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Italia pronta a nuove sanzioni. L’avviso della Farnesina alla Russia

Sequi, segretario generale del ministero degli Esteri, ha convocato questa mattina l’ambasciatore Razov. Si tratta di “un’azione coordinata con i partner dell’Unione europea”, si legge in una nota. Ecco i tre punti affrontati

L’ambasciatore Ettore Sequi, segretario generale della Farnesina, ha convocato questa mattina al ministero degli Esteri l’ambasciatore russo Sergey Razov. Si tratta di “un’azione coordinata con i partner dell’Unione europea”, si legge in una nota della diplomazia italiana.

Tre i punti affrontati.

Primo: i referendum. L’ambasciatore Sequi ha “espresso la più ferma condanna dell’Italia per i referendum farsa, illegalmente condotti dalla Federazione Russa per annettere i territori occupati nelle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhia”.

Secondo: le violazioni del diritto internazionale. Sequi ha “esortato le autorità russe a revocare tali atti illeciti, il cui esito l’Italia non intende riconoscere, e a ritirare immediatamente, completamente e senza condizioni le forze russe dal territorio ucraino. La minaccia di impiegare armi nucleari, le gravissime violazioni dei principi e delle regole della Carta delle Nazioni Unite minano gravemente la sicurezza globale”, si legge ancora nella nota.

Terzo: la sovranità ucraina. Il segretario generale della Farnesina ha “confermato la determinazione italiana ed europea ad aumentare la pressione nei confronti della Federazione russa affinché cessi l’aggressione, ribadendo il sostegno dell’Italia alla piena sovranità, indipendenza ed integrità territoriale dell’Ucraina”. L’Italia, ha spiegato in un punto stampa dopo il colloquio con l’ambasciatore Razov, “sarà pienamente allineata con i Paesi partner nel valutare ulteriori misure restrittive contro le azioni illegali della Russia come pacifico strumento di pressione per porre fine a questa guerra di aggressione”.


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