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Più Italia nella Difesa europea. Ecco l’accordo tra Maeci e Aiad

Il ministero degli Esteri e l’Aiad hanno siglato un accordo per rafforzare la competitività dell’industria nazionale nel contesto della Difesa, promuovendo le candidature italiane nei diversi programmi comuni, preparandola a sfruttare le opportunità che nasceranno in sede europea anche a seguito dell’adozione della Bussola europea

Un accordo per potenziare la presenza italiana nelle istituzioni europee dedicate alla Difesa e all’aerospazio. È il cuore dell’accordo stretto oggi dal segretario generale del ministero degli Affari esteri, l’ambasciatore Ettore Francesco Sequi, e l’Aiad, rappresentata dal presidente Guido Crosetto, finalizzato all’avio di un progetto pilota che permetterà alla nostra diplomazia di rappresentare in maniera sempre più solida la competitività italiana nel Vecchio continente. L’obiettivo del progetto, previsto per ora della durata di due mesi, servirà al ministero degli Esteri a promuovere le candidature italiane nel contesto della Difesa europea. Elemento di novità dell’accordo sarà l’uso di specifici applicativi informatici che permetteranno un’analisi automatizzata delle potenziali opportunità che si verranno a creare in Europa.

Le opportunità della Bussola strategica

L’accordo con l’Aiad, in particolare, raccoglie la sfida lanciata dall’adozione della Bussola strategica, con lo scopo di promuovere la posizione italiana all’interno delle sinergie europee nel campo della difesa, sicurezza e aerospazio. Il documento strategico approvato a marzo dall’Unione europea, infatti, registra tra i sui punti principali il rafforzamento di una base industriale e tecnologica di difesa comune. Per raggiungere questo obiettivo, i Paesi membri si sono impegnati a coordinare i rispettivi sforzi nell’aumento delle spese da destinare alla Difesa per metterli a fattor comune all’interno di tutta l’Unione. Inoltre, saranno forniti ulteriori incentivi agli Stati membri per impegnarsi nello sviluppo congiunto di strumenti e capacità all’avanguardia per operare in tutti i domini operativi e l’innovazione tecnologica.

Le iniziative europee

A rafforzare ulteriormente la base per il procurement di strumenti di difesa comuni sono intervenute recenti iniziative delle istituzioni europee. A settembre il Comitato economico e sociale ha approvato il regolamento proposto dalla Commissione per l’European defence industry reinforcement through common procurement Act (Edirpa) volto a rafforzare l’industria europea della Difesa incentivando appalti comuni fra Stati membri. Prima ancora dell’adozione della Bussola, inoltre, la Commissione aveva rilasciato due documenti indirizzari a realizzare un mercato europeo della difesa sempre più competitivo e integrato, uno dedicato al contributo della Commissione alla difesa europea che copre l’intera gamma di sfide in tutti i domini operativi, e un altro più programmatico per fornire una tabella di marcia sulle tecnologie critiche per la sicurezza e la difesa.

Procurement cooperativo

A inizio estate, inoltre, i vertici delle istituzioni e dell’industria della Difesa europei riuniti all’ambasciata italiana a Berlino, avevano sottolineato come il rafforzamento della Difesa europea sarebbe passato dalla collaborazione in campo industriale e dall’implementazione del “procurement cooperativo” secondo il quale, al di là della produzione in comune, i vari Paesi europei comprano insieme gli strumenti identificati come necessari per le proprie necessità operative. Già in quella occasione, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, aveva sottolineato come accanto alle iniziative dell’industria, ci sarebbe dovuto essere il necessario sostegno della politica: “La cooperazione industriale può e deve adattarsi a un progetto politico condiviso, in grado di allineare priorità urgenti e capacità strategiche a medio e lungo termine, catalizzando gli sforzi congiunti di governi, forze armate e della stessa industria”.

Italia, cerniera transatlantica

Una presenza italiana rafforzata anche in sede europea, inoltre, potrebbe potenziare anche il ruolo del nostro Paese quale mediatore tra le due sponde dell’Atlantico, una posizione tradizionalmente mantenuta dall’Italia e che il nuovo governo ha recentemente confermato di voler proseguire. Una difesa europea, infatti, non potrà essere che complementare alla Nato. “La cooperazione transatlantica è fondamentale per l’Unione europea”, ha ribadito Jan Lipavský, ministro degli Esteri della Repubblica Ceca alla guida del Consiglio dell’Ue nel semestre in corso in una intervista esclusiva rilasciata a Formiche.net, sottolineando come questo fosse “alla base della Bussola strategica dell’Unione europea e del Concetto strategico della Nato”. Entrambi i documenti, ha continuato il capo della diplomazia di Praga, “invitano a un’azione transatlantica, che porti fondamentalmente all’unità strategica di entrambe le organizzazioni”.


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