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Solo il Terzo Polo è contro la demagogia dilagante. Il manifesto di Cangini (Azione)

“Le attuali finte coalizioni bi-populiste si scomporranno nel corso di questa legislatura, che avrà probabilmente valore costituente, pur nella difficoltà pazzesca in cui si troverà l’Italia: così nascerà qualcosa di nuovo. Il Terzo Polo? Il primo seme per il necessario e inevitabile rinnovamento del quadro politico”. Intervista al senatore di Azione, fuoriuscito da Forza Italia dopo la crisi di governo

È stata una degenerazione demagogica da parte dei grillini di Conte, della Lega di Salvini e di pezzi di Forza Italia sfiduciare Mario Draghi per calcoli elettorali, queste persone non sono degne di ricoprire ruoli istituzionali.

Lo dice il senatore Andrea Cangini, già di Forza Italia e candidato con Azione alle prossime elezioni, che analizza lo stato dell’arte sia di questa campagna elettorale che della congiuntura partitica italiana alla vigilia di un anno complicatissimo, dove “le attuali finte coalizioni bi-populiste si scomporranno nel corso di questa legislatura, che avrà probabilmente valore costituente: così nascerà qualcosa di nuovo”.

Manifesti dei brigatisti, retroscena sulla crisi di governo, promesse di bonus infiniti: in una parola sola demagogia dilagante: che campagna elettorale è questa?

Questo clima è la degna fine di un ciclo politico che si conclude esaltando il peggio di sé. Perché la cosa assurda di questa fase è che siamo teoricamente all’inizio di un ciclo politico nuovo, visto che la Seconda Repubblica ormai è morta e sepolta. Ma l’offerta politica è rimasta, in buona sostanza, quella di prima, anzi peggiorata da un surplus di demagogia e di cialtroneria. Obiettivamente, in questo quadro, l’unica cosa nuova sia come stile che come novità politica, è il Terzo Polo e in particolar modo l’approccio ai problemi di Carlo Calenda.

Ovvero?

È un approccio razionale, realista e pragmatico, mentre tutte le altre forze politiche usano la demagogia. Non c’è solo quella di destra, di cui molto si parla, ma esiste anche la demagogia di sinistra di cui si parla meno. Che è la chiamata alle armi per la democrazia, come dice Letta, o andare al Sud e promettere 300.000 posti di lavoro nella pubblica amministrazione o far credere che sia possibile alimentare il Paese esclusivamente con le rinnovabili. Senza dimenticare il voler allearsi con Fratoianni e Bonelli, pur dicendo che mai e poi mai si potrebbe governare con gli altri, perché vorrebbe dire uscire dalla Nato e non non avere la minima capacità energetica. Ma non è tutto.

Perché?

L’affare Richetti è la ciliegina sulla torta che segna anche un’infamia, anche se io non so come sia nata la cosa. Ma il fatto che alcuni dirigenti del Partito Democratico abbiano cavalcato una cosa che sin dall’inizio era quantomeno ambigua è grave. Inoltre spero che non siano fatti dal Pd e che siano cose fatte in casa da qualche militante le card social di Letta rosso e nero con da una parte la vittima e dall’altra il carnefice.

La concretezza del Terzo Polo come si misurerà a urne chiuse?

Intanto credo che, proprio in questa fase di disorientamento e abuso di propagande, molti italiani sceglieranno il Terzo Polo proprio per la qualità della propria offerta politica in termini di candidati, sia in termini di programmi. E poi è il primo seme per il necessario e inevitabile rinnovamento del quadro politico, proprio perché c’è un’offerta politica che non corrisponde a quel che dovrebbe essere, cioè un nuovo ciclo politico. Quindi io sono abbastanza sicuro che le attuali finte coalizioni bi-populiste si scomporranno nel corso di questa legislatura, che avrà probabilmente valore costituente, pur nella difficoltà pazzesca in cui si troverà l’Italia e che nascerà qualcosa di nuovo.

In che modo?

Io spero che nasca sulla base non solo delle categorie classiche, ma proprio della categoria oggi più evidentemente urgente, che è quella distinzione netta tra realismo e demagogia.

Più che contrapposizione fra destra e sinistra vede una una contrapposizione anche interna alle coalizioni, come ad esempio tra Pd e M5s, o tra Lega e FdI?

Il fatto che non ci sia stato un confronto tra i leader di questi poli è già una forzatura. In quello organizzato dal Corriere tra Letta e Meloni entrambi parlavano a titolo personale e nessuno ha fatto il vago accenno alla coalizione che rappresenta, perché nessuno è in grado di garantire per i propri alleati. Anche questa è un’anomalia assurda, è il segno di degenerazione dello schema bipolare della Seconda Repubblica, a ulteriore conferma del fatto che quel ciclo non esiste più. Lo abbiamo visto in quella scena di Cernobbio che è sotto gli occhi del mondo: la Meloni letteralmente con le mani nei capelli quando Salvini parlava di Putin e di sanzioni.

E a sinistra?

Sappiamo che il Pd non ha alcuna chance di vincere. Altro che voto utile e, qualora vincesse, non avrebbe alcuna chance di governare con Bonelli e Fratoianni. Persino Bonaccini, a quel che mi risulta, è spiazzato dalle scelte sia strategiche che di composizione delle liste elettorali fatte da Letta perché non rappresentano quella parte del Pd concreto e riformista che in Emilia Romagna è largamente maggioritario. Quindi mi pare che non ci sia proprio nulla se non delle retoriche per tenere uniti partiti che sono molto divisi anche al loro interno. Pd e Lega hanno due partiti in uno. Letta non ha avuto il coraggio di scegliere quale dei due rappresentare. Nel Carroccio probabilmente si arriverà a una resa dei conti. Forza Italia non è più nulla, purtroppo è diventato una specie di scendiletto di un salvinismo declinante.

Questo isolazionismo anti-coalizioni dei leader, come appunto è emerso dal confronto Letta-Meloni, quali scenari può aprire?

Dipenderà molto dal risultato. Ma credo che il Terzo Polo avrà una funzione stabilizzatrice, è un elemento di equilibrio in un sistema squilibrato ed è anche un modo per dare rappresentanza a quei molti elettori, sia del centro destra che del centro sinistra, che non hanno rappresentanza perché gli elettori moderati, europeisti e realisti del centrodestra non hanno rappresentanza come non ce l’hanno quelli riformisti di sinistra. Portarli al voto è già un buon servizio per la democrazia e una base per le evoluzioni che sicuramente ci saranno successivamente. Insomma, sono convinto che il Terzo Polo andrà bene e sono altrettanto convinto che continuerà a crescere perché nell’ordine naturale delle cose. Perché c’è un vuoto nell’offerta politica che che va colmato. Senza dimenticare che è stata una degenerazione demagogica da parte dei grillini di Conte, della Lega di Salvini e di pezzi di Forza Italia sfiduciare Mario Draghi per calcoli elettorali, queste persone non sono degne di ricoprire ruoli istituzionali.

@FDepalo

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