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Prepariamoci ad una legislatura da geometrie variabili

Sapere che, in fondo, si potrà contare sul realismo di chi in Parlamento sa leggere momenti e situazioni per intervenire, è un elemento di conforto. Stando a come Matteo Renzi ha replicato ai cronisti uscendo dall’aula del Senato, con l’aria di chi non scalda la poltrona, l’episodio del voto per La Russa non sarà isolato

L’elezione del Presidente del Senato, Ignazio La Russa (che non a caso ha citato il piglio dialogante di una figura come Pinuccio Tatarella), porta in grembo una serie di considerazioni tra cui ne spicca una, più di altre: prepariamoci, verosimilmente, ad una legislatura da geometrie variabili.

Nel senso che, come dimostrato a Palazzo Madama, l’apertura di un possibile fronte critico (oggi le schede bianche di Forza Italia, domani qualche decisione scomoda, come il Mes o l’austerità) è stato per così dire tamponato da un intervento esterno.

Come se qualcuno, fuori dal centrodestra, avesse detto: “ci sono anch’io, se occorre, sappiatelo”.

Ciò non significa automaticamente che si ravvedono all’orizzonte minacciose nubi su chi è impegnato nella formazione del governo (dove le difficoltà non mancano) ma solo che si è materializzato l’elemento della cosiddetta presenza alla bisogna. Un fatto che va registrato e di cui bisognerà tenere conto.

Non che la cosa fosse del tutto poco pronosticabile, visto e considerato come il terzo polo strategicamente intende stare in Parlamento. Stando a come Matteo Renzi ha replicato ai cronisti uscendo dall’aula del Senato, con l’aria di chi non scalda la poltrona, l’episodio del voto per La Russa non sarà isolato, ma potrebbe rappresentare intanto un segnale all’intero centrosinistra, preso dalle intemperie sul congresso dem; ed uno altrettanto vibrante al centrodestra.

In prospettiva potrebbero accadere scenari simili, dal momento che la stagione in corso è densa di emergenze e ostacoli.

E sapere che, in fondo, si potrà contare sul realismo di chi in Parlamento sa leggere momenti e situazioni per intervenire, per Fdi è un elemento di conforto.

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