Skip to main content

Cosa contiene l’intesa raggiunta su rinnovo Ccnl gas-acqua

203 euro a regime nel triennio 2022-2024 più altri 17 euro di produttività. Per Paolo Pirani (Uiltec): “Si tratta di un settore strategico per il Paese e siamo lieti di esser riusciti a rinnovare il Ccnl di riferimento in un momento di pesante crisi energetica che tanto pesa sulla situazione economica”

“Si tratta di un settore strategico per il Paese e siamo lieti di esser riusciti a rinnovare il Ccnl di riferimento in un momento di pesante crisi energetica che tanto pesa sulla situazione economica. I lavoratori apprezzeranno l’accordo”. Così Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, dopo che venerdì scorso è stato rinnovato il contratto nazionale di lavoro del settore gas-acqua con un aumento medio a regime, per il periodo di vigenza contrattuale che va dal 2022 al 2024, di 203 euro più altri 17 euro di produttività

L’intesa è stata siglata presso il Centro Congressi Cavour a Roma tra le organizzazioni sindacali di settore Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i rappresentanti delle associazioni datoriali di Anfida, Assogas, Proxigas, Utilitalia.Nel settore in questione sono impiegati circa 43 mila lavoratori impiegati in oltre 400 aziende.Tra gli elementi distintivi del rinnovo contrattuale risaltano: l’avanzamento e la bilateralità nelle relazioni industriali; lo sviluppo dell’occupazione; la formazione mirata a cogliere le esigenze dei cambiamenti che si affacciano all’orizzonte; il rafforzamento della qualità della salute e sicurezza ed il consolidamento e l’ampliamento della normativa riguardante in particolare gli istituti sociali.

Nello specifico a seguire i punti principali della parte economica e di quella normativa del testo contrattuale in questione.

Parte economica

L’aumento complessivo (Tec) sarà di 220 euro nel triennio 2022-2024.
• L’aumento medio sui minimi (Tem) sarà di 203 euro e distribuito in 3 tranche: 41 euro dal mese di ottobre 2022; 71 euro da ottobre 2023; 91 euro da settembre 2024.
• Per quanto attiene alla produttività sarà di 17 euro (14 mensilità all’anno) per gli anni 2023-2024.
Al termine della vigenza contrattuale la verifica dello scostamento inflativo, fra inflazione programmata e inflazione consuntivata, non modificherà i valori economici definiti. Il contratto produrrà un montante complessivo di 3521 euro.
Infine, per i lavoratori che prestano la loro opera in reperibilità da remoto sarà previsto 1 euro in più sull’indennità dal primo gennaio 2023.

Parte normativa

L’intesa potenzia il sistema partecipativo sull’andamento del settore, sui modelli organizzativi e sugli scenari del settore energetico sia a livello nazionale che territoriale. L’accordo prevede l’ampliamento e lo sviluppo della formazione con la partecipazione del sindacato nei progetti formativi finalizzati all’adeguamento professionale sui nuovi modelli organizzativi e sulla crescita professionale. Sull’apprendistato aumenta la quota di ingresso salariale passando dall’attuale 75% all’80%.
Infine, si prevede l’avvio di un percorso che dovrà definire entro l’anno 2023 un nuovo sistema classificatorio focalizzato sull’autonomia, la conoscenza e l’esperienza del lavoratore e il riconoscimento economico di un salario aggiuntivo a livello orizzontale.

La posizione delle imprese

“Utilitalia, Proxigas, Assogas e Anfida, in qualità di associazioni datoriali – hanno scritto i rappresentanti delle imprese del settore specifico in un comunicato congiunto – esprimono soddisfazione per essere riuscite a trovare, dopo mesi di trattativa, un’intesa positiva che riguarda due settori molto impattati in questa fase storica da fattori esterni, a partire dalla crisi geopolitica in atto. Sia pur in condizioni difficili, le parti hanno ritenuto che l’accordo sul rinnovo, teso a favorire la stabilità del sistema e a creare i migliori presupposti per affrontare le sfide che il contesto richiede, fosse la strada da perseguire rispetto all’alternativa di un rinvio sine die.

Si è riusciti a trovare un punto di equilibrio che consentirà di fronteggiare l’attuale fase di congiuntura economica sfavorevole, e a tutelare al contempo le comunità servite. Da un lato, si è centrato l’obbiettivo di difendere il potere di acquisto; e parallelamente sono state allocate risorse sul tema della produttività, per evitare un ulteriore aggravio dei costi del servizio: ciò attraverso un efficientamento del servizio stesso, legando parte della retribuzione ai risultati sulla base dei parametri utilizzati da Arera in materia di qualità ed efficienza. Le parti, inoltre, si sono impegnate a individuare un sistema degli inquadramenti più in linea con le evoluzioni dei processi di lavoro e delle competenze, attraverso la costituzione di una commissione nazionale ed hanno definito al contempo importanti investimenti sulla formazione continua e sulla sicurezza”.


×

Iscriviti alla newsletter