Il ministro dell’Economia interviene alla 98esima Giornata del Risparmio, organizzata e promossa dall’Acri. Sull’energia nessun cedimento, il sostegno a famiglie e imprese rimane la priorità assoluta del governo. I mercati stiano tranquilli, il debito verrà ridotto, in scia all’azione di Mario Draghi. Mps? Niente strappi, il Tesoro uscirà in modo ordinato da Siena
L’appuntamento è di quelli tradizionali, ma non per questo meno importanti. La Giornata del Risparmio, organizzata dall’Acri, l’associazione delle fondazioni bancarie, in prima linea per salvare il Monte dei Paschi di Siena, è giunta alla sua edizione numero 98. La prima dell’era Meloni ma anche di un’altra era, quella dell’inflazione all’11,9% e della spesa al supermercato più cara del 12,7% rispetto a un anno fa.
Impossibile, per stessa ammissione dell’indagine Ipsos che ogni anno precede l’appuntamento con ministri e banchieri, evitare di assistere a un’erosione strutturale del risparmio. Per il governo, tra tutti, era presente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, alla sua prima uscita pubblica, unitamente al governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, al presidente dell’Abi, Antonio Patuelli e al padrone di casa, il presidente dell’Acri, Francesco Profumo.
LA PRIMA DI GIORGETTI
L’ex ministro dello Sviluppo Economico, che proprio in questi giorni è impegnato nella stesura della manovra, ha preso la questione di petto. Ribadendo, il “massimo impegno per la protezione dell’economia delle famiglie e delle imprese in questo periodo di incertezze”. Il titolare di Via XX Settembre ha poi chiarito un punto, su cui le rassicurazioni non sono mai troppe, sia in ottica mercati, sia in ottica Europa. “Il nuovo governo è orientato a confermare il proprio impegno a ridurre il debito e il rapporto deficit/Pil. Oggi, d’altronde, è necessario si continui per portare a termine le riforme già avviate, perché il loro completamento “permetterà lo sviluppo di mercati solidi capaci di allocare risorse in modo sostenibile”.
Non è tutto. “In questo tempo di elevata incertezza per rendere effettivi i dettami della Costituzione bisogna incoraggiare il risparmio e favorire la sua canalizzazione verso gli investimenti, anche per contribuire alle politiche di transizione energetica e digitale, ma allo tempo stesso bisogna tutelare il risparmio stesso dai rischi di inflazione”.
MPS, MESSAGGIO ALL’EUROPA
Giorgetti ha poi speso un passaggio del suo intervento, circa il futuro di Mps, nel giorno in cui si chiude la finestra per l’adesione all’aumento di capitale da 2,5 miliardi. Sul Monte dei Paschi, di cui il Tesoro è azionista al 64%, “l’attuale governo lavorerà per gestire in maniera ordinata la dismissione della quota dello Stato, nel rispetto degli impegni presi, lasciando al mercato un soggetto forte e capace di operare sulla complessità che caratterizza il territorio”. Di qui l’intenzione del Mef di garantire un disimpegno ordinato dal capitale di Siena, senza strappi e magari con la ragionevole prospettiva di aver individuato già uno sposo per la banca più antica del mondo.
LA NOTTE DEL PIL
Tra gli interventi più attesi c’era ovviamente quello del governatore di Bankitalia, Visco. La sostanza non è cambiata molto, sono tempi difficili e bisogna combattere. Tutti insieme. “Il peggioramento delle prospettive di crescita è diffuso su scala globale e anche in Italia i rischi sulla crescita sono orientati al ribasso e dipendono, non solo per il nostro Paese, oltre che dalle tensioni geopolitiche, dalle prospettive dell’economia negli Stati Uniti, dove, anche a causa della forte restrizione delle condizioni monetarie, molti indicatori scontano una possibile contrazione del prodotto nei prossimi mesi”. Al punto che “negli ultimi mesi l’incertezza che caratterizza il quadro economico e finanziario internazionale è notevolmente aumentata”.
Poi, il passaggio più delicato, quello relativo all’inflazione. “Nell’attuale fase congiunturale l’andamento del risparmio riflette spinte contrastanti. Da un lato, è sostenuto dalla risposta di natura precauzionale delle famiglie all’elevata incertezza sulle prospettive economiche; dall’altro, è indebolito dal tentativo di mantenere adeguati livelli di consumo a fronte del notevole acuirsi delle pressioni sui prezzi”.
LA RECESSIONE ALLE PORTE
Profumo, che rappresenta il mondo bancario, insieme a Patuelli, e le fondazioni azioniste degli istituti, non ha potuto che certificare il devastante impatto dell’inflazione sul risparmio degli italiani, mettendosi in scia a Visco e Giorgetti. “La nuova crisi energetica e inflazionistica, con il fantasma della recessione alle porte, inizia a intaccare i risparmi degli italiani, offuscando le previsioni per il futuro, mentre l’ultima indagine Acri-Ipsos ha evidenziato come siano già praticamente raddoppiate le famiglie in difficoltà”. Il numero uno dell’Acri ha ricordato come le famiglie che registrano una situazione positiva sono invece scese dal 35 al 23%. Inoltre, ha proseguito “pensando al futuro, il 76% degli italiani si sente preoccupato (era il 56% nel 2021)”.
“Nell’era dell’incertezza il risparmio continua ad avere il suo inestimabile valore riconosciuto dai Costituenti quasi settantacinque anni fa: un valore che la Repubblica è chiamata a incoraggiare e a tutelare. Se saremo in grado di accompagnare gli italiani in una transizione consapevole, verso un sapiente mix di liquidità per gli imprevisti e investimento per gli anni a venire, ancora una volta il risparmio potrà rivelarsi uno strumento imprescindibile per attraversare indenni la tempesta e immaginare, e iniziare finalmente a costruire, un futuro migliore per tutti”.
E che la situazione sia grave lo sa bene anche il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenuto con un videomessaggio, rivolto più o meno direttamente al premier Meloni, ma anche alle opposizioni. “Servirà il contributo di tutte le forze del Paese per superare le incertezze. Ci aspettano dei mesi difficili ma anche grazie alle risorse del Pnrr e alle tradizionali forze dell’Italia abbiamo gli strumenti per superare le prospettive di incertezza future. Ci vorrà l’impegno e la partecipazione di tutte le forze del Paese”. Messaggio chiaro.
UN (NUOVO) PNRR
E c’è chi immagina anche un secondo Pnrr, complementare a quello pandemico, messo in piedi ormai oltre un anno fa. Qualcuno come il presidente dell’Abi, Patuelli. “Occorre al più presto un secondo Pnrr per la riduzione dei costi e per investimenti energetici sostenibili. Come nelle fasi più difficili della pandemia, con la preparazione del primo Pnrr, occorre ora costruire un nuovo clima di fiducia indispensabile per sostenere la resilienza, per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione”.
Secondo Patuelli “il ruolo dell’Unione Europea è fondamentale ed indispensabile per costruire insieme grandi prospettive di crescita economica e sociale, innanzitutto nella resistenza di fronte ai rischi delle emergenze energetiche, dell’inflazione, della terribile guerra russo-ucraina e della recessione”.