra il 26 e il 27 settembre. Il nostro Paese ha così la sua prima sonda interplanetaria e LiciaCube rappresenta ad oggi l’oggetto italiano arrivato così lontano nello spazio.

Il distacco

Dopo quasi dieci mesi di crociera nello spazio, tutto il team di LiciaCube è al lavoro da ieri sera per esaminare e seguire la fase di distacco, avvenuto alle 2:04. Si è trattato di un distacco nominale, secondo quanto riporta la nota Asi, e la sonda Dart ha poi ripreso il suo assetto pre-rilascio, così da proseguire il suo viaggio che lo porterà all’impatto con l’asteroide Dimorphos previsto a fine settembre. Il team di Argotec e quello dell’Asi, con il supporto del team Deep space network (rete di antenne radio della Nasa che supporta le missioni spaziali interplanetari), hanno continuato per tutta la notte a utilizzare le finestre di comunicazione per “parlare” con il piccolo satellite. Al momento è in atto la fase di Commissioning e il team è operativo è concentrato sulla fase di Launch and early orbit phase (Leop). La missione del nanosatellite è dunque entrata nel vivo, con le operazioni di calibrazione in volo e di navigazione verso la traiettoria di avvicinamento ottimale da cui osserverà l’impatto di Dart e i fenomeni successivi, soprattutto la formazione di debris.

LiciaCube

Circa dieci giorni prima dell’impatto di fine settembre, si è staccato il nanosatellite italiano LiciaCube, per consentirgli di registrare le immagini dell’impatto di Dart sull’asteroide e dei detriti generati dalla collisione. Dopo la separazione dalla sonda americana, LiciaCube procederà ora in navigazione autonoma verso l’obiettivo, compiendo anche un sorvolo del sistema binario e mantenendosi sempre a circa 50 chilometri di distanza dai due asteroidi. Sarà a questo punto che la missione del satellite italiano entrerà nella sua fase clou: LiciaCube dovrà infatti diventare il testimone oculare dell’avvenuto impatto di Dart sulla superficie di Dimorphos, studiandone contemporaneamente la formazione della nube di detriti generata dallo scontro. Questa sarà anche l’occasione per studiarne la struttura e l’evoluzione del materiale presente sull’asteroide. Infine, anche a seconda della nube generata da Dart, dovrà misurare e studiare il sito dell’impatto e del cratere creato dalla sonda americana. La parte fondamentale, ovviamente, sarà l’ultima, con la misurazione dell’avvenuto spostamento della traiettoria di Dimorphos.

La missione Dart

Il successo della missione Dart della Nasa, che ha come unico partner internazionale l’Asi, dipenderà dalla sua capacità di elaborare le immagini di Didymos e Dimorphos. Mentre il team dell’Agenzia spaziale americana effettuerà da Terra l’ultima correzione della traiettoria il 25 settembre, a circa 24 ore dall’impatto previsto. Da quel momento toccherà alla sonda guidarsi autonomamente nello spazio verso la collisione, senza alcun intervento umano e basandosi solamente sulle immagini. Una sfida che Dart affronterà alla velocità di oltre 6 km al secondo. Ad interessare particolarmente gli scienziati della Nasa, sarà anche il diametro dell’orbita descritta da Dimorphos intorno a Didymos, di appena un chilometro. La distanza, sufficientemente contenuta, permetterà di misurare e valutare con più precisione gli effetti di Dart.

(Immagine: Asi)



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