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Parte dalla Reggia di Caserta un nuovo progetto di raccolta degli imballaggi

Sono stati creati e posizionati 161 contenitori per i rifiuti di imballaggio sulla base di un design coerente con l’impatto visivo della Reggia di Caserta. Cinque le tipologie di raccolta previste e i contenitori sono stati installati in tutte le aree della Reggia: nel Parco Reale e nel Giardino Inglese, nella zona del Palazzo aperta ai visitatori e negli uffici

Non poteva esserci luogo più suggestivo per chiudere in bellezza i “festeggiamenti” per i 25 anni di attività del Conai: la Reggia di Caserta, sito Unesco Patrimonio dell’Umanità. L’occasione è stata la presentazione del progetto per dotare la Reggia di un sistema di raccolta differenziata. Il primo di una serie che potrà essere esteso ai restanti 55 siti Unesco in Italia: “un progetto pilota delle nuove Linee guida sviluppate da Conai per la tutela dei luoghi di interesse storico, archeologico e architettonico, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

Sono stati creati e posizionati 161 contenitori per i rifiuti di imballaggio sulla base di un design coerente con l’impatto visivo della Reggia di Caserta. Cinque le tipologie di raccolta previste: plastica e metalli; carta, cartone e cartoncino; organico e bioplastiche compostabili; vetro; indifferenziato per tutto ciò che non è imballaggio e non può essere avviato a recupero. I contenitori sono stati installati in tutte le aree della Reggia: nel Parco Reale e nel Giardino Inglese, nella zona del Palazzo aperta ai visitatori e negli uffici.

“Un progetto di raccolta differenziata pensato non solo per i turisti, ma per tutti coloro che vivono ogni giorno la Reggia – ha commentato il presidente del Conai Luca Ruini – È un vero e proprio punto di partenza per lo sviluppo di linee guida dedicate alla raccolta differenziata, che potranno essere adottate da tutti i siti Unesco. Una sfida che unisce amore per l’ambiente e passione per l’arte e l’architettura: i rifiuti sono risorse che possono essere valorizzate attraverso il riciclo e differenziarli correttamente è sempre più necessario”.

Il piano di raccolta differenziata viene veicolato attraverso la campagna “Un patrimonio nelle tue mani”, un progetto di comunicazione che “unisce i valori Conai ai valori dell’Unesco per ricordare come il nostro comportamento possa ‘fare la differenza’, anche nella gestione dei rifiuti. Una campagna declinata in italiano e inglese su totem e transenne, comprese le mappe del Museo, del Parco, del Giardino Inglese e del Palazzo.

“Un bene Unesco appartiene al territorio ma anche all’Umanità – ha sottolineato Mariassunta Peci, direttore dell’Ufficio Unesco del ministero della Cultura – Il claim scelto per questa campagna fa comprendere bene che la bellezza appartiene a tutti. Le parole fondamentali di questa iniziativa sono responsabilità ed educazione. Bisogna educare alla bellezza anche le generazioni future così da avere un senso di responsabilità condiviso”.

A qualcuno, questo progetto, ha ricordato quanto già fatto nel 2013, sempre dal Conai, con l’allora ministro dell’Ambiente Corrado Clini, negli Scavi Archeologici di Pompei e nel Parco Nazionale del Vesuvio, per sensibilizzare i numerosi visitatori dell’area: vennero predisposte ottanta mini isole ecologiche realizzate in plastica riciclata per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio. Molto originale lo slogan della compagna di comunicazione, in latino: “Hospitum discrimina, barbarorum incuria”, che suona “la differenza (raccolta differenziata) è dell’ospite, l’indifferenza (l’indifferenziata) del barbaro”. “È un dovere di tutti – disse nell’occasione Clini –  istituzioni pubbliche e private, difendere Pompei e tutti i siti culturali del Paese”.

D’altra parte l’accoppiata Arte-Conai non è una novità. In occasione del decennale del Consorzio, nel 2007, partì da Napoli e si concluse a Roma il “Grand Tour”, un viaggio in ventiquattro città per scoprire e recuperare pezzi poco conosciuti del patrimonio artistico e naturalistico del nostro Paese, in una sorta di fil rouge con il recupero dei rifiuti di imballaggio. L’obiettivo, anche in quel caso, era sempre lo stesso: “sensibilizzare, informare e coinvolgere l’opinione pubblica al valore della salvaguardia dell’ambiente e per comportamenti consapevoli del proprio territorio”.

“Crediamo fortemente – ha ribadito il direttore della Reggia di Caserta Tiziana Maffei – nella responsabilità condivisa verso l’ambiente e nell’urgenza di avviare azioni concrete, costanti e puntuali per contribuire a salvaguardare il futuro e migliorare la qualità degli spazi di vita. Il tema dei rifiuti è molto importante per la Reggia, sia in relazione alla loro gestione, sia per creare nuove opportunità per i materiali di scarto con l’utilizzo di risorse rigenerate. Un approccio che abbiamo già adottato utilizzando il legno riciclato del parco per l’allestimento del percorso museale”.

Il progetto partito alla Reggia di Caserta farà da apripista ad altri progetti per altrettanti siti Unesco presenti sul nostro territorio, dalle aree naturalistiche ai complessi architettonico-monumentali, ai centri storici, ai siti archeologici: dalle Dolomiti all’Etna, dalla Cattedrale di Cefalù a Castel del Monte, da Pienza a Noto, da Pompei alla Valle dei Templi, dalle Colline del Prosecco alla Costiera Amalfitana. Un progetto a dir poco ambizioso, ma certo nelle corde e nelle possibilità del Conai. Iniziato nel venticinquesimo anniversario del Consorzio, la sua realizzazione verrà lasciata in eredità dall’attuale presidente al suo successore, che verrà nominato dall’assemblea nella prossima primavera. Un progetto che viene messo a disposizione di istituzioni e cittadini, sempre in linea con la missione che al Consorzio è affidata dalla legislazione comunitaria e nazionale, secondo quel principio di “responsabilità condivisa” che presuppone il coinvolgimento di tutti gli attori nella gestione dei rifiuti: dalle imprese  che producono e utilizzano gli imballaggi; alla Pubblica Amministrazione  che stabilisce le regole sul territorio; ai cittadini che con la raccolta differenziata iniziano il percorso virtuoso dell’economia circolare.

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