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Sui migranti Salvini è rimasto indietro, Meloni tenga la barra dritta. Parla Rotondi

La questione dei migranti fortunatamente non interessa più di tanto alla gente. Ma è stata l’onda cavalcata da Salvini. Ora però, il problema del leader del Carroccio è quello di tentare di vincere pur avendo perso. Ed è rimasto indietro. Conversazione con Gianfranco Rotondi, deputato di Fratelli d’Italia

“Salvini sui migranti è rimasto indietro, vende fermezza senza rendersi conto che è una ‘merce’ fuori commercio. La Meloni è il punto di equilibrio della coalizione. E deve tenere la barra dritta”. Gianfranco Rotondi, attualmente deputato di FdI, attinge a un frasario che accarezza anni passati. Perché “la seconda repubblica è solo un’illusione”. Il consiglio che rivolge alla premier, per cementare il rapporto col leader della Lega anche per “smorzare il fuoco” sul caso migranti, è quello di “utilizzare la saggezza democristiana”.

Rotondi, a quanto pare Meloni deve schivare il rischio di essere portata fuoristrada da Salvini. 

Mi sembra difficile chiedere a Meloni di tacitare un alleato che ha la sua legittimità e il suo consenso elettorale, ancorché inferiore rispetto a quello raccolto da FdI. La questione dei migranti fortunatamente non interessa più di tanto alla gente. Ma è stata l’onda cavalcata da Salvini. Ora però, il problema del leader del Carroccio è quello di tentare di vincere pur avendo perso. Ed è rimasto indietro.

Il rapporto fra i due leader com’è?

Tutto sommato solido, anche perché Salvini sta cercando di far prevalere, da un po’ di tempo, la realpolitik. Nonostante non mi sia mai risparmiato critiche nei suoi confronti, di questa cosa gli va dato atto. Quanto meno da qualche mese a questa parte.

Che cosa intende per saggezza democristiana, nella relazione fra il premier e il vice del Carroccio?

Si sta aprendo, anche su scala internazionale, uno scenario nuovo in cui l’Italia se saprà muoversi in maniera intelligente, avrà l’opportunità di collocarsi strategicamente in posti di rilievo. Il centrodestra è ricco di voti ma povero di carismi, non si deve dividere.

A proposito di collocazione internazionale. I rapporti con la Francia sono compromessi?

Non c’è stato alcun caso diplomatico. Su un tema come quello dei migranti, questa è una normale dialettica fra stati. Peraltro su questo, la replica del premier è stata più che efficace ed esaustiva.

Quali saranno i partner che Meloni cercherà in Europa?

Si ricorrerà alle vecchie garanzie popolari e in questo senso, nonostante alcune ambiguità di Forza Italia, il ministro Antonio Tajani è un punto di sicurezza. La casa dei popolari, che ha già fatto diverse aperture di credito nei suoi confronti, “accoglierà” la premier. Anche nell’ottica dell’alleanza tra popolari e conservatori. Prevedo che l’Ue sfrutti questo nuovo corso italiano per fare una profonda riflessione su alcune leggi e alcuni provvedimenti superati dal corso degli eventi. Come, appunto, quelle legate alla gestione dei migranti.

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