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Cosco sbarca ad Amburgo? Fronte aperto tra il porto e Scholz

Il capo della strategia commerciale dello scalo tedesco ha rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa cinese Xinhua: “Vogliamo fare affari, non politica”. Ma Berlino prova a prendere tempo

“Vogliamo fare affari, non politica”. Con queste parole, pronunciate all’agenzia di stampa cinese Xinhua, Axel Mattern, amministratore delegato del Port of Hamburg Marketing (la società che si occupa della strategia commerciale del terzo maggiore porto europeo), ha aperto il fronte con il governo federale tedesco in merito all’offerta di Cosco, società controllata dallo Stato cinese, per una partecipazione del 35% in uno dei principali terminal del porto di Amburgo.

Se il cancelliere Olaf Scholz, ex sindaco socialdemocratico di Amburgo, punta a prendere tempo, la posizione del suo vice, il verde Robert Habeck, che è anche ministro delle Finanze, nei giorni scorsi ha chiesto uno stop all’operazione, temendo che l’ingresso di Cosco possa rappresentare un’escalation nella strategia cinese della Via della Seta.

Cosco non sembra voler abbandonare le speranze. Lo dimostra, oltre all’intervista di Mattern all’agenzia Xinhua, il recente comunicato alla Borsa di Hong Kong con cui la società ha annunciato l’estensione della data limite per concludere l’operazione da metà settembre al 31 dicembre prossimo. Un modo per mettere pressione su Berlino che sembrava voler lasciare scadere l’offerta.

Come raccontato su Formiche.net nelle scorse settimane, la decisione sarà un importante test per il rapporto tra Germania e Cina, ma anche tra Unione europea e Cina, in una fase in cui sembra si stiano ridisegnando le relazioni e le dipendenze. Sembrano allontanarsi i tempi di Angela Merkel, con la quale infatti l’accordo sembrava a un passo.

Le società cinesi controllano già circa il 10% del traffico marittimo attraverso i porti europei (con partecipazioni di maggioranza nel porto greco del Pireo e in quelli spagnoli di Valencia e Bilbao, oltre a quote negli scali di Rotterdam nei Paesi Bassi e Vado in Italia). Alla luce di ciò, gli analisti del Merics hanno evidenziato alcuni rischi per la sicurezza: “Cosco compete su un campo di gioco impari con il sostegno dello Stato cinese e la sua posizione dominante sul mercato è un potenziale strumento geopolitico per Pechino”.



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