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Gli inglesi escono dalla missione Onu in Mali. C’entra la Wagner

Londra ritirerà le truppe dal Mali. Il caos nel Paese e i collegamenti della giunta golpista con la Russia, attraverso il Wagner Group, rendono complicata qualsiasi forma di collaborazione con Bamoko. La decisione arriva poco dopo il ritiro francese: seguirà un ri-dispiegamento

Il governo inglese ha annunciato che la Gran Bretagna ritirerà le sue truppe dal Mali, nonostante l’aumento delle attività islamiste nella regione.

Il ministro delle Forze Armate, James Heappey, ha dichiarato che il contingente britannico di 300 uomini integrati nella missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, Minusma, terminerà in anticipo il suo dispiegamento — previsto della durata di tre anni.

La mossa arriva dopo che il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva annunciato a febbraio che le forze guidate dalla Francia che combattono i jihadisti nella regione —dal 2012, sotto missioni con diversi nominativi ma intenti simili e risultati negativi, quasi imbarazzanti — si sarebbero trasferite dal Mali al Niger.

Le decisioni riflettono le difficoltà di operazione nel territorio del Sahel, ma si collegano anche alla crescente preoccupazione delle capitali occidentali per il fatto che la giunta militare protagonista dell’ultimo golpe a Bamako i si sia sempre più allineata con il Wagner Group — una società militare privata collegata a doppio filo col Cremlino e gestita dal gerarca putiniano Yvegeni Prighozin.

In una dichiarazione ai Comuni, Heappey ha affermato che “la responsabilità di tutto questo è di Bamako. Due colpi di Stato in tre anni hanno minato gli sforzi internazionali per promuovere la pace”.

E ancora: “Il Gruppo Wagner è legato a massicce violazioni dei diritti umani e la partnership del governo maliano con loro è controproducente per una stabilità e una sicurezza durature nella regione”.

“Questo governo — ha continuato il ministro annunciando la decisone presa da Londra — non può dispiegare le forze armate del nostro Paese per garantire la sicurezza quando il governo del Paese ospitante non è disposto a lavorare con noi per garantire stabilità e sicurezza durature”.

E infine: “Lo strumento militare non dovrebbe essere impiegato in missioni di controinsurrezione o di contrasto all’estremismo violento a meno che non ci sia un impegno chiaro e convincente verso il progresso politico”.

Il governo militare del Mali si è rivolto al Gruppo Wagner come fornitore di sicurezza, non accettando una proposta di rafforzamento della missione Onu e della task force europea attiva nel Paese.

La milizia russa è un attore di influenza. Il ruolo del dispiegamento è legato ad attività di carattere geopolitico da parte di Mosca, che con la forniture di servizi armati senza remore — gli uomini della Wagner si muovono in una grey zone senza troppe regole di ingaggio e rispetto per il campo di battaglia — ottiene in cambio favori politici. Questi vanno dall’accesso alle risorse alle posizioni prese in alcuni contesti multilaterali che riguardano la Russia.

Heappey ha dichiarato che il Regno Unito continuerà a lavorare con la Francia e altri alleati per “riequilibrare” il dispiegamento inglese in Africa occidentale, aggiungendo che la prossima settimana parteciperà a una conferenza regionale nella capitale ghanese Accra per coordinare una nuova risposta alla sicurezza nella regione.

Le truppe britanniche dei Light Dragoons e dei Royal Anglians sono state originariamente dispiegate a Gao, nell’est del Mali, nel 2020. All’epoca, Boris Johnson aveva detto che la missione dimostrava che il Regno Unito poteva essere una “forza per il bene”. Le condizioni sono profondamente cambiate anche a causa dell’aggressione russa dell’Ucraina che rende quasi impossibile qualsiasi tipo di condivisione — formale o informale — con Mosca.

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