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Effetto Nordio, il Cdm riparte dalla giustizia. Le reazioni

Ergastolo ostativo e rinvio di alcuni pezzi della riforma Cartabia. Lorenzin: “Speriamo non siano a rischio i fondi del Pnnr”. Mannino: “Non è una cosa saggia”

Effetto Nordio sul Consiglio dei ministri, che sulla giustizia ha fatto due passi decisi: il primo sull’ergastolo ostativo e il secondo sulla riforma Cartabia.

Secondo il ministro della giustizia, Carlo Nordio, sull’ergastolo ostativo il governo ha accolto l’indicazione della Corte Costituzionale: “La norma non compromette la sicurezza e la certezza della pena, si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte e di recepire l’indicazione data dal precedente Parlamento che all’unanimità aveva proposto questa modifica”.

Sul rinvio di alcuni pezzetti della riforma Cartabia il governo, ha aggiunto Nordio, ha accolto “il grido di dolore delle procure che avevano manifestato l’impossibilita’ di adeguare la loro operatività alle risorse disponibili. La normativa rinviata va nella giusta direzione ma dal punto di vista pratico sarebbe stato impossibile garantire i flussi informativi che la norma stessa prevede”. Di sovraccarico per le procure ha parlato il premier Giorgia Meloni, secondo cui nelle more dell’applicazione di questa norme si rischiava che una serie di detenuti uscissero dal carcere.

La riforma del processo penale è stata rinviata al 30 dicembre ma secondo Meloni non c’è alcun rischio di perdere i fondi del Pnnr.

Reazioni

“Spero che il rinvio non significhi mettere a rischio i fondi del Pnrr sulla giustizia” dice a Formiche.net la senatrice Beatrice Lorenzin (Pd). “Ho molta stima del ministro ma non capisco le ragioni di questo rinvio, preferisco restare in silenzio perché ritengo che non sia una cosa saggia”, osserva l’ex ministro democristiano Calogero Mannino.

Giudica grave il rinvio della riforma il Partito democratico, che per voce del vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando, osserva che se c’era la necessità di verificare alcuni elementi tecnici, il rinvio poteva essere limitato solamente a quegli aspetti e non a tutta la riforma. “Se questo è il preludio a uno stravolgimento del testo su, ad esempio, norme urgenti come misure e pene alternative e con il rischio, che nonostante le rassicurazioni permane, di mettere a rischio i fondi del Pnrr, ci opporremo duramente”. E aggiunge che il Nazareno aveva caldeggiato che si partisse, senza passi indietro, dal testo approvato alla Camera la scorsa legislatura “che, grazie al nostro lavoro, coniugava i rilievi della Corte Costituzionale con principi come sicurezza e certezza della pena. Intanto registriamo un cambiamento di posizione da parte di Fratelli d’Italia, che quel testo non lo aveva votato, contrariamente a quanto affermato oggi dalla presidente Meloni”.

Secondo il vicesegretario di Azione, Enrico Costa, “l’Anm che ringrazia il governo per averne ascoltato le ‘indicazioni’ e si fa portavoce delle mosse future sulla emananda disciplina transitoria, prima ancora che abbia parlato il ministro, non succedeva neanche ai tempi dei Cinque Stelle. Quello sulla riforma Cartabia non sarà solo un rinvio ‘tecnico’. In sede di conversione del decreto proveranno a smantellarla. Nella maggioranza ci sono molti che hanno subito la nomina di Nordio. Anche il testo sull’ergastolo ostativo lo conferma”.

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