Skip to main content

Settimo comitato bilaterale Svizzera-Italia. F-35 al centro

Il generale Portolano nella base di Emmen. L’incontro si è tenuto un mese dopo la visita della ministra Amherd a Cameri alla luce della scelta dei caccia della Lockheed Martin da parte di Berna. Italia, hub continentale per il velivolo, è sempre più centrale

Venerdì 25 novembre si è tenuto il 7° comitato bilaterale Svizzera-Italia nella base aerea di Emmen, nel territorio svizzero del Cantone di Lucerna.

LE DELEGAZIONI

A guidare la delegazioni italiana c’era Luciano Portolano, generale di Corpo d’Armata, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti. Per la Svizzera, Martin Sonderegger, direttore degli armamenti, e Toni Eder, segretario generale della Difesa e Protezione civile. La bilaterale si inserisce nel solco dei tradizionali rapporti tra i due Paesi, l’ultimo dei quali ha visto il 28 ottobre scorso Viola Amherd, ministra della Difesa svizzera, visitare il Polo regionale trivalente F-35, Faco/Mro&u (Final assembly and check-out) di Cameri, in provincia di Novara, l’unico centro per l’assemblaggio e la manutenzione dei velivoli della Lockheed Martin in Europa.

LA VISITA A EMMEN

I lavori, si legge in una nota, sono iniziati con una visita della nuovissima base aerea di Emmen, uno dei più importanti campi d’aviazione delle Forze aeree svizzere che ospita diverse squadriglie di volo, le unità necessarie per il funzionamento e la manutenzione di un’ampia gamma di velivoli e sistemi, oltre agli aerei della pattuglia acrobatica nazionale. Di seguito, Sonderegger ha presentato le caratteristiche organizzative di Armasuisse, che è il centro di competenza della Confederazione per gli acquisti, la tecnologia e gli immobili del Dipartimento federale della Difesa, della Protezione della Popolazione e dello Sport. Dopo aver portato alla controparte elvetica il saluto di Guido Crosetto, ministro della Difesa, il generale Portolano ha ringraziato la delegazione del Paese ospite poiché le attività bilaterali portano a migliorare la comprensione reciproca tra Paesi e per delle Forze Armate moderne è essenziale essere in grado di interfacciarsi prontamente, scambiare o intercambiare informazioni, dati e materiali efficacemente e senza soluzione di continuità.

LA TERZA DIMENSIONE

Il confronto è poi proseguito nel settore della terza dimensione, con una prima presa di contatto con la controparte elvetica per possibili sviluppi e collaborazione future nel campo dei velivoli ad ala rotante, da valutare, eventualmente, anche nel campo del government-to-government. La delegazione italiana ha illustrato una soluzione che potrebbe incontrare le esigenze dell’Aeronautica della Confederazione per la sostituzione degli elicotteri Super Puma con gli elicotteri multiruolo AW101 o AW149 di produzione Leonardo. L’AW149, in particolare, è un elicottero medio multi-ruolo, estremamente versatile realizzato tenendo a mente le esperienze maturate nei Teatri Operativi e ottimizzato per gli scenari attuali e futuri. È già stato scelto dalla Polonia e in valutazione nel Regno Unito per la sostituzione dei Puma britannici. La delegazione svizzera ha espresso interesse sullo specifico tema rimandando ad un tavolo tecnico gli approfondimenti sulle diverse opzioni. Nel pomeriggio, Eder ha portato i saluti della ministra Amherd e ha auspicato che i rapporti tra i due Paesi confinanti possano essere approfonditi con mutua soddisfazione.

IL CONTESTO GEOSTRATEGICO

Nel prendere la parola, il generale Portolano ha sottolineato alcuni effetti sulla Difesa e sull’industria nazionale derivanti dall’attuale contesto geostrategico internazionale e la derivante necessità analisi continua per l’Area Tecnico-Amministrativa, al fine di determinare gli effetti strategico-operativi per il “sistema difesa” – inteso come Difesa e comparto industriale della Difesa – per poi definire, in modo compiuto, le azioni e le priorità su cui indirizzare l’operato nazionale. Le parti si sono trovate d’accordo nell’evidenziare le attuali dinamiche internazionali che si inseriscono in un quadro generale già contraddistinto da sfide e minacce legate allo sviluppo demografico e ai flussi migratori, ai cambiamenti climatici, alla fragilità degli stati, alle tensioni etnico-religiose e al terrorismo. In evidenza, l’aggressione russa all’ucraina, la crisi energetica e finanziaria, la situazione nei Balcani e quanto avviene nel fianco sud dell’Europa e dell’Alleanza Atlantica.

LE OPPORTUNITÀ A CAMERI

A seguire, le delegazioni si sono confrontate sul tema delle opportunità offerte dal polo piemontese di Cameri per soddisfare le esigenze derivanti dalla decisione elvetica di dotarsi di 36 F-35A per rinnovare, possibilmente entro il 2030, le flotte della Confederazione di F/A-18 Hornet e F-5 Tiger. Il generale Portolano ha rinnovato la disponibilità dell’Italia a mettere a disposizione la preziosa esperienza accumulata nel Programma di Quinta generazione per facilitare il pronto raggiungimento degli obbiettivi svizzeri, in aderenza agli standard internazionali e di protezione della tecnologia che lo regolano. Il generale ha anche sottolineato l’importanza del polo regionale, trivalente di Cameri per l’area euro-mediterranea e ricordato che lo stabilimento in provincia di Novara è una delle due realtà al mondo al di fuori dagli Stati Uniti (l’altra è in Giappone) e unica in Europa dove già si assemblano i velivoli per Italia e Olanda e che effettua le ispezioni e gli aggiornamenti più significativi per i Paesi europei. Sempre a Cameri, si producono, inoltre, già circa un terzo degli assiemi alari per l’intera esigenza del Programma internazionale.

APPUNTAMENTO A ROMA

In chiusura, sono state esaminate possibili attività di cooperazione nel settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica per la Difesa. Entrambe le parti hanno convenuto sulla rilevanza strategica del settore che, notoriamente, attivato e sostenuto dalle esigenze e dal dinamismo del comparto aerospazio, Difesa e sicurezza, produce poi impieghi, a larga diffusione, anche nelle applicazioni civili, fungendo così da volano per il progresso economico e sociale della collettività. A tal fine, si è convenuto di avviare un preliminare scambio di informazioni, finalizzato alla possibile stipula di una specifica intesa tecnica. Nel salutarsi, le delegazioni si sono date appuntamento a Roma nel giugno 2023 per la prossima commissione bilaterale Italia-Svizzera.



×

Iscriviti alla newsletter