Il ministro del Lavoro Andrea Orlando annuncia il rifinanziamento del lavoro agile per le categorie fragili e la proroga per chi ha figli under 14. Costerà poco meno di 20 milioni
Ancora smart working, ma non per tutti. Il lavoro agile, simbolo dell’Italia pandemica e anche post, ormai è parte integrante della società e della vita quotidiana. E ora, almeno fino alla fine del 2022, rimarrà una prerogativa di lavoratori fragili e di chi ha figli under 14. “Prorogato fino al 31 dicembre lo smart working per i fragili e per i genitori di figli con meno di 14 anni”, ha annunciato su Twitter il ministro del lavoro Andrea Orlando, facendo riferimento all’emendamento al dl aiuti bis che porta in dote la misura.
“In diverse occasioni, negli scorsi mesi, avevo proposto la proroga e mi ero impegnato affinché fosse approvata: promessa mantenuta”, ha aggiunto Orlando. La misura, spiega il ministro, “rappresenta un intervento fondamentale per tutelare le persone più fragili, i genitori con figli piccoli e continuare a garantire migliore conciliazione del tempo vita-lavoro grazie alla modalità agile”.
Nel dettaglio, il lavoro per entrambe le figure menzionate poc’anzi, è scaduto il 30 giugno e l’emendamento sposta questo termine al 31 dicembre 2022. Agli oneri derivanti da questa modifica si sopperirà con 18,66 milioni per il 2022, che verranno coperti per 8 milioni attraverso il Fondo sociale per l’occupazione del ministero del lavoro e 10,66 milioni con riduzione del Fondo per le politiche attive del lavoro.
La misura era come detto scaduta lo scorso 31 luglio, e non rinnovata per problemi di copertura, ma lo stesso ministro del Lavoro aveva annunciato che sarebbe stata reintrodotta durante l’inter parlamentare del Dl Aiuti bis. Queste due categorie di lavoratori dal 1° agosto sono privi della tutela di legge per il ricorso allo smart working: sono, cioè dovuti rientrare in presenza, nelle imprese che hanno siglato un accordo aziendale sul lavoro agile con le rappresentanze sindacali secondo le modalità previste dall’intesa.
L’unica protezione, in questo periodo, è stata fornita dal Dlgs 105 del 2022 , secondo cui i datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi sul lavoro agile devono riconoscere priorità alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni, o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità, o alle richieste dei lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata. Ora però è arrivata la proroga a fare chiarezza.