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Sei programmi per modernizzare la Difesa. Il via libera del Senato

La commissione Difesa del Senato approva sei programmi, previsti dal Programma pluriennale dello Stato maggiore della Difesa, per la modernizzazione di navi, unità aeree e terrestri. Un voto bipartisan che ha visto l’opposizione dei soli cinquestelle

Unità navali, difesa aerea e carri armati. Sono sei programmi riguardanti l’acquisizione e l’ammodernamento dei sistemi di difesa previsti dal Programma pluriennale dello Stato maggiore della Difesa che hanno visto l’approvazione, senza alcuna osservazione, della commissione preposta del Senato. Un impegno finanziario pluriennale complessivo di circa sei miliardi, con un onore finanziario complessivo di dieci miliardi. Un voto bipartisan che ha registrato l’unica eccezione dei senatori del Movimento 5 Stelle, unici a votare contro i sei schemi presentati.

L’opposizione pentastellata

Quattro parlamentari del Movimento, infatti, si sono detti contrari all’avvio dei programmi, basando il rifiuto sul fatto che “decisioni come queste, che vincolano i governi dei prossimi vent’anni a spese multimiliardarie” vadano prese da un “Parlamento pienamente legittimato e operativo”, si legge in una nota. Secondo i cinquestelle, infatti, “questa decisione esecutiva cade in un periodo di drammatica emergenza economica e sociale”, e di conseguenza il Paese avrebbe “ben altre urgenze”.

Pattugliatori europei

Il primo programma prevede di rinnovare la linea operativa dei pattugliatori della Marina militare, attualmente formata da una quindicina di unità, con l’acquisizione dei nuovi Offshore patrol vessel o pattugliatori polivalenti d’altura di nuova generazione. Le nuove unità saranno destinate allo svolgimento di numerose attività istituzionali quali presenza e sorveglianza, vigilanza marittima, controllo del traffico mercantile, protezione delle linee di comunicazione e della Zona economica esclusiva (Zee), contribuendo inoltre alle operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare. II programma integra all’interno del suo perimetro anche il progetto European patrol corvette sviluppato nell’ambito europeo della Cooperazione strutturata permanente (Pesco), nella cornice di sviluppo di una Difesa comune europea a guida italiana.

Nuovi cacciamine

Procede anche il secondo programma di aggiornamento delle unità di superficie della Marina, con i cacciamine di nuova generazione (Cng). Dodici unità andranno a sostituire nei prossimi anni i quattro cacciamine classe Lerici e gli otto classe Gaeta. Le nuove unità verranno prodotte in due versioni, una denominata Costiera, caratterizzata dalle maggiori dimensioni e, soprattutto, dall’integrazione di diversi sistemi Unmanned di superficie e subacquei. La seconda, detta d’Altura adotta nuove soluzioni propulsive e di un ampio ventaglio di veicoli e mezzi autonomi.

Aggiornare gli EH-101

Il terzo programma approvato riguarda il cosiddetto Mid life update per gli elicotteri EH-101 in dotazione alla Marina militare, ovvero il mantenimento delle condizioni operative dei mezzi giunti alla metà della propria vita operativa, oltre all’ammodernamento dei sistemi di bordo. L’elicottero nasce da un programma di cooperazione tra Regno Unito e Italia avviato nel 1978, e l’obiettivo era sviluppare un mezzo multiruolo e in grado di operare come mezzo per la lotta ai sommergibili. Al momento la nostra Marina impiega una ventina di esemplari, alcuni destinati all’imbarco su nave Garibaldi nel ruolo antinave e antisommergibile, quattro per il ruolo di scoperta aerea e missilistica a bassa quota e una decina impiegate per il trasporto delle truppe anfibie.

Difesa aerea

Programma strategico di notevole importanza è anche quello relativo al rinnovamento dei sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio dell’Esercito italiano, con l’acquisizione delle piattaforme Grifo basate sui missili Camm-er prodotti da Mbda. La necessità di modernizzare le difese aeree italiane, la cui responsabilità è principalmente in capo alle forze di terra, è sentita come un urgenza, soprattutto vista l’importanza di questi sistemi messa in luce dalla guerra in Ucraina. Attualmente le difese nazionali sono basate sul vecchio sistema Skyguard/Aspide ormai giunto alla fine della vita tecnica e obsolescente. Il sistema Grifo, inoltre, sarà pienamente interoperabile nell’ambito della NATO e ne sarà assicurata l’interoperabilità nei termini indicati dagli standard dell’Alleanza.

Rinnovare i cacciatorpediniere

Ammodernamento e rinnovamento anche per le due cacciatorpediniere di classe Doria, il capoclasse e il Duilio, un aggiornamento di “mezza vita” delle due unità che rappresenta la naturale prosecuzione del programma delle due navi. Nello specifico il programma prevede la modernizzazione delle capacità di difesa aerea, risolvendo alcune criticità tecniche nei sistemi di piattaforma e di combattimento. L’obiettivo è estendere ulteriormente la vita operativa delle due unità.

Il carro Ariete

Sul lato terrestre, presente anche il programma per l’ammodernamento del carro armato da battaglia Ariete, in attesa di prendere la decisione su un suo eventuale sostituto. Il piano prevede di aggiornare i 125 carri attualmente in servizio con le forze di terra nazionali, e nasce dalla necessità di dotare l’Esercito italiano di una piattaforma idonea ad operare negli attuali e futuri scenari operativi, per i quali sono ormai da ritenersi imprescindibili elevati standard di protezione e capacità d’ingaggio, di sopravvivenza dell’equipaggio e di comando e controllo. Il programma è volto, in particolare, a incrementare la mobilità tattica, le condizioni di sicurezza e a garantirne la capacità d’impiego nei teatri operativi contemporanei.



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