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Finalmente Piombino, lo sblocco del rigassificatore e gli investimenti nell’area

Snam può iniziare già domani le procedure per garantire nuove forniture di gas dall’anno prossimo. Giani: “Un servizio a 60 milioni di italiani”. Anche perché la disparità di prezzi e forniture con altri stati europei avrebbe danneggiato profondamente l’intero settore produttivo. Ma il sindaco di Fdi annuncia ricorso

Finalmente Piombino. Lo sblocco del rigassificatore in cambio di bollette scontate del 50% è la mossa che, tramite la Giunta della Regione Toscana, vede camminare la nuova strategia energetica italiana dopo la crisi innescata prima e dopo la guerra in Ucraina. Sarà un vero e proprio jolly per il 2023/2024, visto che per l’inverno in arrivo l’Italia ha già stoccato a sufficienza. In questo ottobre molto tiepido i consumi di gas per uso domestico, uffici e per i servizi sono rimasti piatti: ciò significa meno spese per i consumatori per 800 milioni di euro.

Ok, ma con ricorso

Anche se c’è l’annuncio da parte del Comune di voler ricorrere al Tar, spicca la possibilità per Snam di procedere già da domani: ovvero a installare le opere propedeutiche all’arrivo della nave” di rigassificazione “nel porto di Piombino alla banchina, così potrà poggiare stabilmente e per arrivare alla rete nazionale del gas.

Piombino è un’esigenza di tutto il Paese, twitta la senatrice di Azione-Italia Viva, Mariastella Gelmini, secondo cui “tocca al governo Meloni lavorare per superare le incertezze delle amministrazioni locali. La stella polare resta l’interesse di un’intera comunità, imprese e famiglie comprese”.

Non la pensa così il primo cittadino Francesco Ferrari secondo cui la firma dell’autorizzazione alla realizzazione dell’opera fin da subito era per “concedere l’autorizzazione, non a valutare la fattibilità dell’opera, e non ha tenuto conto delle enormi criticità che il Comune di Piombino ha sollevato”.

Memorandum

Il sì formale che sblocca l’impasse è dettato da un memorandum di 10 punti che prevede una serie di interventi infrastrutturali e produttivi. In primis i fondi per completare l’infrastruttura portuale per la banchina del rigassificatore, per le attività locali connesse (turismo e settore ittico).

In secondo luogo, si legge, alcune agevolazioni per almeno il 50% sulle bollette energetiche per imprese e famiglie residenti nei Comuni limitrofi; oltre al finanziamento di 200 mln di Euro per la rimozione e gestione dei cosiddetti cumuli exsiderurgici. E ancora, altri 100 milioni di euro per il parco delle energie rinnovabili per Piombino e la val di Cornia.

Asimmetrie

Al Festival della Diplomazia che si svolge a Roma in questi giorni Aurelio Regina, delegato di Confindustria per l’energia e presidente onorario del Festival, ha messo l’accento sul un passaggio altamente significativo soprattutto per un tessuto di pmi come quelle italiane: le asimmetrie competitive nate dal caro bollette. “I ceramicoli italiani pagano l’elettricità tre volte rispetto agli spagnoli, ma poi tutti e due si confrontano con lo stesso mercato. Non è giusto e ci rimetteremo parecchio”. Una voce tecnica che punta l’indice su una criticità oggettiva per i soggetti italiani.

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