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Il Fronte è Unito sotto il fedelissimo di Xi. Chi è e perché ci deve preoccupare

Il leader ha nominato il nuovo direttore della rete di influenza in patria e all’estero. Secondo Thomas (Eurasia Group) “non è un segnale positivo”. Ecco la mappa dell’impegno del dipartimento (anche in Italia)

Xi Jinping ritiene il Fronte Unito “un’arma magica”. Si tratta di una rete di gruppi e individui gestita dal Dipartimento di lavoro del Fronte Unito del comitato centrale del Partito comunista cinese, con centinaia di organizzazioni subordinate in Cina, a Hong Kong, Macao e Taiwan, e altrove.

Con il recente congresso, il leader ha dato un nuovo, enorme impulso al Fronte Unito, la macchina di influenza e ingerenza in patria e all’estero. Innanzitutto, ha cambiato direttore: You Quan, che non faceva parte del Politburo né era vicino a Xi, ha lasciato il posto a Shi Taifeng, membro del Politburo e fedelissimo di Xi e del suo pensiero.

Il Fronte Unito gestisce le relazioni, l’influenza e il controllo del Partito democratico su, tra e all’interno di: partiti “democratici” minori; minoranze etniche; religiosi; Hong Kong, Macao e Taiwan; cinesi d’oltremare; quadri non appartenenti al Partito democratico cinese; imprese private; intellettuali; nuovi ceti sociali; Tibet; Xinjiang. Secondo Neil Thomas, senior China analyst di Eurasia Group, la nomina di Shi può significare: “Un impegno più attivo del partito per guidare il settore privato; maggiore controllo/repressione delle religioni e delle minoranze etniche; maggiore attenzione alle interferenze politiche a Taiwan, Hong Kong e Macao; più operazioni di influenza internazionale”. In definitiva, “non è un segnale positivo”.

Negli ultimi anni, il Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito è stato accusato di condurre campagne di influenza estera rivolte a individui e gruppi cinesi che vivono al di fuori della Cina, un’accusa che Pechino ha respinto.

Anche in Italia. Un anno fa un rapporto Sinopsis/Gcrl Marco Pannella aveva acceso un faro sulle agenzie di influenza di Pechino e sulle loro operazioni nella politica parlamentare e locale del nostro Paese. “Gli organi di affari esteri, propaganda, commercio e Fronte Unito conducono operazioni di influenza con coperture blande o inesistenti”, si leggeva nel rapporto. “Gli organi di questi sistemi possono offrire loro stessi una copertura per il lavoro di influenza delle agenzie di intelligence”. E ancora: “Le principali agenzie di intelligence del Pcc mantengono le loro organizzazioni di facciata per le attività di cooptazione”.

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