La due giorni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Doha, dove ha incontrato i ministri della Difesa e degli Esteri, ha ribadito ulteriormente gli stretti legami che uniscono il nostro Paese all’emirato del Golfo. L’occasione ha permesso al ministro di visitare anche i militari italiani schierati nel Paese impegnati a garantire la sicurezza dei mondiali di calcio
Cooperazione nel campo della Difesa e potenziamento dei mezzi necessari alla sicurezza del Paese. Sono stati questi, in sintesi, gli argomenti trattati nel corso della visita di due giorni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, in Qatar. Ieri, in un vertice durato un paio d’ore, il ministro è stato ospite del suo omologo e vice Primo ministro Khalid bin Mohammed Al Attiyah, durante il quale sono stati affrontati i principali temi della sicurezza internazionale, ribadendo la necessità di proseguire la collaborazione tra le due nazioni. In particolare, nel corso dell’incontro sono stati discussi gli aspetti della cooperazione militare tra le due parti e i mezzi per poterla potenziare e sviluppare ulteriormente. “Un rapporto antico – ha commentato il ministro italiano a margine – quello tra Italia e Qatar, che prosegue per rafforzare la collaborazione nel campo della difesa e della sicurezza”. Oggi, invece, è stata la volta del ministro degli Affari esteri, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, con i due ministri che hanno parlato delle relazioni bilaterali tra i due Paesi e del quadro di sicurezza della regione.
Operazione Orice
La visita ha inoltre permesso al ministro italiano di fare visita ai militari del contingente italiano impegnati nell’operazione Orice (il nome dell’animale nazionale del Qatar), che vede il nostro Paese impegnato con i propri assetti della Difesa a garantire la sicurezza dei mondiali di Calcio in corso nel Paese. “Gli italiani sono fieri del vostro lavoro e di come state rappresentando la nostra Nazione” ha detto Crosetto, ribadendo di aver “ricevuto parole di grande apprezzamento per il vostro operato e la vostra competenza, frutto della professionalità acquisita dalle Forze armate nelle missioni di pace”.
Lo schieramento italiano
Schierati all’interno di un dispositivo militare internazionale, i militari italiani supportano insieme ai colleghi di Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Pakistan e Turchia, le Forze armate qatariote, l’implementazione del sistema di difesa e sicurezza dei mondiali di Doha. Circa cinquecento persone, con una cinquantina di mezzi terrestri, una nave e due aeromobili dotati di unità e capacità specialistiche, di cui le forze di sicurezza qatariote avevano bisogno. Le due task force schierate dal nostro Paese, una terrestre e una marittima, sono al comando rispettivamente del generale Giuseppe Bossa e del capitano di fregata Emanuele Morea, coordinate dal Comando operativo di vertice interforze (Covi), guidato dal generale Francesco Paolo Figliuolo.
Assetti specialistici
In particolare, l’Esercito schiera unità specialistiche anti-ordigni, per la difesa da minacce chimiche biologiche, radiologiche e nucleari e unità cinofile. La Marina, invece, ha schierato a largo di Doha, in acque internazionali, il Pattugliatore polivalente d’altura Thaon di Revel, contribuendo anche alla sicurezza subacquea, in prossimità della costa, con un “drone” marino Autonomous underwater vehicle del tipo Remus. Lo spazio aereo è invece protetto dall’Aeronautica, con le sue capacità di contrasto all’impiego non autorizzato di mini e micro droni, con un Counter-unmanned aerial anti-drone system (C-UAS) costituito da dispositivi jammer portatili e dal sistema anti-drone stanziale Acus. Infine, 14 Carabinieri forniranno supporto delle forze di sicurezza del Qatar.
Rapporti di lungo corso
Quella con il Qatar è una relazione, nel campo della Difesa, di lunga data per il nostro Paese. Nel 2016 venne infatti siglato un maxi contratto da quattro miliardi di euro con Fincantieri per sette navi (quattro corvette, una nave anfibia Lpd, due pattugliatori d’altura Opv e dei relativi servizi di supporto) e la possibilità di ordinare nuove unità negli anni successivi. Una commessa vinta anche dal sistema-Italia, visto il coinvolgimento sul programma di Leonardo, Elettronica e MBDA (che fornirà al Qatar i missili antinave Marte ER sia per le batterie costiere, sia per gli NH90 venduti da Leonardo), e il supporto istituzionale. La sigla dell’accordo aveva seguito di pochi giorni la visita del presidente Sergio Mattarella in Qatar, e dava il segnale dei rapporti ormai consolidati tra i due Paesi nel settore della Difesa. Ad aprile scorso è stata consegnata la Damsah, la seconda delle quattro corvette della classe Al Zubarah commissionate a Fincantieri dal ministero della Difesa di Doha.
Controllo aeronavale
Nel 2018, invece, fu il turno di Leonardo, con la vendita al Qatar di un pacchetto di sedici elicotteri NH90 in versione TTH terrestre e dodici in versione NFH navale, oltre al materiale di supporto, per la manutenzione, l’addestramento e le infrastrutture necessarie al loro mantenimento. Il gruppo di piazza Monte Grappa, inoltre, ha annunciato a marzo la realizzazione nell’emirato del Golfo di un centro operativo navale per il coordinamento delle operazioni in mare, il Naval operation centre (Noc), per garantire al Paese il monitoraggio e il pieno controllo sia delle acque territoriali, sia della Zona economica esclusiva (Eez), fino agli spazi di mare adiacenti.